Da pochissimo la casa cinese ha presentato il suo top di gamma OPPO Find X2 Pro – qui trovate la nostra recensione -, un dispositivo entusiasmante, che è riuscito fin da subito a regalare delle soddisfazioni (si pensi al plauso di DxOMark). Insomma, il nuovo arrivato è un concentrato di tecnologia a tutto tondo ed ora il team di Ricerca & Sviluppo ci svela i segreti che hanno portato alla nascita del flagship.
OPPO Find X2 Pro: come si realizza un prodotto di punta? Il team di R&D svela i segreti dietro la nascita del flagship
Il punto da cui partire riguarda proprio una delle prerogative del dispositivo: l’intenzione dell’azienda era quella di creare un prodotto di fascia premium in grado di offrire la migliore esperienza di ripresa possibile. Con OPPO Find X2 Pro, il team di R&D ha voluto spingere oltre i limiti le prestazioni di ripresa all’interno di vari scenari (come le scene notturna, l’utilizzo del grandangolo, del teleobiettivo oppure i video in generale). Le sfide tecniche non sono mancate – ovviamente – e per questo il team ha deciso di “tornare alle origini”.
Insomma, è stata presa in esame l’evoluzione e lo sviluppo della telecamera del telefono cellulare per ricercarne le lacune, confrontando foto scattate con gli smartphone e quelle ottenute tramite fotocamera DSLR processionali. Da qui si sono prese in esame le cinque specifiche dei sensori, per poi introdurre una serie di standard specifiche per il sistema di telecamere di OPPO Find X2 Pro, ovvero:
- la sensibilità della fotografia è stata migliorata di oltre il 50%;
- la Full Well Capacity incrementata del 50%;
- registrazione della profondità di colore a 12 bit e uscita diretta dei dati RAW a 12 bit;
- capacità di messa a fuoco al 100% dei pixel e rilevamento della fase omnidirezionale;
- doppio ISO nativo a livello DSLR.
La fotocamera principale del Find X2 Pro utilizza il modulo da 48 MP IMX689, sviluppato e personalizzato in collaborazione con Sony. Questo sensore non possiede solo una dimensione significativa di 1/1.4″, ma è inoltre caratterizzato da una più estesa dimensione di pixel (1.12 um). Nonostante ciò garantisse al Find X2 Pro migliori prestazioni di ripresa in luce scura, la sua dimensione di 1/1.43″ risultava particolarmente ingombrante. Fortunatamente, gli ingegneri del team di Ricerca e Sviluppo sono riusciti a trovare l’equilibrio tra prestazioni e dimensioni.
Il comparo fotografico di OPPO Find X2 Pro
Le telecamere del top di gamma hanno adottato tecnologie innovative, tra cui la messa a fuoco omnidirezionale all-pixel, un sistema a tripla focale full-focal super sensibile, Live HDR e numerose altre soluzioni per rendere le immagini ancora più reali. Il sensore IMX686 (con PDAF implementato tramite 2×2 OCL) ha combinato i vantaggi dei moduli IMX362 e IMX586, ovvero caratteristiche dell’alta densità di pixel e del Quad Pixel. Di conseguenza, esso possiede un’eccellente precisione e velocità di messa a fuoco in ambienti bui e prestazioni complessive di messa a fuoco sopra la media.
In generale, i sensori di immagine presentano diverse modalità, tra cui Full-remosaic, QHDR, VBin e HVBin, tra esse, attualmente, OPPO utilizza QHDR e HVBin. La modalità QHDR è usata per il video HDR (3HDR), mentre la modalità HVBin può emettere segnali di densità di pixel sia orizzontali che verticali (come mostrato nell’immagine in alto). In aggiunta ai segnali orizzontali, ampiamente utilizzati nel PDAF, il team ha aggiunto segnali verticali per migliorare le prestazioni di messa a fuoco e l’esperienza generale dell’utente.
Come riporta da un rappresentante del team ingegneristico di R&D di OPPO, “la sfida più grande incontrata durante la fase di sviluppo è che nessuno in questo settore ha mai utilizzato prima d’ora la tecnologia di messa a fuoco omnidirezionale a 2×2 OCL full pixel”. “Per questo motivo – continua l’ingegnere – durante la fase di progettazione abbiamo incontrato una serie di problemi, tra cui una profondità di campo non corretta e una scarsa messa a fuoco. Per risolvere queste problematiche, abbiamo costantemente modificato e aggiornato i nostri algoritmi, continuando a collaborare con Sony e Qualcomm, riuscendo, alla fine, a implementare con successo questa tecnologia, incorporandola nel Find X2 Pro. Questa tecnologia, combinata con il nostro sensore di immagini di grandi dimensioni, fornisce prestazioni di messa a fuoco migliori in ambienti bui rispetto alle normali telecamere”.
