Huawei Mate 30 Pro bannato e non più certificato da Google: ecco le prove

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Il lancio di Huawei Mate 30 Pro non è stato tutto rose e fiori, con il ban USA che ha comportato l’assenza dei Google Mobile Services. La stessa azienda è cosciente di una penalizzazione che comporterà vendite minori in Europa, per quanto i servizi Google siano facilmente installabili. Ma per avere un’ecosistema ben funzionante non basta installare le Google Apps, visto che determinati servizi rimangono comunque non funzionanti. Se uno smartphone non è certificato, per esempio, non è possibile usare Google Pay.

Aggiornamento 02/10: a differenza della settimana scorsa, adesso Huawei Mate 30 Pro non risulta più essere “certificato” da Google. Lo si scopre sottoponendo lo smartphone al SafetyNet, dato che non è più in grado di passare fra le maglie di Big G. Di conseguenza, non è più possibile usare il telefono per pagare con Google Pay. Evidentemente qualcuno si è mosso per risolvere la “falla”, visto che nemmeno la procedura d’installazione delle Gapps funziona più.

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Google avrebbe inserito nella whitelist Huawei Mate 30 Pro

Ma come mostra il video realizzato da Mishaal Rahman di XDA, non è il caso di Huawei Mate 30 Pro. Nella clip vediamo che il telefono è in grado di utilizzare Google Pay per i pagamenti in mobilità, riuscendo così a passare senza problemi i controlli di Android. Per far ciò è infatti necessario che il sensore ID sia stato certificato da Google con la Compatibility Test Suite. Inoltre, provando ad effettuare il test SafetyNet su due modelli di Mate 30 Pro, le API di Google individuano quello “modificato” come un telefono non in grado di passare il CTS.

Ciò dovrebbe significare che, per quanto non sia ufficialmente certificato, il sensore ID di Mate 30 Pro sia stato in qualche modo inserito in white-list da Google stessa. Fra l’altro, il modello testato da Mishaal è la versione cinese, dato che si tratta della versione LIO-AL00. Insomma, pare proprio che Google non stia facendo nulla per rendere le cose complicate a Huawei, per certi versi bypassando la decisione del governo USA.


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