La durata della batteria è considerata ancora uno dei punti più deboli degli smartphone moderni. Secondo uno studio condotto recentemente, infatti, in media la carica di uno smartphone dura meno di quella di un dispositivo rilasciato un po’ di anni fa.
La cosa positiva, però, è che gli ultimi dispositivi sono in grado di ricaricarsi molto più velocemente: in media del 65% in più.
OnePlus 3: scopriamo come funziona la ricarica Dash Charge
Questo risultato è dovuto all’implementazione di nuove tecnologie di ricarica rapida. Qualcomm, ad esempio, ha fornito la sua Quick Charge a diversi produttori di smartphone. Tra questi ricordiamo Xiaomi, LG e Motorola.
OnePlus ha recentemente creato (o meglio, preso in prestito) una nuova tecnologia di ricarica rapida per il suo OnePlus 3, chiamata Dash Charge.
Si tratta di una soluzione basata sulla ricarica rapida OPPO VOOC. La tecnologia, in particolare, ha bisogno di soli 30 minuti per caricare del 60% della batteria del OnePlus 3.
In questo articolo scopriremo insieme quale “magia” c’è dietro alla Dash Charge di OnePlus.
Qual è la caratteristica che rende la ricarica così veloce?
Ogni smartphone moderno utilizza una batteria agli ioni di litio. Quest’ultima è una sostanza leggera e altamente reattiva che consente alle batterie di pesare poco. Allo stesso tempo, poi, questo metallo permette di immagazzinare una grande quantità di energia rispetto al suo volume.
Il litio, tuttavia, è un elemento molto esigente, e quindi le batterie basate su questa sostanza devono essere trattate con cura. Un loro uso scorretto, infatti, non solo può ridurre la durata della vita della cella, ma può causare anche esplosioni e seri danni agli utenti.
Per far fronte ad eventuali problemi i produttori implementano dei circuiti speciali all’interno dei loro dispositivi per regolare il trasferimento di energia. Batterie, smartphone e caricabatterie presentano quindi un avanzato sistema di monitoraggio, che si occupa di mantenere in sicurezza il processo di carica.
Naturalmente, anche se la sicurezza è fondamentale, a nessuno piace aspettare troppo che lo smartphone si finisca di caricare completamente. Ed è proprio per questo motivo che la ricarica rapida entra in gioco.
Tutte le tecnologie di ricarica veloce hanno un principio di base identico. Le batterie al litio, infatti, possono essere alimentate con più potenza quando sono vuote o si trovano al di sotto di una certa percentuale di energia.
Una volta che la soglia è stata raggiunta, il flusso di corrente viene ridotto a un livello sicuro per salvaguardare la vita della batteria.
Ciò spiega perché gli smartphone si ricaricano dallo 0% fino ad una certa percentuale velocemente e poi rallentano il processo nel momento in cui raggiungono la soglia di sicurezza.
Prendendo il caso del OnePlus 3, lo smartphone richiede solo 30 minuti per ricaricarsi dallo 0% al 60%. Successivamente, però, il dispositivo ha bisogno di altri 44 minuti per raggiungere la piena carica.
Perché la Dash Charge è così speciale?
Guardando questo aspetto da una prospettiva più ampia, quindi, la ricarica rapida Dash Charge non è poi così diversa dalle altre.
Essa, infatti, inizia fornendo una massiccia quantità di energia alla batteria e riduce gradualmente la velocità nel momento in cui la stessa si sta riempiendo. La ricarica rapida di OnePlus, però, si distingue dalle altre per il suo protocollo di trasmissione dal caricabatterie allo smartphone.
La Qualcomm Quick Charge, ad esempio, utilizza una tensione più elevata per aumentare il flusso di energia. La Dash Charge, invece, utilizza una maggior quantità di corrente.
Entrambe le soluzioni ottengono il risultato sperato, ma dispongono di un paio di punti di forza e di debolezza da far notare.
