Quando si parla di fotocamera e smartphone, Xiaomi è una delle compagnie che più cerca di migliorarsi e stare al passo con la concorrenza. Sono lontani gli anni in cui i suoi top di gamma erano tutto fuorché dei camera phone: nel 2020 lo ha dimostrato con due terminali come Mi 10 Pro e Mi 10 Ultra, in grado di primeggiare su DxOMark. Oltre che in termini puramente qualitativi, Xiaomi mette la tecnologia al servizio dell’innovazione, cercando soluzioni inedite per rendere la fotografia mobile sempre più evoluta.
Xiaomi reinventa il modo di fruizione della fotocamera su smartphone
Certo è che la fotocamera degli smartphone deve seguire determinate limitazioni dettate dal form factor e questo Xiaomi lo sa bene. Lo dimostrò nel 2019 con Xiaomi Mi 9T e Mi 9T Pro, sui quali fece capolino la pop-up camera, allora il miglior escamotage per non sacrificare il full screen. Ma i produttori hanno rapidamente lasciato perdere questo trend, preferendogli uno schermo forato che fa da apripista alla fotocamera sotto allo schermo. ZTE è stata la prima al mondo a portarla al pubblico, mentre Xiaomi sta lavorando ai suoi prototipi avvistati dal vivo.
La selfie camera nel display sarà il percorso futuro, quindi, o forse sarebbe meglio dire “uno dei percorsi”. Sì, perché non è da escludere che il concetto di fotocamera a scomparsa venga totalmente abbandonato nel tempo. Il motivo per cui Mi 9T è stato il solo ad averla è da ricollegare alle conseguenti difficoltà produttive che ne derivano. Un meccanismo pop-up del genere significa realizzare delle parti in movimento che muovano la fotocamera ed il circuito che la collega alla scheda madre. Un processo non impossibile da mettere in atto ma comunque più dispendioso rispetto ad una fotocamera punch-hole.
Ma questo nuovo brevetto della fotocamera Xiaomi prova ad ovviare a questa problematica, stravolgendo le cose. Le immagini ritraggono un sistema pop-up ma dal quale non fuoriesce nessuna fotocamera: al contrario, a muoversi è esclusivamente una parte riflettente. Il sensore fotografico rimane così dentro alla scocca, rivolto verso l’alto e con un funzionamento che si ricollega a quello del teleobiettivo periscopiale. La parte riflettente funge da periscopio, facendo rimbalzare i dati visivi verso la fotocamera. Di base questo può comportare una perdita di qualità, ma basta affinare hardware e software per compensarla.
Ma non finisce qua. Come illustrato nel brevetto stesso, questa sezione riflettente può ruotare su sé stessa, potendo così scattare foto da diverse angolazioni. I campi di applicazione sono diversi, non soltanto per i semplici selfie ma anche per la fotocamera principale, nonché per sfruttare questa rotazione in fase video, come fosse un gimbal.
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