Huawei si affida a DeepSeek: la Cina vuole essere sempre più indipendente

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Crediti: Huawei Ascend

Fin dal ban degli USA il colosso tecnologico cinese ha lavorato per raggiungere un’indipendenza completa dai produttori internazionali. La cosa ha portato a qualche problemino (basti vedere la questione dei processori Kirin e TSMC) ma nel complesso Huawei ormai tende a muoversi in quasi totale autonomia. Ora viene fatto un altro passo in avanti e riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale DeepSeek: ormai la Cina vuole giocare in casa su tutto, alla ricerca dell’indipendenza dalle realtà globali.

Huawei Cloud annuncia una partnership con DeepSeek: la partita per l’AI si gioca tutta in casa

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Crediti: Huawei Ascend

Huawei Cloud ha annunciato una collaborazione con DeepSeek, la tanto chiacchierata intelligenza artificiale cinese (che ha stravolto il settore e messo in imbarazzo i giganti occidentali). L’AI verrà integrata all’interno del suo servizio Ascend Cloud, che integrerà sia il modello linguistico DeepSeek V3 che quello R1, dedicato al ragionamento. Il risultato è un aumento delle prestazioni, ma a prezzi più accessibili; tramite questa partnership i modelli AI verranno proposto a cifre ancora più appetibili, tramite SiliconFlow. Ricordiamo che si tratta di questioni che riguardano il cloud e gli sviluppatori, non l’utente finale.

Il prezzo delle API di V3 è di 1 yuan (circa 0,13 centesimi di euro) per ogni milione di token di input e 2 yuan (circa 0,27 centesimi di euro) per ogni milione di token in output. Invece il prezzo della API di R1 è di 4 yuan (0,53 centesimi) per ogni milione di token in input e di 16 yuan (2,15€) per milione di token in output.

Oltre a Huawei, anche Alibaba Cloud ha scelto di utilizzare i servizi di DeepSeek sulla propria piattaforma. Il fatto che questi giganti asiatici abbiano iniziato a fare affidamento sulla nuova AI non stupisce più di tanto: nei piani della Cina, come visto anche poco sopra, c’è l’intenzione di ridurre la dipendenza dalla tecnologia estera (anche per quanto riguarda l’intelligenza artificiale). Il blocco statunitense ai chip di fascia alta è stato un duro colpo ma ha aperto le porte a nuovi scenari.

Per quanto riguarda il futuro di DeepSeek, l’AI sta guadagnando terreno a livello Global: anche giganti del calibro di Microsoft stanno guardando con attenzione a questa novità e l’integrazione con le principali piattaforme cloud non è che l’inizio (nonostante non manchino problemi, come nel caso del blocco in Italia).

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