In queste ore è stata presentata a WhatsApp una multa da 5.5 milioni di euro dalla Data Protection Commission (DPC) irlandese, l’ente preposto al controllo delle violazioni della protezione generale dei dati degli utenti, conosciuta anche come GDPR. La multa arriva dopo un’indagine durata quasi 5 anni.
WhatsApp non ha rispettato la GDPR secondo l’Irlanda: multa da 5.5 milioni di euro
Nel maggio del 2018, la DPC irlandese ha iniziato un’indagine sulla possibile violazioni della GDPR da parte di WhatsApp, dopo una segnalazione arrivata dalla Germania. Nello stesso giorno, l’app posseduta da Meta ha lanciato i nuovi termini di servizio per la comunità europea, con tanto di avviso per continuare ad utilizzare l’applicazione soltanto accettandoli.
La DPC imputa a WhatsApp il non aver espresso chiaramente il motivo dell’avviso che forzava ad accettare i termini per continuare ad utilizzare l’app, violando l’articolo 12 e 13 della GDPR. Inoltre, l’ente, avvierà un’altra indagine per la possibile della violazione dell’articolo 9 sulla gestione delle categorie speciali per i dati personali.
WhatsApp dovrà pagare la multa entro 6 mesi, termine ultimo utile per non incorrere in un nuova sensazione per il mancato pagamento della precedente. L’azienda ha annunciato che ricorrerà in appello, credendo di non aver in alcun modo violato le condizioni imposte dalla GDPR.
Nelle ultime settimane, tuttavia, lo sviluppo dell’applicazione è proseguito senza intoppi: nel giro di pochi giorni, infatti, WhatsApp Beta si è arricchita del drag-and-drop per la condivisione dei file, la possibilità di inviare foto in qualità originale e di bloccare i contatti più velocemente.
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