“Sarà il centro propulsore dell’industria digitale italiana“: è questo quanto afferma Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca. La città in questione sarà Pavia, e lì sorgerà quello che viene denominato il Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore. Sarà un distretto pensato per il mondo della microelettronica, dove far confluire università, centri di ricerca e aziende affinché l’Italia abbia una voce più importante sullo scacchiere tech globale.
L’Italia torna a parlare di semiconduttori, e Pavia sarà uno dei centri nevralgici
Con finanziamenti da 30 milioni di euro da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca (che arriveranno a 185 milioni spalmati dal 2024 al 2030), la volontà del governo italiano è quella di supportare i ricercatori e avere accesso ai finanziamenti europei. Per esempio il piano europeo KDT JU, che coinvolge Europa e Ministero delle Imprese e del Made in Italy per investire sull’industria tech italiana.
“Pavia sarà il polo strategico dove mettere insieme le competenze professionali e la domanda delle imprese nel campo della microelettronica“, afferma la ministra Bernini, aggiungendo che “da qui partirà quella rete di relazioni e scambi tra atenei, centri di ricerca e aziende che favoriranno l’innovazione e il trasferimento tecnologico dell’intero Paese.“.
Una scelta, quella del ministero italiano, volta a contribuire in maniera determinante al Chips Act europeo: istituito nel 2022, prevede oltre 43 miliardi di investimenti nel continente per far salire la produzione europea di chip nel mondo dal 10% al 20%. Finanziamenti che hanno attirato compagnie come Intel, che hanno annunciato la costruzione dei suoi primi impianti in Germania e Polonia. Anche l’Italia sarebbe coinvolta, ma a differenza delle altre due nazioni europee la situazione è a dir poco altalenante.
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