Il mercato dei dispositivi indossabili è in costante evoluzione, ma di recente un segmento in particolare ha accelerato la sua crescita in modo sorprendente: gli smart ring. Queste soluzioni compatte per il monitoraggio della salute stanno vivendo la loro fase di espansione più vigorosa e le cose sono destinate a migliorare ancora.
Visto il successo della categoria non possiamo fare a meno di chiederci: quanto entreranno in gioco le grandi realtà cinesi? Che fine ha fatto il tanto chiacchierato anello smart di Xiaomi?
Crescono le spedizioni degli anelli smart: nel 2025 supereranno quota 4 milioni

Il successo del segmento degli smart ring è innegabile, nonostante il boom non sia sotto gli occhi di tutti. I dati della società di ricerca Omdia mostrano una chiara tendenza al rialzo: dopo aver raggiunto 850.000 unità spedite nel 2023, il volume è balzato a 1,8 milioni di unità nel 2024.
Solo nel primo semestre del 2025 le spedizioni hanno toccato quota 1,6 milioni di unità, proiettando una stima totale per l’intero anno superiore alle 4 milioni di unità. Una rapida ascesa che sottolinea la crescente rilevanza degli anelli intelligenti nell’ecosistema wearable globale.
Gli smart ring si presentano come una potente alternativa ai tradizionali dispositivi da polso e sono diventati una delle categorie di dispositivi a più rapida crescita nel settore degli indossabili.
La spinta è alimentata da due fattori principali: il crescente interesse dei consumatori per soluzioni semplificate di monitoraggio della salute e gli sforzi delle aziende verso strategie di prodotto diversificate. L’attrattiva degli anelli risiede nella loro natura compatta e discreta, che si adatta perfettamente a chi cerca comodità senza sacrificare le funzionalità.
Gli smartwatch tradizionali non sono adatti a tutti
Il loro successo è strettamente legato all’insoddisfazione per i dispositivi da polso. Un sondaggio condotto nel 2025 ha rivelato dati importanti: il 43% degli intervistati non possedeva alcun braccialetto wearable, mentre il 51% ha riferito di non avere alcuna intenzione di acquistarne uno. I partecipanti hanno citato il disagio durante il sonno e la necessità di ricariche frequenti come i motivi principali per evitare orologi o braccialetti.
Gli smart ring offrono un’alternativa confortevole e meno invasiva, aprendo grandi opportunità per raggiungere nuove fasce di utenti.
Chi domina il mercato degli anelli smart

Nonostante la crescente diversità, il mercato degli smart ring è attualmente dominato da pochi attori chiave. Il recente rapporto Omdia evidenzia una chiara leadership nel primo semestre del 2025:
- Oura si mantiene saldamente in testa, controllando il 74% delle spedizioni totali;
- Ultrahuman e Samsung sono in parità, detenendo ciascuno una quota di mercato del 9%;
- •RingConn contribuisce con il 5% al mercato complessivo.
Il resto della quota è suddiviso tra diverse altre aziende, tra cui Circular, Noise, boAt e Zepp, che contribuiscono alla varietà del segmento. La loro diffusione è un segnale che i consumatori apprezzano l’offerta di un monitoraggio della salute preciso in un formato compatto.
Guardando al futuro, la categoria rimane pronta per nuove innovazioni. Si prevedono progressi significativi nella tecnologia dei sensori miniaturizzati, nell’efficienza energetica e nella compatibilità con gli ecosistemi.
Il mercato degli anelli smart non è più una nicchia, ma una forza in rapida crescita che mira a superare i 4 milioni di unità spedite nel 2025. Spinti dalla domanda di monitoraggio della salute semplificato e dalla ricerca di un’alternativa più comoda ai dispositivi da polso, gli anelli tech si stanno ritagliando un ruolo indispensabile.
E l’anello smart di Xiaomi?

Visto il successo della categoria e l’entrata in scena di Samsung, viene da chiedersi: che fine ha fatto l’anello smart di Xiaomi? La compagnia cinese è sicuramente al lavoro su un accessorio di questo tipo: lo rivelano i brevetti che illustrano funzionalità innovative, ma anche indizi ben più cruciali.
Il nome Galaxy Ring – meglio non commentare – è apparso nel codice di HyperOS mentre hanno iniziato a fare capolino perfino delle immagini render. Probabilmente l’azienda cinese sta aspettando il momento propizio e dato il successo raggiunto quest’anno non è da escludere che possa arrivare qualcosina nel 2026.
Tra le altre aziende cinesi interessate al settore troviamo anche OPPO, che ha depositato vari brevetti in passato.
Infine ci allontaniamo dalla Cina e voliamo – metaforicamente – negli Stati Uniti: Apple avrebbe inizialmente dato il via alla progettazione del il suo anello smart, ma l’iniziativa si sarebbe fermata per evitare di creare un rivale interno alla famiglia Apple Watch.








