Quindi Samsung arriverà seconda, prendendosi tutto il tempo necessario per lanciare un dispositivo pronto al 100%. Si tratta di un modo di fare tipico del brand, conosciuto proprio per il suo approccio “conservativo”: poche aggiunte risicate, piccoli passi in avanti sia per quanto riguarda gli smartphone tradizionali che i pieghevoli.
Se da un lato questo approccio può risultare frustrante, in realtà si rivela funzionale guardando il passato. I primi Samsung Galaxy Fold (2019) e Galaxy Z Flip (2020) furono un disastro, con problemi ai display pieghevoli e strutturali. Di conseguenza, meglio procedere con i piedi di piombo ma “qualche volta” c’è una cautela eccessiva.
Secondo quanto trapelato in queste ore, il tri-pieghevole Samsung (forse chiamato Galaxy G Fold) avrebbe una velocità di ricarica di soli 23-24W, per un massimo di 25W al momento della commercializzazione. Si tratta di una potenza ormai obsoleta, specialmente per un dispositivo che costerà migliaia di euro.
Per fare un esempio, dopo tempo immemore finalmente la fascia media è salita a 45W con Galaxy A56 e A36 mentre gli attuali Galaxy Z Fold 6 e Z Flip 6 sono ancora legati ai 25W. Quasi sicuramente sarà lo stesso anche con Z Fold 7 e Z Flip 7, in arrivo quest’estate.
Cosa sappiamo del tri-fold di Samsung
Il dispositivo è stato confermato dall’azienda ma per ora tutto tace. Dovrebbe essere prodotto in un numero limitato di unità (circa 200.000 pezzi) mentre il display dovrebbe piegarsi in due punti ed espandersi fino a 9,9″ o 10″ di diagonale. Rispetto alla serie Z Fold non dovremmo avere una fotocamera sotto il display (per il pannello interno), ma un punch hole.
Per quanto riguarda l’uscita, nonostante il primo teaser a gennaio 2025, il lancio dovrebbe avvenire direttamente il prossimo anno.