Recensione Xiaomi Mi Notebook Pro 15.6″: il nuovo Macbook Killer?

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Dopo avervi parlato del primissimo laptop targato Xiaomi, nelle versioni da 12.5″ e 13.3″, nella recensione odierna il protagonista è Xiaomi Mi Notebook Pro. Stiamo parlando del portatile più potente finora realizzato dall’azienda asiatica, proposto in una veste estetica affinata. Ma basterà tutto ciò a renderlo un’alternativa valida?

Recensione Xiaomi Mi Notebook Pro

Unboxing

La confezione dello Xiaomi Mi Notebook Pro non varia dal suo predecessore in quanto a dotazione. Ecco il contenuto del box di vendita:

  • Xiaomi Mi Notebook Pro;
  • caricatore USB Type-C con presa asiatica fino a 20V 3.25A;
  • manuale utente.

Acquistandolo da GearBest riceverete comunque un adattatore EU per la presa dell’alimentatore.

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Design e qualità costruttiva

Se già il suo predecessore ci aveva sostanzialmente convinto, anche Xiaomi Mi Notebook Pro riconferma la sua bontà costruttiva, con quel tocco minimale che non guasta in quanto ad eleganza. Ovviamente è palese la somiglianza concettuale con i recenti MacBook Pro. Tuttavia, ciò significa che Xiaomi ha dovuto fare del suo meglio per non sfigurare nel confronto, sempre con un occhio al prezzo.

Ad un occhio inesperto, infatti, le differenze sembrano minime, ad esclusione del logo Apple e della touchbar. Sicuramente la colorazione Deep Gray, le buone finiture della scocca in lega di magnesio ed il form factor contribuiscono a ciò. Anche la scanalatura per aprire il coperchio, privo di flessioni, richiama la mela morsicata. Tralasciando il discorso legato alla voluta somiglianza, il risultato è soddisfacente. Fra l’altro è stato migliorata l’oleofobicità del metallo, il quale non trattiene molte impronte.

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Assemblaggio

Le dimensioni sono di 360.7 x 243.6 x 15.9 mm, per un peso di 1.95 kg ed una batteria da 60 Wh. Per avere un metro di paragone, il MacBook Pro da 15.6″ misura 349.3 x 240.7 x 15.5 mm ed un peso di 1.83 kg, con una batteria da 76 Wh. Insomma, non ci troviamo davanti ai livello di ottimizzazione del colosso americano, ma parliamo di buoni valori tutto sommato.

Nella parte sottostante, oltre al doppio speaker, abbiamo 5 piedini gommati che nascondono altrettante viti per aprire lo chassis. Ma soprattutto si nota la raddoppiata griglia per l’aerazione che coadiuva le due ventole con heatpipe per la dissipazione. Ma dell’aspetto legato alle temperature ne riparliamo nel capitolo dedicato.

Rispetto alle soluzioni Apple, qua il reparto I/O è più fornito, anche se non da primato. Abbiamo due USB Full Size fino ad 1.5 Gb/s, ingresso HDMI e mini-jack sul lato sinistro. Su quello destro, invece, vediamo lo slot SD, un LED di stato e due porta USB Type-C. Una di queste è di tipo 3.1 e permette la ricarica ed il flusso video.

Tastiera e trackpad

La tastiera ad isola è un altro elemento similare agli stilemi di casa Apple. La corsa di 1.5 mm per i tasti è sì ridotta ma non in maniera estrema. Inoltre, l’incavatura degli stessi aiuta nella digitazione, la quale avviene senza particolare intoppi. Insomma, il feeling restituito è più che buono.

Il tasto Power, collocato in alto a destra, presenta un LED di stato (così come il Caps Lock) per indicare lo stato di accensione del notebook. Ed ho gradito che fosse più duro nella pressione rispetto al resto della tastiera. L’unico vero difetto è che la tastiera ha il layout US, un compromesso a cui abituarsi necessariamente.

