Xiaomi Redmi Note 3 è stato lanciato sul mercato con il bootloader bloccato. Una circostanza insolita per gli utenti e anche per la stessa compagnia famosa per la libertà di flash delle proprie ROM.
Il bootloader locked consiste, in poche parole, in un limite imposto dalla casa produttrice, che rende impossibile l’utilizzo di ROM che non provengano dalla stessa Xiaomi.
Xiaomi, di fronte a questa grave situazione, che avrebbe portato conseguenze negative all’azienda e perdite economiche rilevanti, sta attualmente correndo ai ripari.
Infatti, la compagnia di Li Jun sta cercando una soluzione, tra le opzioni pensate per risolvere il problema, una versione Developer con bootloader sbloccato o addirittura la pubblicazione di un tool apposito per eseguire la procedura di sblocco del bootloader. Al momento, però, non è chiaro quale delle due possibilità verrà proposta al pubblico e non sono state diffuse tempistiche precise.
Per i dettagli sullo Xiaomi Redmi Note 3 vi proponiamo la nostra recensione completa: