Ciò che Samsung sta vivendo negli ultimi anni è quello che nelle serie TV verrebbe definito un “redemption arc”: ovviamente mi riferisco alla questione aggiornamenti. C’era una volta la Samsung della TouchWiz (per gli amici “LagWiz”), un’azienda che non riponeva troppa attenzione nella cura del software. Le ROM Samsung erano ricche di funzionalità aggiuntive, così ricche che rielaborarle per i successivi aggiornamenti di Android era diventato un problema. Poi con l’avvento di Galaxy S8 arrivò la Samsung Experience, diventata poi One UI con Samsung Galaxy S10. Una transizione che ha visto Samsung cambiare approccio, offrendo un software sì ricco ma allo stesso tempo che avesse tempi di aggiornamento più umani.
Nel giro di qualche anno, Samsung è diventata a tutti gli effetti la migliore azienda in ambito Android in quanto ad aggiornamenti. Lo dimostra lo stato di diffusione di Android 12 in Italia: mentre Samsung ha già aggiornato 16 dei suoi modelli, la concorrenza latita. Che si tratti di Xiaomi, Redmi, POCO, OPPO o Realme, tutti i produttori Android devono ancora lavorare per arrivare al livello di Samsung. Se già adesso Samsung è quindi la più reattive nel portare gli aggiornamenti Android sui propri smartphone e tablet, le cose potrebbero ulteriormente migliorare. Sembrerebbe che Samsung abbia deciso di eliminare le differenze nazionali e velocizzare così il rilascio degli aggiornamenti. Se avete uno smartphone della compagnia sud coreana, recandovi nelle informazioni software potete trovare la seguente dicitura:
Samsung vuole mettere il turbo agli aggiornamenti: ecco come lo farà
Per quanto riguarda l’Europa, Samsung produce ROM diverse a seconda della nazione in cui le deve rilasciare. Per esempio, le ROM italiane sono contrassegnate dalla sigla “ITV“, sigla che indica il CSC, cioè il Country Specific Code. Questo codice indica la nazione di appartenenza del firmware e può cambiare non soltanto in base alla nazione ma anche se lo smartphone è brandizzato. Per esempio, uno smartphone Samsung sarà siglato “OMN” se brandizzato Vodafone, “HUI” per 3 Italia, “TIM” per TIM. Ma anche “DBT” se è un software tedesco, “XEF” per la Francia, “BTU” per il Regno Unito e così via.
Capita, quindi, che Samsung rilasci un nuovo aggiornamento in Europa, per esempio la One UI 4.0 con Android 12. Ciò non significa che arrivi a tutti contemporaneamente, però: se siete pratici dell’argomento, saprete bene che un aggiornamento può arrivare prima in Germania, poi in Svizzera, poi in Spagna e poi in Italia, per dire. Il problema deriva dalla volontà di differenziare le ROM nazione per nazione, ma Samsung starebbe cambiando questo meccanismo. Come segnala GalaxyClub, già nel 2021 era stata segnalata la presenza di molte meno varianti CSC rispetto alle generazioni passate. Modelli come Samsung Galaxy A52, Galaxy Z Fold 3 e Z Flip 3 sono stati lanciati con software privi di differenze geografiche e tutti siglate dal CSC “EUX“, evidentemente indicativi dell’Europa tutta.
A quanto pare, questa modifica software proseguirà con il lancio di Samsung Galaxy S22, A53, A33 e A13, tutti senza firmware con CSC locali. In questo modo, non soltanto Samsung ridurrebbe le spese di produzione degli aggiornamenti, ma ci metterebbe meno tempo, velocizzandone così il rilascio. Non resta che incrociare le dita e sperare che ciò che sta facendo Samsung sia di ispirazione anche per le aziende rivali.
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