Da quando è arrivato sul mercato, tra gli utenti aleggia la curiosità di come il sistema operativo di Huawei andrà a cambiare il modo di pensare la tecnologia del brand. Quello che è certo, secondo i dirigenti della compagnia, è che HarmonyOS non è la risposta di Huawei alle sanzioni USA ma qualcosa di più complesso e importante.
HarmonyOS trampolino di lancio per l’ecosistema IoT Huawei, non una copia di altri sistemi operativi
Stando a quanto riferisce il Presidente del dipartimento software di Huawei, Wang Chenglu, HarmonyOS non può e non deve essere considerato né una copia di Android (sebbene qualcosa di interconnesso tra i due esiste), né un’alternativa software alle sanzioni USA che hanno colpito il brand negli scorsi mesi.
Questo perché Huawei ha reso e sta rendendo HarmonyOS la porta ad un ecosistema che con il tempo diventerà molto vasto, grazie all’interconnessione IoT che farà da collante tra tutti i prodotti. Un lavoro lungo almeno 4 anni non può di certo considerarsi una copia spudorata.
Anche la concezione stessa del sistema operativo si discosta leggermente da quella degli altri produttori, sebbene lo smartphone sia il motore principale dell’ecosistema. Questo anche perché l’obiettivo di Huawei è avere HarmonyOS su ben 100 milioni di dispositivi, tra l’altro anche su prodotti di terze parti, per creare un forte mercato in cui lo stesso brand ha iniziato a puntare da poco.
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