Si continuano ad intensificare le voci dietro al lancio di HongMeng OS, il sistema operativo proprietario che Huawei proporrà in alternativa ad Android. Nel mentre corre ai ripari, la Cina ha convocato i vari partner della compagnia di Ren Zhengfei per discutere della situazione. Come riporta Reuters, un dipendente Microsoft ha fatto il punto della situazione, spiegando che quello del governo cinese è stato una sorta di avvertimento sulle conseguenze del ban.
La Cina avverte delle conseguenze del ban Huawei alle aziende tech
È doveroso specificare che non si è trattato affatto di una minaccia, anzi. La discussione fra il governo cinese e i rappresentati delle varie società è stata piuttosto pacata. Tuttavia, come ha affermato il suddetto dipendente, è stato reso esplicito che l’esito del ban avrà ripercussioni ulteriori per tutti i players del settore tecnologico. Un aspetto sottolineato in precedenza dalla stessa Google così come da ARM, le quali si sono ritrovate a dover bruscamente interrompere i propri rapporti con Huawei.
Voci del genere sono arrivate anche da altre aziende, ovviamente rimaste anonime, confermando il tono conciliante da parte della Cina. Non ci sono stati né ultimatum né ricatti di alcun tipo: la richiesta è stata quella di rimanere in Cina e negoziare in una direzione che sia win-win per ambo le parti. La stessa Huawei ha più volte affermato di essere disposta a firmare un contratto che impedisca qualsiasi forma di spionaggio.
Anche perché Huawei sa di aver comunque bisogno della tecnologia USA, per quanto le possibilità di diventare auto-sufficienti ci siano, ma non sul breve periodo. Basti vedere le dichiarazioni dello stesso capo di Huawei nell’intervista con Bloomberg.
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