I tasti presentano una retroilluminazione bianca uniforme da 3 nits a due livelli (On e Off), anche se inclinando lo sguardo è possibile notare il light bleeding sotto alla quasi totalità dei tasti. Un dettaglio sicuramente pignolo e che potrebbe essere legato soltanto alla nostra unità. Più fastidioso, invece, potrebbe essere il fatto che la retroilluminazione si disattiva automaticamente dopo circa 15 secondi di attività, riattivandosi una volta premuto un tasto.

Il trackpad in vetro risulta piuttosto scorrevole nell’utilizzo ed è stato aumentato in proporzione a 12.7 x 8.36 cm. A differenza della 1st Gen è stato integrato un lettore d’impronte per lo sblocco tramite Windows Hello. Il funzionamento è abbastanza sufficiente: il sensore non è precisissimo e può capitare in qualche occasione di premere 2/3 volte per sbloccare: nulla di grave, comunque.

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Display

Un comparto che sfortunatamente non ha subito migliorie è quello del display. Non fraintendetemi, non siamo di fronte ad un brutto pannello, anzi. Il vetro protettivo Gorilla Glass 3 si spinge nuovamente fino ai bordi con cornici abbastanza ottimizzate, ma per sua natura è piuttosto riflettente all’aperto. E la luminosità massima di circa 300 nits non aiuta in tal senso.

La tecnologia IPS Full HD con 142 PPI è adeguata per la sua fascia di prezzo, con una buona riproduzione dei colori il giusto satura. Inoltre, gli angoli di visuale sono ben mantenuti, sia come range cromatico che leggibilità. Se devo essere sincero, nel 2017 e a questo prezzo, non propriamente economico, mi sarei aspettato un display touch, il quale sarebbe stato un bonus non indifferente. Non ci resta che incrociare le dita per la prossima generazione.

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Performance

Innanzitutto ecco la scheda tecnica che caratterizza questa variante dello Xiaomi Mi Notebook Pro:

  • CPU Intel Core i5-8250U con frequenza base ad 1.6 GHz e fino a 3.4 GHz in Turbo con 6 MB cache;
  • GPU integrata Intel UHD Graphics 620
  • GPU dedicata NVIDIA GeForce MX150 ad 1.25 GHz con 2 GB di memoria DDR5
  • 8 GB di RAM DDR4-2400 dual channel
  • 256 GB di memoria PCIe SSD Samsung PM961
  • slot libero M.2 SATA

La peculiarità di questo notebook è quindi l’utilizzo di una soluzione Kaby Lake R di ottava generazione. Lanciati ad agosto 2017, presentano un processo produttivo a 14 nm+. Con un TDP di 15W, questo chipset offre un rinnovato processore quad-core (anziché dual-core) con 8 thread.

I presupposti per rendere questo notebook una macchina per la produttività ci sono tutti. Anziché sfruttare la GPU integrata, infatti, qua troviamo una NVIDIA MX150, con la quale ottenere un boost in più in fase di elaborazione grafica. Ed infatti i benchmark rispecchiano questa sensazione, con punteggi spesso paragonabili a chipset i7 7th Gen. Peccato per la RAM saldata alla scheda madre e perciò non sostituibile.

Benchmark

Gaming

La presenza di una GPU dedicata farà ben sperare coloro che con questa macchina vorrebbero anche giocarci. Ovviamente se state cercando un portatile da gaming, siete fuori strada. Ciò non toglie che questo Xiaomi Mi Notebook Pro riesce comunque a garantire un’esperienza gaming più che dignitosa.

Per quanto superiore ad una scheda integrata, la MX150 è in grado di supportare giochi recenti come The Witcher 3 o Far Cry Primal a 60 fps soltanto impostando dettaglio medio/bassi in HD. Switchando in Full HD il frame rate cala ma mantenendosi comunque a 30/40 fps. Per alcuni titoli come GTA V si riesce anche a spingersi ad una media di 50/60 fps.

