La tecnologia compie, settimana dopo settimana, passi da gigante e per prodotti sempre più a misura d’uomo. L’ultima, interessantissima, invenzione è un display olografico per gli smartphone ed è opera di Samsung: che possa arrivare presto sui dispositivi Xiaomi, OPPO e vivo?
Ecco come funziona il display olografico per smartphone di Samsung: Xiaomi, OPPO e vivo pronte?
La svolta in merito al display olografico per smartphone arriva dopo un intenso lavoro effettuato dai tre centri di sviluppo di Samsung tra Cina, Russia e Corea Del Sud. Prima di procedere a capire come funziona però, bisogna spiegare prima l’olografia (in breve, tranquilli).
Come i più avvezzi sanno, la proiezione olografica è una tecnologia 3D che riflette l’immagine come se uscisse fuori dallo schermo dandogli una dimensione nello spazio esterno alla proiezione, quasi a creare una figura presente lì materialmente (questo è in sostanza, vi rimandiamo alla fonte per farvi una cultura più ampia).
A dire il vero, esiste già uno smartphone in grado di riprodurre immagini olografiche, ma è molto sperimentale: il famoso e costosissimo Hydrogen One di RED. Ma sebbene fosse innovativo, non era ancora in grado di definirsi completamente uno smartphone olografico.
3 ostacoli da superare per Samsung
Il display olografico di Samsung invece porta sul mercato qualcosa di più semplice, ma che prova a superare 3 ostacoli non da poco: la limitazione della larghezza di banda nello spazio nella determinazione delle dimensioni e dell’angolo di visualizzazione di tali immagini. Inoltre, ha bisogno di generare un’ampia luce di fondo che sia congrua, quindi c’è necessità di componenti ottici molto complessi ed uno spazio molto grande per elaborare la luce: per nulla facile neanche con un tablet. Infine, gli ologrammi in tempo reale di solito hanno bisogno di calcoli molto lunghi e complessi che aumentano in base alla sopracitata larghezza di banda spaziale.
Come fa quindi a superarli? Il display olografico di Samsung è composto da due elementi molto importanti: una retroilluminazione composta da un Blu coerente (C-BLU) e da un deflettore del fascio di luce (BD). Questa combinazione espande il prodotto della larghezza di banda spaziale di circa 30 volte, ottenendo un ologramma dinamico con un angolo di visione tra i più ampi mai visti. Questo rimanendo nelle dimensioni contenute di un pannello ultrasottile, quindi adatto agli smartphone.
Tempi di produzione
Ovviamente, Samsung Display non può far molto da sola e necessità della ricerca e dello sviluppo che solo colossi come Xiaomi, OPPO e vivo, ma anche Huawei, possono garantire in quanto spesso portatori di innovazione tecnologica. Concretamente, questo tipo di soluzione potrà essere pronta per la massa non prima di 5-10 anni, magari in epoca 6G. Anche perché ora il traguardo è arrivare alla produzione di massa della fotocamera sotto al display.
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