Video HDR a 10 bit in tempo reale
Il video HDR live è basato sulla nuova tecnologia OPPO di esposizione progressiva in tempo reale a livello di pixel, ossia una nuova funzione, sviluppata in collaborazione con Qualcomm e Sony, che supporta le anteprime e la registrazione video 4K QHD+, 30 fps e 10-bit HDR, oltre a un display ad alta dinamica di 10-bit. Quando l’utente registra un video HDR in diretta, il sensore IMX689 rileva lo scenario e seleziona la strategia di esposizione corrispondente, adeguata a garantire un’alta qualità e un elevato range dinamico.
Inoltre, la sua profondità di colore a 10 bit, contiene una ricca informazione in scala di grigi quattro volte superiore alla tradizionale profondità di colore a 8 bit, fornendo così agli utenti transizioni di colore più delicate e naturali. Per quanto riguarda il Find X2 Pro, OPPO ha sviluppato algoritmi per controllare automaticamente le esposizioni in base a scenari di posa lunghi, medi o brevi. Così facendo, l’algoritmo si adatta automaticamente alla gamma dinamica dei vari scenari e seleziona di conseguenza le strategie di esposizione HDR.
Gli ostacoli strutturali
Avendo scelto un sensore da 1/1.4″ e un design a tre telecamere, il modulo fotografico arrivava ad essere il 40% più grande, l’obiettivo più pesante del 110% e quando il modulo veniva sollecitato, il suono d’impatto dei suoi componenti interni risultava di circa 5dB più elevato.
E qui una nuova sfida: progettare un obiettivo e un altro hardware da coordinare con questo sensore di tali dimensioni. Per quanto riguarda il problema del rumore, il team ha ridotto la durezza della struttura del tampone nella parte superiore del supporto per lenti del Find X2 Pro e ha utilizzato il silicone come tampone inferiore, in modo tale che quando esso viene colpito, si deformi per assorbire l’energia riducendo il rumore causato.
A tal proposito, sono stati sviluppato quasi 20 diversi prototipi per il modulo di lenti Find X2 Pro, riuscendo, infine, a risolvere tutti i problemi tecnici, comprese le interferenze tra il modulo dell’obiettivo, il microfono, il flash e il sensore di temperatura di colore, i problemi di dissipazione del calore dai moduli ad alta temperatura (come la torcia) e le questioni legate all’abbagliamento causate dall’obiettivo.
Il sistema a tre microfoni per la registrazione video
Il nuovo OPPO Find X2 Pro è dotato di un sistema a tre microfoni, ognuno dei quali posizionato nella parte inferiore, superiore e posteriore del telefono cellulare, classificandosi come primo tra tutte le marche di smartphone cinesi a implementare tale design. Inoltre, il loro peculiare posizionamento permette al Find X2 Pro di ottenere la registrazione 3D e la messa a fuoco della registrazione quando l’utente gira i video. Durante la fase di sviluppo, la più grande sfida è stata quindi come aggiungere un terzo microfono in uno spazio così compatto senza compromettere la capacità complessiva di impermeabilità. Per questo, a seguito di un approfondito ragionamento, il team di sviluppo ha deciso di posizionare il terzo microfono accanto alla telecamera principale posteriore e di praticare piccoli fori sulla parte decorativa in modo che il microfono potesse ricevere il suono.
Poiché questo layout non è mai stato utilizzato prima, OPPO ha lavorato intensamente per garantire l’integrità strutturale dei condotti di uscita del suono per i microfoni superiori e inferiori al fine di ridurre al minimo i rischi di tenuta d’aria. L’ermeticità del condotto di uscita del suono dipende dal supporto della scheda madre, dal coperchio della batteria, dalle parti decorative della fotocamera posteriore e dagli inserti e accessori che sono posizionati tra essi.
OPPO Find X2 Pro: tiriamo le somme
Un altro punto di forse è poi lo zoom ibrido 10X di nuova generazione: in questo caso è stato adottato un nuovo chip driver OIS al fine di migliorarne la stabilità. Al contempo, grazie al sensore di temperatura di colore indipendente posizionato sul retro, nonché alla sua tecnologia multifocale e all’algoritmo di super indicizzazione delle immagini di fusione, Find X2 Pro garantisce la coerenza del bilanciamento del colore e del bianco delle tre telecamere a livello di sistema e assicura che il processo di zoom sia naturale e regolare.
Come si evince anche da tutta la fatica ed il lavoro necessari, il top di gamma è dotato della migliore fotocamera progettata da OPPO, una passo avanti importantissimo per la compagnia cinese. Che ne pensate del nuovo Find X2 Pro? Avete apprezzato il sudore versato per questo modello? Fatecelo sapere nei commenti!
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