Nella frenetica corsa all’evoluzione dei chip, TSMC è senz’altro in prima fila. Lo dimostra il fatto che il colosso taiwanese possieda il 50% del settore e che la seconda in classifica (Samsung) soltanto il 17%. Guardando al mondo degli smartphone, l’ultima frontiera è rappresentata dai chip a 4 nm, capitanati dagli ultimi Snapdragon 8 Gen 1 e Dimensity 9000. Sulla base della roadmap prevista, il 2022 sarà l’anno dei primi chip a 3 nm, per poi passare a quelli a 2 nm per il 2024. Si parla già anche di come i primi chip a 1 nm rivoluzioneranno l’autonomia, con Samsung che si prepara alla loro realizzazione per fine 2024.
TSMC sta preparando le sue future fabbriche per i chip a 2 nm
Ma è ancora presto per parlare concretamente del processo a 1 nm, con TSMC che si sta preparando alle fabbriche che produrranno i chip a 2 nm. Il chipmaker avrebbe iniziato le trattative di rito con la città di Taichung, ovvero dove dovrebbe sorgere l’impianto di produzione necessario per la stampa dei chip di futura generazione. L’incontro è stato presieduto da CC Wei, CEO di TSMC, e Lu Shiow-yen, sindaco di Taichung, città taiwanese dove tra l’altro sono già presenti altri stabilimenti TSMC. Aprire un impianto del genere è sempre un’opportunità per la città scelta in termini economici e lavorativi, a fronte di un investimento generale quantificato in circa 36 miliardi di dollari.
TSMC avrebbe scelto Taichung perché possiede le giuste basi, fra condizioni geografiche e climatiche, presenza di numerose scuole, attività commerciali e ospedali. Tutti requisiti necessari affinché i migliori talenti nell’ambito dei semiconduttori, necessari per il lavoro di TSMC, decidano di trasferirsi lì. Al contempo, alcuni funzionari della città hanno accesi una polemica legata all’impatto ambientale che un’industria come questa può provocare. Secondo le stime, un impianto a 2 nm consumerebbe circa 100.000 m³ d’acqua al giorno, per quanto TSMC abbia sottolineato l’intenzione di riciclarla in toto. Ricordiamo che l’acqua è un elemento indispensabile per un chipmaker, sia quando si parla di lavare via i prodotti chimici sia per raffreddare i sistemi.
Secondo i piani di TSMC, la produzione a 3 nm inizierà nella seconda metà del 2022, mentre per quella a 2 nm bisognerà attendere il 2025. La prima fabbrica a 2 nm sorgerà in quel di Hsinchu, quella che possiamo definire la capitale della tecnologia taiwanese. È qui che troviamo lo Hsinchu Science Park, centro di ricerca da cui sono nate realtà come TSMC, UMC e MediaTek. Un business, quello dei semiconduttori, che sembra destinato ad aumentare vertiginosamente, come dimostrano le conseguenza della crisi dei chip che tutt’ora continua a rallentare il mercato.
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