Con il debutto del Dimensity 9400 ora manca all’appello solo il nuovo SoC di punta Qualcomm e sarà possibile dare il via alle danze (dei top di gamma). Il lancio è atteso nella seconda metà di ottobre ma già da tempo si rincorrono indiscrezioni e conferme su quelle che saranno specifiche e performance del prossimo Snapdragon 8 Elite. Tanta forza bruta, ma anche problemi di temperature secondo quanto emerso in queste ore: il nuovo chipset high-end potrebbe raggiungere valori non proprio esaltanti, addirittura nell’utilizzo “normale”!
Snapdragon 8 Elite offrirà performance stellari ma le temperature saranno impressionanti: ecco cosa possiamo aspettarci
Come anticipato anche in apertura, nel corso dei messi si sono susseguite tantissime indiscrezioni sul prossimo Snapdragon 8 Gen 4. Dettagli leak, benchmark e numerosi dettagli, fino ad arrivare al probabile cambio di nome in Snapdragon 8 Elite. Il debutto è fissato per il 21 ottobre, durante il solito evento annuale di Qualcomm, e ovviamente l’hyper è alto. Il chipset dovrebbe offrire prestazioni davvero assurde, con picchi di potenza da far impallidire i predecessori. Tuttavia la forza bruta ha anche un prezzo e questo potrebbe essere davvero alto: gli ultimi test trapelati in rete mostrano picchi di calore davvero impressionati.
Dai benchmark è emerso che lo Snapdragon 8 Elite sarebbe capace di raggiungere una frequenza massima di 4,09 GHz (ed una base di 2,78 GHz), un valore che salirebbe ulteriormente per la versione “potenziata” che Samsung dovrebbe montare a bordo della serie Galaxy S25 (con picchi di 4,19 GHz e 4,47 GHz). Per fare degli esempi, il nuovissimo Dimensity 9400 con Cortex-X925 si spinge fino a 3,62 GHz mentre il precedente Snapdragon 8 Gen 3 fino a 3,3 GHz. I miglioramenti in termini di performance sono innegabili ma ci sarebbe un risvolto: la variante standard avrebbe un consumo di oltre 20W e una temperatura impressionante di 98,5°C.
I test sarebbero stati effettuati su una versione ufficiale del SoC risalente a tre mesi fa e allo stato attuale non è chiaro se la problematica è stata risolta. Questi picchi di performance e temperature avranno sicuramente un impatto su batteria e autonomia: probabilmente si tratta di uno dei motivi per cui tutti i prossimi top di gamma avranno a bordo unità al silicio-carbonio da 6.000 mAh o superiori. Comunque c’è anche da dire che questo inconveniente potrebbe essere stato corretto; inoltre i sistemi di dissipazione del calore degli smartphone stanno diventando sempre più elaborati, quindi non è da escludere che questo inconveniente possa essere gestito direttamente dai dispositivi. Non resta che attendere ulteriori dettagli, anche se ormai manca davvero poco alla presentazione ufficiale.
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