Sono risultati prevedibili e sicuramente non deludenti ma comunque da tenere in considerazione.  Se invece siete più utenti da casual gaming, con titoli più datati o comunque meno spinti come risorse richieste non incontrerete grosse difficoltà.

Temperature ed autonomia

Uno dei maggiori pregi di questo Xiaomi Mi Notebook Pro è la gestione delle temperature. Come accennato in precedenza, all’interno della scocca troviamo due ventole con tanto di heatpipe per dissipare il calore prodotto. Il risultato è un mantenimento delle temperature buono, anche sotto stress intenso.

Nei momenti di massimo carico la CPU si spinge fino ad un massimo di circa 70° C all’interno. La scocca esteriore si ferma invece sui 40/45° C, una temperatura non bassissima ma non fastidiosa al tatto. Si scende a 35° C in corrispondenza di dove si va a poggiare i palmi.

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Nessuna traccia di thermal throttling, anche spingendo la CPU al massimo. Per quanto riguarda la GPU, dopo le fasi di gaming più concitate si raggiungono picchi di massimo 65/70° C. La rumorosità è altrettanto sotto controllo, mai superiore ai 45/47 dB. Insomma, un ottimo lavoro da parte di Xiaomi.

L’autonomia, invece, non stupisce ma non delude. Con un utilizzo misto, fatto di lavoro su WordPress, navigazione web con Chrome ed una media di 5 tab aperte, 1 film in streaming Netflix con luminosità al 75% ho raggiunto circa 7/8 ore. Per la ricarica tramite il caricatore in dotazione da 65W si impiegano circa 110 minuti.

Qualità audio

Il comparto audio dello Xiaomi Mi Notebook Pro è di tutto rispetto. Con la presenza di un doppio speaker da 2.5W ognuno posto nella parte inferiore della scocca, abbiamo un output complessivo di 5W. E grazie alla buona risonanza tramite la scocca, l’audio restituito è ottimo per la fruizione di contenuti video e non solo. Sì, perché il range delle frequenze riprodotto è altrettanto godibile se non si hanno esigenze estreme.

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Software

Come per tutta la gamma di portatili Xiaomi, anche qua abbiamo Windows 10 con licenza cinese. Pur scaricando ed impostando il linguaggio inglese, la pressoché totalità delle scritte rimarrà in cinese. “Fortunatamente” è possibile andare a reinstallare una copia legittima di Windows in italiano da chiavetta USB tramite il bios.

Una volta installata, nel nostro caso il sistema ha automaticamente ritrovato la chiave di licenza di default. Sorpassato questo ostacolo, potremo andare ad installare tutti i driver necessari, scaricabili dalla pagina ufficiale di Xiaomi.

Connettività

Lo Xiaomi Mi Notebook Pro integra al suo interno un reparto connettività comprensivo di Wi-Fi 802.11 ac Dual Band. La ricezione del modem Intel 2×2 è molto buona, sia sotto rete 2.4 GHz che 5 GHz. Presente anche il supporto al Bluetooth 4.1. Invariata la webcam da 1 mega-pixel, sufficiente per videochiamate.

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Recensione Xiaomi Mi Notebook Pro – Conclusioni

Ad oggi lo Xiaomi Mi Notebook Pro, in questa variante con i5-8250U ed 8/256 GB di memoria, costa fra gli 800 ed i 900 euro. Una cifra giusta per l’hardware offerto ma non per tutti, soprattutto se si considera il discorso legato alla garanzia. Risulta quindi difficile consigliarne l’acquisto, soprattutto a quegli utenti neofiti o quasi che potrebbero riscontrare problemi con la configurazione dal cinese all’italiano. Speriamo che con  l’avvicinarsi del Natale si assista ad un calo del prezzo.

Ma se si mettono da parte queste problematiche, questo laptop ci ha dimostrato svariate qualità, a partire dalla bontà costruttiva. L’utilizzo della nuova piattaforma Kaby Lake 8th Gen e di una GPU dedicata è un plus non da poco in ambito produttività. Senza parlare della gestione delle temperature, veramente azzeccata.


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