Notizia dopo notizia, le sorti di Huawei si fanno sempre più buie. Il ban degli Stati Uniti non ha impattato solamente sul mercato statunitense, ma rischia di compromettere non poco l’andamento globale dell’azienda. Anche le aziende europee sembrano intenzionate ad allontanarsi da Huawei, a partire da ARM. Se ciò fosse confermato, la produzione di chipset da parte di HiSilicon potrebbe subire un brusco arresto.
Aggiornamento ore 15:30: ecco il comunicato ufficiale da parte di Huawei: “Apprezziamo le nostre strette relazioni con i nostri partner, ma riconosciamo la pressione che stanno subendo alcuni di questi come risultato di decisioni di stampo politico. Siamo fiduciosi che questa deplorevole situazione possa essere risolta e la nostra priorità resta continuare a fornire le migliori tecnologie e prodotti ai nostri clienti in tutto il mondo.
Brutto colpo per Huawei: il ban allontana anche ARM dall’azienda
Per chi non lo sapesse, ARM Holdings è l’azienda britannica, con sede a Cambridge, dietro alla creazione dei chipset con architettura ARM. Un’architettura sulla quale si basano quasi tutti i SoC mobile, compresi quelli proprietari di Huawei. Secondo quanto riportato dalla BBC, all’interno della società starebbe circolando un comunicato per avvertire tutti i dipendenti di “interrompere tutti i contratti attivi, i diritti di supporto e gli eventuali impegni in sospeso“, sia con Huawei che con le sue sussidiarie.
Il perché sarebbe presto detto: i prodotti ARM sfruttano delle tecnologie sviluppate dagli USA. Di conseguenza, tutto ciò che è ricollegabile agli USA non può più essere associato a Huawei. E secondo gli analisti, tale mossa andrà ad inficiare in modo insormontabile il business di Huawei. Allo stato attuale i chipset Kirin, per quanto prodotti in proprio tramite HiSilicon, si basano sull’architettura ARM, per la quale viene pagata una licenza. Di conseguenza, Huawei si ritroverebbe a dover riprogettare tutto quanto, con sforzi enormi all’interno di un panorama che la vede con le spalle al muro. Al momento i portavoce Huawei hanno voluto evitare di rilasciare dichiarazioni in merito.
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