La ricarica rapida di Qualcomm guadagna punti per la sua notevole compatibilità. Collegando uno smartphone compatibile ad uno dei tanti caricatori Quick Charge in commercio, infatti, questa può entrare in funzione. Un qualsiasi cavo USB standard, poi, può essere collegato facilmente sia allo smartphone che al caricatore.
La Dash Charge, invece, funziona esclusivamente con il caricatore e il cavo forniti assieme al OnePlus 3.
Un cavo normale, infatti, potrebbe non essere in grado di gestire tutta la corrente erogata dal caricatore in modo sicuro.
Sia la Dash Charge di OnePlus che la Quick Charge di Qualcomm, d’altra parte, trasportano una potenza fino a 15-20W.
Perché Dash Charge ha bisogno del suo cavo originale?
La necessità di un cavo speciale è dovuta alla presenza dell’effetto Joule, per il quale si ha una dissipazione di energia quadratica rispetto la corrente. Questo vuol dire che, per evitare che il cavo si scaldi eccessivamente, è necessario che questo sia di ottima qualità ed abbia una bassissima resistenza. L’uso di tensioni elevate, invece, non richiede particolari attenzioni.
Questo è il motivo per cui la Quick Charge di Qualcomm può lavorare semplicemente con un cavo USB standard mentre la Dash Charge di OnePlus richiede un cavo più spesso, offerto in bundle con l’ultimo top di gamma. Se viene impiegato un cavo tradizionale, dunque, il dispositivo si ricaricherà a un ritmo più lento.
Molti di voi sicuramente si chiederanno: perché OnePlus ha progettato la tecnologia Dash Charge nonostante ci sia questo evidente disagio? Ciò è dovuto al fatto che questa procedura mantiene il OnePlus 3 più fresco durante la ricarica.
Gli smartphone che utilizzano Qualcomm Quick Charge, infatti, hanno uno speciale circuito che riduce la tensione in entrata dal carica batterie al valore voluto dalla cella al litio. Questo processo genera calore all’interno del device che, sommandosi a quello prodotto dal SoC, potrebbe rallentare il dispositivo (throttling).
Il calore, inoltre, potrebbe anche rallentare il processo di ricarica. Esponendo la batteria a temperature elevate, infine, si ridurrebbe la vita della stessa.
Il Dash Charge, d’altra parte, prevede che la maggior parte dei circuiti siano all’interno del caricatore. Il calore generato in fase di carica all’interno di OnePlus 3 è quindi ridotto al minimo. Di conseguenza c’è una minore possibilità che la CPU e la GPU vadano in thermal throttling nel caso in cui si voglia utilizzare il terminale quando è in carica. Tutto dipende, quindi, da quale lato della medaglia si vuole guardare.
La Dash Charge è allora la ricarica rapida migliore?
La Dash Charge non è una tecnologia priva di inconvenienti. Questi, d’altra parte, sono alla base dell’elevata velocità di ricarica di OnePlus 3.
In questo momento il dispositivo è uno degli smartphone dalla ricarica più rapida, e si posiziona al quarto posto in classifica sopra centinaia di altri device presenti in commercio.
In 15 minuti il OnePlus 3 si ricarica dallo 0% al 19%, in mezz’ora raggiunge il 63%. Dopo circa 1 ora si ottiene una percentuale pari al 96%.
Paragonando OnePlus 3 ad altri smartphone attuali, è più veloce rispetto a Samsung Galaxy S7, LG G5 e HTC 10. Anche iPhone 6s e Sony Xperia Z5, poi, sono decisamente più lenti del nuovo device cinese.
È importante ricordare, però, che l’unico modo di caricare il dispositivo rapidamente è quello di impiegare caricatore e cavo originale. L’unico posto in cui è possibile acquistare entrambi è il negozio ufficiale di OnePlus.
In confronto è possibile trovare in commercio numerosi caricatori compatibili con la Qualcomm Quick Charge. La maggior parte dei cavi USB standard, poi, funzionano perfettamente con quest’ultima tecnologia.
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