Il lancio di Huawei Mate 30 Pro non è stato tutto rose e fiori, con il ban USA che ha comportato l’assenza dei Google Mobile Services. La stessa azienda è cosciente di una penalizzazione che comporterà vendite minori in Europa, per quanto i servizi Google siano facilmente installabili. Ma per avere un’ecosistema ben funzionante non basta installare le Google Apps, visto che determinati servizi rimangono comunque non funzionanti. Se uno smartphone non è certificato, per esempio, non è possibile usare Google Pay.
Aggiornamento 02/10: a differenza della settimana scorsa, adesso Huawei Mate 30 Pro non risulta più essere “certificato” da Google. Lo si scopre sottoponendo lo smartphone al SafetyNet, dato che non è più in grado di passare fra le maglie di Big G. Di conseguenza, non è più possibile usare il telefono per pagare con Google Pay. Evidentemente qualcuno si è mosso per risolvere la “falla”, visto che nemmeno la procedura d’installazione delle Gapps funziona più.
Soooo uhh this is new.
Since today’s developments, Mate 30 Pro now fails SafetyNet. Last week it passed.
What the what pic.twitter.com/fPeaWUHD2v
— Alex Dobie (@alexdobie) October 1, 2019
So as per @alexdobie original tweet. Failed CTS check = no more Google Pay working. So I tested.
But considering this was working less than 2 days ago, this is not good. pic.twitter.com/0E8pGNtY97
— Damien Wilde (@iamdamienwilde) October 1, 2019
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Google avrebbe inserito nella whitelist Huawei Mate 30 Pro
This shouldn’t be happening under the current arrangement. To pass SafetyNet Attestation API’s CTS profile match, a device needs a valid build fingerprint that Google has certified to pass CTS. This is why custom ROMs usually use build fingerprints from the stock ROM. https://t.co/OE8f4ZzlRg
— Mishaal Rahman (@MishaalRahman) September 24, 2019
Ma come mostra il video realizzato da Mishaal Rahman di XDA, non è il caso di Huawei Mate 30 Pro. Nella clip vediamo che il telefono è in grado di utilizzare Google Pay per i pagamenti in mobilità, riuscendo così a passare senza problemi i controlli di Android. Per far ciò è infatti necessario che il sensore ID sia stato certificato da Google con la Compatibility Test Suite. Inoltre, provando ad effettuare il test SafetyNet su due modelli di Mate 30 Pro, le API di Google individuano quello “modificato” come un telefono non in grado di passare il CTS.
To test, I compared SafetyNet status on:
1) Stock Pixel 2 XL fingerprint
2) Stock Mate 30 Pro fingerprint
3) Mate 30 Pro fingerprint with added typos1 & 2 pass, but 3 fails. Ergo, SafetyNet recognizes the Mate 30 Pro when IIRC it shouldn’t. Google just whitelisted it anyway. pic.twitter.com/2TimcUeS1U
— Mishaal Rahman (@MishaalRahman) September 24, 2019
Ciò dovrebbe significare che, per quanto non sia ufficialmente certificato, il sensore ID di Mate 30 Pro sia stato in qualche modo inserito in white-list da Google stessa. Fra l’altro, il modello testato da Mishaal è la versione cinese, dato che si tratta della versione LIO-AL00. Insomma, pare proprio che Google non stia facendo nulla per rendere le cose complicate a Huawei, per certi versi bypassando la decisione del governo USA.
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