Questo 2018 ha visto il “debutto” di alcuni brand di smartphone in Italia, fra cui OPPO. Il virgolettato non è un caso, visto che sarebbe più giusto parlare di “ritorno”, a seguito della scelta di abbandonare il mercato europeo. Per quanto alcuni di voi già conoscano bene questa azienda, per molta gente si tratta di un nome nuovo e di cui non sabbi molto. E per quanto dietro ad una realtà da poco conosciuta ci sia spesso diffidenza, forse non sapete che OPPO è ed è stata una delle realtà più innovative in ambito mobile. Ripercorriamone quindi la storia e vediamo quali sono stati i momenti salienti.
OPPO: ecco gli smartphone più innovativi lanciati dall’azienda
2012 – Il debutto
Fondata ufficialmente nel 2011, OPPO inizia ad operare nel mercato della telefonia nel 2012, lanciando due modelli. Il primo, OPPO Ulike 2, era pensato per un pubblico femminile, distinguendosi per avere una selfie camera da 5 mega-pixel, un primato per l’epoca. Samsung Galaxy S3 aveva 1.9 mega-pixel, per intenderci. Inoltre, fu il primo telefono ad integrare funzioni Beauty per modificare i propri autoscatti.
Il secondo modello, sicuramente più conosciuto, fu OPPO Find 5, il primo modello della gamma high-end dell’azienda. Per poco non fu il primo smartphone con display Full HD, record che per poco fu conquistato, invece, dall’HTC Droid DNA. L’integrazione di un display a così alta risoluzione (per l’epoca) fu possibile anche grazie alla potenza erogata dall’allora Snapdragon S4 Pro, anche conosciuto come Snapdragon 600.
2013 – CyanogenMod e fotocamere rotanti
Nel corso del 2013 OPPO vede diventare vice-presidente Pete Lau, il quale successivamente fonderà OnePlus. Esce così sul mercato OPPO N1, smartphone innovativo sotto più punti di vista. Il primo era la il supporto ufficiale della CyanogenMod, idea che è stato successivamente ripresa (e poi abbandonata) anche da OnePlus, appunto.
La seconda e più palese è l’introduzione di una fotocamera rotante, una soluzione che si era vista soltanto nei cosiddetti “telefoni a conchiglia”. Il modulo permetteva così di avere un unico sensore con flash LED da poter sfruttare anche per gli autoscatti ed avere così una qualità migliore.
Un’idea così interessante per quel periodo storico da essere plagiata da più e più aziende, fra cui anche il colosso americano Polaroid. Infine, lo smartphone integrava anche il pannello OPPO O-Touch, ovvero un touchpad sulla back cover da utilizzare per varie funzioni.
2014 – Continua l’ascesa
Dopo aver perso contro HTC il traguardo legato alla tecnologia Full HD, nel 2014 esce OPPO Find 7, ovvero il primo smartphone al mondo ad avere un display con risoluzione Quad HD (2560 x 1440 pixel). Si trattava di un pannello prodotto da JDI da 5.5 pollici e con un’elevata densità di 538 PPI.
Per quanto riguarda la fotocamera, una Sony IMX214 da 13 mega-pixel, venne introdotta una funzione chiamata Ultra HD. Praticamente si trattava di una prima sorta di tecnica multi-frame, con la quale venivano scattate 10 foto a 13 mega-pixel, poi composte assieme per creare uno scatto a 50 mega-pixel. Non era affatto male anche la funzione Super Zoom, con cui il telefono scattava 4 foto a 13 mega-pixel per poi combinarli in un’unica immagine ad altissima risoluzione.
Ma le peculiarità di OPPO Find 7 non finivano qua: non dimentichiamoci del bellissimo Skyline Notification, ovvero la striscia LED di notifica posta in basso sul davanti. Ma soprattutto fu il primo smartphone con ricarica rapida VOOC. (Voltage Open Loop Multi-Step Constant-Current Charging). Questo standard garantiva dallo 0% al 75% in 30 minuti, con un output a 5V 4A. Questa tecnologia fu successivamente ri-brandizzata da OnePlus sotto il nome di Dash Charge.
Il 2014 fu anche l’anno del successore dell’OPPO N1: OPPO N3. Per quanto fosse il medesimo del precedente modello, il concept venne affinato con l’implementazione di un meccanismo motorizzato, anziché manuale come prima. Oltre ad una maggiore comodità e solidità, questo permetteva funzioni carine come la possibilità di realizzare una foto panoramica in autonomia. Da segnalare che OPPO N3 fu anche il primo smartphone dell’azienda ad avere un sensore ID.
2016 – Top brand in Cina
Il 2015/2016 non è stato tanto un anno di evoluzioni o innovazioni, quanto di assestamento. Nel secondo trimestre del 2016 OPPO è diventato il top brand in Cina, arrivando a scavalcare un colosso come Huawei. Ma ciò non significa che non ci siano state novità degne di nota.
Basti pensare a OPPO R9S ed R9S Plus, le cui vendite hanno reso OPPO il quarto produttore mondiale del 2017. Per questo modello OPPO ha collaborato con Sony per la realizzazione del Sony IMX398, inizialmente usato soltanto sui 2 smartphone. Il sensore Exmor RS da 16 mega-pixel integrava la rapida funzione di Dual-core Autofocus ed è stato successivamente ripreso dal OnePlus 5T.
2017 – Arrivano le doppie fotocamere
Se si parla di fotocamere, una delle più incisive novità nel mondo della telefonia è stata indubbiamente l’introduzione della doppia fotocamera. E vista l’importanza che in Asia viene data ai selfie, non sorprende scoprire che OPPO F3 Plus è stato il secondo smartphone al mondo ad avere una doppia selfie camera. Il record è stato battuto per soli 2 mesi da uno smartphone della stessa casa madre BBK, ovvero Vivo V5 Plus.
Se invece si parla di dual camera posteriore bisognerà attendere qualche mese, con l’arrivo dei flagship OPPO R11 ed R11 Plus, i quali verranno ripresi per la realizzazione successivamente di OnePlus 5. E sempre nel 2017, in occasione del MWC di Barcellona, OPPO svela al pubblico la tecnologia 5x Dual Camera Zoom, una vera e propria fotocamera con sistema periscopico mai vista prima (ma mai portata sul mercato, almeno ad oggi).
2018 – Il ritorno in Europa e OPPO Find X
Come detto ad inizio articolo, nel 2018 OPPO ha deciso di tornare in Europa e, quindi, anche in Italia. Questo palco internazionale è stato sfruttato per il lancio di uno degli smartphone più pionieristici di questi ultimi anni. Stiamo parlando di OPPO Find X, smartphone top di gamma che integra tecnologie decisamente all’avanguardia.
Una delle più rilevanti è la Super VOOC, presentata in precedenza al MWC 2016. Se la VOOC standard permetteva di raggiungere il 70% in 30 minuti, la Super VOOC si spinge ben oltre, garantendo il 100% in soli 35 minuti. Potete vederlo con i vostri occhi nel nostro video test a confronto con altri top di gamma.
Se ciò non bastasse a farlo spiccare nel mucchio, OPPO Find X è anche il primo smartphone Android ad avere sostituito il lettore d’impronte con il riconoscimento facciale 3D. Questo meccanismo in movimento (sezionato in questo teardown) nasconde l’intero comparto fotografico, sia posteriore che anteriore. Una volta attivato a scansionare il proprio volto c’è un sistema chiamato O-Face, composto da fotocamere, sensori IR ed un proiettore con 15.000 punti di scansione.