Qualcomm contro il governo USA per togliere il ban a Huawei

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La situazione per Huawei si è fatta dura: l’impossibilità di commerciare con TSMC l’ha messa spalle al muro, ma in suo aiuto sta intervenendo Qualcomm. A quanto pare Huawei Mate 40 sarà l’ultimo smartphone a montare un chipset proprietario Kirin marchiato HiSilicon. Dai prossimi mesi l’azienda dovrà fare affidamento sulle terze parti, ma allo stato attuale la scelta non è molta. La realtà più consolidata con cui sta già lavorando è MediaTek, anche se il governo USA ha già avuto da ridire in merito.

Dopo anni nell’ombra, pare che MediaTek stia tornando a far parlare di sé, grazie ad una linea Dimensity che si sta dimostrando particolarmente prestante. Ma permane un certo scetticismo, non solo per la sua scarsa diffusione in Europa ma anche per il suo essere di derivazione asiatica. Per questo Qualcomm vorrebbe intervenire e proporsi come alternativa ai non più utilizzabili SoC HiSilicon.

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Qualcomm vuole fare affari con Huawei, ma c’è il ban USA ad impedirglielo

Ciò potrebbe avvenire, se non fosse che il ban USA impedisce alle aziende statunitensi (e ricollegabili all’occidente) di commerciare liberamente con Huawei. L’unico modo per farlo è ottenere una licenza speciale rilasciata dal governo USA, nel caso in cui valuti che non ci siano pericoli di sorta. Eliminata TSMC dai giochi, gli altri chipmaker che rimangono disponibili comprendono anche Samsung e le cinesi SMIC e UNISOC. Con la prima non si è concluso l’accordo, mentre le due aziende compatriote non sono ancora all’altezza dei chipmaker principali.

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In questo Qualcomm vede una cospicua fonte di guadagni: si stimano 5 miliardi di dollari in chip 5G, ambito dove Huawei vuole continuare a spiccare. Nel mezzo, però, si frappone il governo USA, poco disposto a permettere a Huawei di servirsi di prodotti americani. C’è da dire che Intel e Microsoft queste licenze le hanno ottenute, seppur in ambito notebook, un settore dove Huawei è ancora lontana dal rappresentare una minaccia commerciale.

Huawei ha comunque dimostrato di poter fare a meno degli USA, arrivando a vendere così tanto in Cina da divenire il primo produttore di smartphone al mondo. E se Huawei aumenta le vendite in Cina, a rimetterci sono Xiaomi, OPPO e Vivo, tre dei principali clienti di Qualcomm. Se l’intento del governo Trump è quello di rendere le aziende statunitensi più competitive a scapito di quelle cinesi, dare il via libera a Qualcomm genererebbe un indotto notevole per il paese.

Ancora non è ufficiale, ma pare che Qualcomm sia sulla buona strada per ottenere la licenza e mancherebbe soltanto l’ufficialità. Se così sarà, allora si concretizzerebbe l’ipotesi secondo cui Huawei P50 sarà dotato di Snapdragon 875.

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