Se vi dicessimo che da qualche parte nei laboratori di Huawei esiste un Mate 40 dotato di ricarica a 200W vi stupireste? Probabilmente sì, almeno di primo impatto, ma a mente fredda è una notizia verosimile, specialmente se accostata ad un nome come quello di Huawei. Quante volte abbiamo sentito speculazioni, più o meno maliziose, su come le aziende tech ci nascondano le vere tecnologie a cui stanno lavorando, lanciando sul mercato dispositivi più indietro rispetto a quello a cui stanno lavorando. E in un certo qual senso è vero: la famiglia Huawei Mate 40 è dotata del nuovo standard SuperCharge a 66W, ma è forse scontato che Huawei sia già in possesso di ricariche ben superiori a questa.
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Di questa sorta di segreto di Pulcinella ne ha parlato addirittura il CEO Richard Yu, in occasione del lancio in madrepatria della serie Huawei Mate 40. Non è ancora chiaro se sia questa la “sorpresa” di cui parlava: fatto sta che ha affermato di come Huawei maneggi già standard di ricarica rapida a 120W e persino 200W. Ma qua ci ricolleghiamo a quanto detto sopra: il fatto che le aziende possiedano oggi tecnologie che vedremo solo nel futuro non significa nulla. Poter tecnicamente realizzare un caricatore a 200W (già certificato da diversi mesi) non implica che questa tecnologia sia pronta per essere prodotta e diffusa su larga scala.
Richard ha spiegato proprio il perché su Huawei Mate 40 ci sia una ricarica a 66W anziché a 120W o 200W. Allo stato attuale, adottare una caratteristica del genere avrebbe implicato una scocca con spessore maggiorato. Non solo: le batterie odierne non sono ancora pienamente in grado di sopportare una potenza del genere e ne andrebbe della loro longevità sul lungo periodo. Ci sono tecniche per ridurre lo stress, come dimostra la batteria di Xiaomi Mi 10 Ultra, ma da 120W a 200W c’è un discreto scalino.