Avendo abbracciato in lungo e largo la piattaforma di Qualcomm, molti degli smartphone top di gamma (e non) prodotti da Xiaomi si sono appoggiati allo standard Quick Charge. Se le batterie stentano a decollare sotto il profilo evolutivo, non si può dire lo stesso per la ricarica rapida, con sempre più produttori che ne lanciano la propria variante. Ed è proprio in Cina dove l’hardware viene spinto al massimo e si ottengono risultati come quelli raggiunti da Huawei, OPPO e OnePlus. E sono proprio questi brand ad aver fatto mangiare la polvere alla concorrenza, con telefoni in grado di ricaricarsi in pochi minuti.
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Negli obiettivi di Xiaomi c’è anche il migliorarsi nella ricarica rapida
Di questo Xiaomi era ben conscia, come affermato dal CEO Lei Jun nella giornata odierna, constatando di essere rimasta indietro rispetto ai competitors negli anni passati. Anche perché del Quick Charge 5 si vocifera ma non c’è ancora nulla di concreto, io Quick Charge 4 si è poco diffuso e nel mentre aziende come OPPO e Huawei hanno infranto i precedenti record. Ad oggi OPPO e la sua Super VOOC 2.0 da 65W hanno il primato, seguiti da Realme e alcuni modelli OPPO con la Super VOOC da 50W, Samsung ed il suo Quick Charge a 45W, Vivo/iQOO e la Ultra Fast Charge da 44W e Huawei con la SuperCharge da 40W.
A quest’ultimo gradino si è da poco aggiunta anche Xiaomi che, dopo il lancio dell’ultimo Mi 9 Pro 5G, ha fatto vedere di che pasta è fatta. Lo smartphone non gode soltanto di una ricarica cablata al pari (ma anche sopra) di altri dispositivi, ma anche lo standard wireless a 30W è meritevole. In quel momento era infatti lo smartphone con la ricarica wireless più potente in circolazione, segno di come Xiaomi abbia voluto investire sotto questo aspetto. E non ci resta che sperare per il meglio per Xiaomi Mi 10, con aspettative molto alte, visto che si parla di una batteria in grado di ricaricarsi a 66W.