Due giorni fa OnePlus, l’azienda che ha riscosso un enorme successo a partire dal suo primo telefono, OnePlus One, venduto tramite il metodo ad inviti, ha presentato il suo nuovo OnePlus 3. Lo smartphone ha una dotazione tecnica da vero guinness dei primati, con un design non troppo innovativo, ma sicuramente sempre interessante.
Il predecessore, il OnePlus 2, suscitò moltissime polemiche a causa di carenze più o meno gravi, come l’NFC e la ricarica rapida oppure ritardi eccessivi per aggiornamenti e bugfix.
Questo OnePlus 3 riporta l’azienda sulla cresta dell’onda spiazzando per la fattura costruttiva ed il reparto hardware complessivo. Fra le caratteristiche principali ricordiamo un display Optic AMOLED da 5.5 pollici in risoluzione FullHD 1920 x 1080 pixel, 2.5 D e vetro Gorilla Glass 4, coadiuvato da un processore quad-core Qualcomm Snapdragon 820 da 2.2 GHz e ben 6 GB di RAM LPDDR4 con 64 GB di memoria interna UFS 2.0.
OnePlus 3, la ricarica veloce Dash Charge si basa sulla tecnologia del VOOC di OPPO
La compagnia ha poi deciso di tornare sui suoi passi dotando il suo OnePlus 3 di NFC e ricarica veloce a 5 V / 4 A chiamata Dash Charge. Questo nuovo tipo di ricarica non è altro che la VOOC, ovvero la ricarica rapida di OPPO che ha lasciato in concessione a OnePlus.
È stato Liu Zuohu, uno dei CEO di OPPO, a dichiararlo affermando che la Dash Charge è stata propagandata senza chiarire effettivamente la provenienza della tecnologia alla base. Comunque le due compagnie, unite dalla condivisione di questa tecnologia, restano ben distinte.
Interessante è il fatto che OnePlus sembra sia appositamente rimasta sul vago con il suo motto “ricarica per breve tempo, gioca la maggior parte del giorno” grazie alla possibilità di ricaricare completamente il OnePlus 3 in 90 minuti. Concretamente vuol dire che è possibile ricaricare il 63% della batteria del suddetto smartphone in 30 minuti, dimostrandosi più veloce del Samsung Note 5, che ne ricarica il 50% in 30 minuti.
Un nostro articolo recente sottolinea però la necessità di usare dispositivi originali OnePlus se si voglio sfruttare le peculiarità della tecnologia alla base di Dash Charge, o VOOC, come preferite.
In realtà sembra che la differenza in una così efficiente ricarica non sia il telefono in se, quanto l’adattatore vero e proprio. Infatti, gli accessori marchiati Dash Charge sono dotati di un sistema di dispersione del calore che, nonostante l’eventuale utilizzo intenso dello smartphone, permettono di mantenere temperature più basse rispetto ad altri competitor rendendoli così imparagonabili ad accessori di altri produttori.
Detto ciò e vista la presenza di un processore Snapdragon, come mai OnePlus ha preferito optare per una tecnologia proprietaria o in licenza da un’altra azienda asiatica piuttosto che fare riferimento alla Qualcomm con il suo Quick Charge 3.0?
In primis vi è sicuramente la limitazione del Governo Indiano che ha bloccato l’importazione degli adattatori Quick Charge 3.0 a causa di un rating BSI non appropriato in base alle leggi del paese. Ne sono un esempio esplicativo Xiaomi Mi 5 e LG G5, entrambi capaci di supportare la ricarica rapida di Qualcomm, ma dotati di adattatori out-of-the-box che però non ne sono forniti.
La scelta di OnePlus con il suo OnePlus 3 sembra quindi puntare ad una tecnologia alternativa pur di non privare l’utilizzatore di una ricarica tanto se non più rapida del Quick Charge 3.0 di Qualcomm.
In conclusione vi rimandiamo all’articolo dedicato alle specifiche tecniche e al prezzo ufficiale del nuovissimo OnePlus 3.
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