Huawei allontanata anche da Toshiba e dagli operatori in Asia

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Il ban USA nei confronti di Huawei sta avendo ripercussioni maggiori di quanto inizialmente pronosticabile. Non soltanto sono saltati gli accordi con le aziende americane, Google in primis, ed europee, ma anche quelli con alcune società asiatiche. Prima si era parlato di Panasonic, la quale ha però prontamente smentito, poi TSMC ha espresso i propri timori. E adesso Toshiba si unisce al gruppo di realtà nipponiche che hanno deciso di distaccarsi dal gigante cinese.

L’aggiunta di Huawei all’interno della famigerata Entity List ha avuto una reazione a catena su scala globale, non soltanto a livello mediatico. Questo perché il blocco implica che Huawei non può acquisire tecnologie statunitensi, indipendentemente da chi le vende. Ciò significa che se una ditta qualsiasi vende prodotti che utilizzano tali tecnologie, questi non possono essere venduti a Huawei. Ecco perché Toshiba ha deciso di interrompere temporaneamente la fornitura di prodotti a Huawei.

Brutte notizie dal Giappone per Huawei: Toshiba e gli operatori prendono le distanze

Ma la situazione è ovviamente confusa, dato che la decisione di Toshiba sarebbe arrivata ancor prima di effettuare verifiche sull’utilizzo o meno di tecnologie USA nei propri prodotti. E sembrerebbe che tale blocco sia già stato tolto da parte di Toshiba. Non è chiaro, poi, quali prodotti siano coinvolti nel ban di Huawei, anche se probabilmente dovrebbero essere hard disk, semi-conduttori e sistemi LSI.

Nel mentre, anche gli operatori telefonici in Giappone hanno deciso di unirsi al fronte occidentale. NTT Docomo, ovvero l’operatore principale del paese, ha interrotto i preordini di Huawei P30 Pro, mentre KDDI ha rimandato il suo lancio. Allo stesso tempo YMobile ha anch’esso avviato delle indagini per chiarire la situazione in merito agli aggiornamenti software.


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