Ancora passi avanti per Xiaomi e stavolta l’azienda cinese ha deciso di lanciare il guato di sfida ai giganti dell’AI. XiaomiMiMo è il primo modello di linguaggio del brand ed apre le porte ad molteplici scenari per l’integrazione dell’intelligenza artificiale nel suo ecosistema.
Xiaomi MiMo è il nuovo modello AI del brand cinese: OpenAI, DeepSeek e Alibaba nel mirino, con i primi benchmark
La casa di Lei Jun è sempre stata molto attenta alle tendenze globali: è stato il primo marchio cinese ad uscire fuori dagli schemi iniziali per creare un vero e proprio ecosistema, non solo tech. Smartphone, tablet, notebook, indossabili ma anche abbigliamento, prodotti per la casa e la cucina, elettrodomestici e altro ancora.
Poi l’arrivo di Xiaomi Auto, la divisione EV della compagnia, e il debutto dei suoi primi veicoli elettrici. Il tutto è culminato con l’uscita della dream car Xiaomi SU7 Ultra, modello sportivo, potente e di lusso.
Ora Xiaomi entra nel settore dell’AI con il suo modello di linguaggio MiMo, una novità che sfida apertamente OpenAI ma anche il rivale cinese DeepSeek. Già da febbraio la casa asiatica ha mostrato un certo interesse, ma si parlava dell’integrazione del modello DeepSeek R1; in realtà i principali brand cinesi hanno iniziato ad implementare questo modello AI in patria, sia a livello mobile che cloud (con Huawei).
Eppure Xiaomi ha deciso di cimentarsi nell’impresa e da qui l’annuncio di MiMo7B, il suo nuovo LLM Open Source (è disponibile su GitHub) incentrato sulle attività di ragionamento. Nonostante abbia 7 miliardi di parametri, ha superato ampiamente le performance di modelli maggiori sia per quanto riguarda il ragionamento matematico (AIME24-25) che l’attività di coding (LiveCodeBench v5).
I primi test vedono MiMo sopra o1-mini di OpenAI e QwQ-32B-Preview di Alibaba mentre nel secondo caso si registrano prestazioni superiori a DeepSeek-R1-Distill-7B e Qwen2.5-32B. Per dettagli più precisi potete dare un’occhiata in fonte.
Al momento si tratta ancora di un progetto in divenire: Xiaomi MiMo è adatto alle attività che richiedono processi logici e matematici e grazie alle sue dimensioni ridotte è adatto sia per applicazioni aziendali che per soluzioni hardware limitate (come l’edge computing).