Impero Huawei: non solo antenne e smartphone ma anche cibo ed hotel

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Quando si pensa a Huawei l’associazione che si fa immediatamente è agli smartphone ed alle infrastrutture nel campo delle telecomunicazioni. Non tutti sanno, però, che l’impero Huawei non si basa soltanto su questi due elementi ma, anzi, sono anche altri gli asset detenuti da questo colosso.

Impero Huawei: oltre telefoni ed antenne c’è di più

Nonostante un fatturato che si aggira attorno ai 100 miliardi di dollari e più di 180 mila dipendenti, Huawei mantiene ancora alcuni elementi caratterizzanti di un’azienda di famiglia. Innanzitutto la famiglia del CEO, Ren Zhengfeng, mantiene ancora un importante ruolo all’interno del processo decisionale dell’azienda, soprattutto nei tanti progetti “secondari” che l’azienda gestisce.

Molto si sa riguardo Sabrina Meng Whanzou, Capo dell’Ufficio Finanze di Huawei, arrestata in Canada l’anno scorso, mentre molto meno si conosce della moglie, del figlio e del fratello di Ren Zhengfeng.

Il fratello del signor Zhengfeng è Steven Ren Shulu, il quale secondo quanto riportato dal sito Huawei sarebbe Capo dell’Ufficio Logistiche, in realtà si occupa anche di costruzioni, catering ed altri business legati al mondo alberghiero: esempio del suo lavoro è il campus di Songshan Lake che sarà pronto nel 2023 e che diventerà l’ufficio di 25 mila dipendenti Huawei.

Altro membro importante dell’impero Huawei è Ren Ping, figlio del signor Zhengfeng, che si occupa della Shenzen Smartcom Business Co. Limited, un’azienda con sede a Shenzen che opera nell’immobiliare, gestendo dozzine di hotel in vari paesi del mondo tra cui Arabia Saudita e Sud Africa. Alcune di queste proprietà possono essere utilizzate soltanto da dipendenti Huawei mentre altre sono liberamente prenotabili online.

Ren Ping, assieme alla moglie di Ren Zhengfeng, gestisce anche la Shangai Mossel Trade Co.Limited, un’altra costola di Huawei che si occupa di cibo d’importazione. Quest’azienda sembra sia nata in seguito ad una trattativa con un cliente argentino di Huawei che chiese di pagare con cibo e vino di lusso per evitare controlli fiscali.

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Sembra, però, che nessuno dei sopracitati membri della famiglia del CEO voglia prendere il suo posto in futuro. D’altronde, come abbiamo spiegato, ognuno di loro ha il suo bel da fare. La presenza di questi personaggi all’interno dell’azienda non sembra preoccupare neanche i dipendenti, per i quali non sembra essere importante a patto di continuare ad essere pagati normalmente per il lavoro che svolgono.


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