Xiaomi Mi 11 non è più un mistero: ma in seguito alla sua presentazione ufficiale, le aspettative sulla sua fotocamera si sono decisamente ridimensionate. La compagnia ha preferito svelare unicamente il modello base, il cui comparto fotografico non impressiona dal punto di vista meramente hardware. Le vere sorprese le avremo con i modelli Pro e/o Ultra, in arrivo presumibilmente nei primi mesi del 2021. Ciò non significa, però, che non ci siano novità rilevanti, come nel caso della Video Night Mode.
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Le novità di Xiaomi Mi 11 comprendono anche una modalità Notte per i video
Di per sé, il comparto fotografico di Xiaomi Mi 11 risulta in linea con i top di gamma di ultima generazione. Posteriormente, infatti, c’è una tripla fotocamera da 108+13+5 MP f/1.85-2.4-2.4, dotata di sensore Samsung HM3, grandangolo e lente macro. Nessuna trovata particolare, nessun sistema inedito e niente teleobiettivo, né classico, né periscopiale. Tuttavia, Xiaomi ha colto la palla al balzo per avviare una collaborazione strategica con il team americani di BlinkAI. Un nome sconosciuto ai più, ma che rappresenta un’azienda leader nel mondo delle soluzioni basate su intelligenza artificiale.
Prima della presentazione di Xiaomi Mi 11, nei teaser ufficiali si parlava proprio dell’introduzione di una modalità Notturna dedicata ai video. Fino ad ora, questa feature è rimasta ancorata unicamente alle foto, dato che è decisamente meno complesso applicare questo tipo di effetto a delle immagini statiche. Ma in passato c’è chi si è spinto più in là, portandola anche nel mondo della registrazione video, come nel caso di OPPO.
Il risultato di questa Night Video Mode è sicuramente promettente, con clip che risultano decisamente più luminose ed apprezzabili anche con poca luce di base. Per ottenere questo risultato, Xiaomi ha adottato il software sviluppato e fornito da BlinkAI, dandolo in pasto alla NPU presente nello Snapdragon 888. Questa accoppiata prende i frame a bassa luminosità dei video e gli applica degli appositi algoritmi di machine learning, in modo da pulirli dal rumore video. Il tutto avviene nell’ordine dei millisecondi, basandosi su una rete neurale che imita il funzionamento del sistema visivo umano.
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