Recensione Xiaomi 14T Pro: non chiamatelo medio gamma

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Lo ammetto, nonostante Xiaomi nel corso degli anni sia stata molto brava a migliorare la sua serie T e ad abbandonare la filosofia “budget phone” a favore di prodotti sempre più performanti e con un ottimo rapporto qualità/prezzo, io non ne sono mai stato un fan. Ed è forse (e soprattutto) anche per questo, che quando ho utilizzato per la prima volta lo Xiaomi 14T Pro ne sono rimasto sorpreso.

Sia chiaro, continua ad essere un perfetto esponente della serie T e quindi no, non è di certo un top di gamma, ma un po’ per il processore, un po’ per le fotocamere, il nuovo smartphone del brand cinese mi ha stupito. Insomma, avete in mente quando utilizzate per la prima volta un prodotto che inizialmente non vi fa né caldo né freddo? Ecco, questa era la mia idea prima di testarlo e fortunatamente mi sbagliavo: Xiaomi 14T Pro è uno degli smartphone più interessanti di questo ultimo periodo del 2024. E vi spiego il perché.

Recensione Xiaomi 14T Pro: prezzo da medio gamma, prestazioni e fotocamere da top

Videorecensione Xiaomi 14T Pro

Design e materiali

Quella del design è forse una delle caratteristiche meno convincenti del nuovo Xiaomi 14T Pro. Già ormai da qualche tempo i rumor ne hanno anticipato l’aspetto, mostrando un prodotto abbastanza anonimo ed “economico”, ma fortunatamente poi utilizzandolo non è così. Certo, non è lo smartphone esteticamente più bello del momento, ma di certo non trasmette la sensazione di “cheap”, anzi. Il frame è in lega metallica con una finitura opaca rivestita in vetro, il touch and feel è piacevole (molto di più rispetto allo Xiaomi 13T Pro) ed è piuttosto comodo da impugnare.

La scelta del vetro lo rende piuttosto scivoloso, ma le curve con cui è stato sagomato tendono comunque a garantire un buon grip. Il camera bump rimane squadrato, il tasto d’accensione ha un rivestimento zigrinato e la parte posteriore riesce a gestire piuttosto bene le impronte digitali e la polvere. Ricordate, nel modello dell’anno scorso ci lamentammo proprio del fatto che essendo lucido soffriva molto proprio di questo problema: ebbene, con Xiaomi 14T Pro è stato tutto risolto.

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Insomma, è un prodotto ben realizzato, che si utilizza bene e che, tra le altre cose, può vantare la certificazione IP68 per la resistenza ad acqua e polvere. E non è una cosa da poco, considerandone il posizionamento nel mercato attuale.

Display

L’unica cosa che manca al display dello Xiaomi 14T Pro per essere considerato uno schermo da top di gamma è il fatto che non è LTPO. Perché se lo fosse, il pannello utilizzato nel nuovo smartphone del brand potrebbe essere paragonabile a quello della serie 14. È un pannello AMOLED da 6.67”, con una luminosità di picco di 4000 nit ed un refresh rate di 144 Hz, in cui il brand ha dato molta attenzione alla salvaguardia degli occhi, puntando du un PWM dimming di 3840 Hz.

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Numeri a parte, stiamo parlando come già detto di un ottimo display che nei nostri test si è dimostrato in grado di garantire ottime prestazioni, sia nella riproduzione di video e contenuti multimediali, sia nella navigazione che nel gaming. Le tarature sono ottime, è comunque personalizzabile nelle impostazioni, il contrasto e buono così come il bilanciamento delle tonalità e la visibilità in condizioni di luce diretta.

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Arriva con una pellicola pre-installata che ne compromette leggermente il trattamento oleofobico, ma poco male perché togliendola ci si renderà conto che anche sotto questo punto di vista lo Xiaomi 14T Pro non è secondo a nessuno.

Fotocamere

Un bel passo in avanti rispetto all’anno scorso arriva con il comparto fotocamere dello Xiaomi 14T Pro. La fotocamera principale utilizza lo stesso sensore che il brand ha utilizzato nel 14 e nel 14 Pro, ossia un modello customizzato da Omnivision per Xiaomi, si chiama Light Fusion 900, e seppure non sia da 1” è uno dei migliori sensori in circolazione: è grande 1/1.3 pollici, ma ha un super range dinamico di 13.5 EV. Utilizza un’ottica realizzata in collaborazione con Leica che è f/1.6, scatta foto equivalenti a 23 mm ed è dotato della tecnologia Dual Native ISO Fusion Max, che combina fotogrammi ad alto e basso ISO per prestazioni ottimali in qualsiasi condizione di luce.

C’è poi uno zoom 2.6x che nonostante l’inusuale fattore di zoom, utilizza un sensore Samsung JN1 da 50 megapixel e, infine, c’è una ultra-wide da 12 megapixel che sì, ha una buona qualità, ma non è paragonabile alle prime due ottiche.

Le foto scattate con lo Xiaomi 14T Pro in condizioni di buona luminosità sono di ottima qualità, con una buona gestione del colore (molto diversa rispetto a quella vista in tutti gli altri Xiaomi, e più tendente alle tonalità fredde) ed una gamma dinamica di qualità fantastica. Continuo a non essere d’accordo sul fatto di essere costretti ad utilizzare i due filtri Leica (cosa che si può evitare quando si scatta in modalità Pro), ma va detto che le immagini scattate dallo smartphone sono più “naturali” e ricche di dettaglio rispetto alla generazione precedente. Buone anche l’ultra-wide e la tele, che rispetto all’anno scorso sono migliorate tantissimo nel dettaglio e nella gestione delle luci, anche se non hanno la stessa gamma dinamica della principale.

E lo stesso discorso vale per gli scatti realizzati di notte. Xiaomi 14T da il meglio di sé con la fotocamera principale che riesce davvero a regalare scatti di ottima qualità, con un buon dettaglio, praticamente niente rumore e realizzati con una velocità di scatto molto buona. In queste condizioni le differenze tra la fotocamera principale e le altre due è un po’ più tangibile.

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L’unica cosa che continua a non farmi impazzire del comparto fotografico è dovuta di certo all’algoritmo di elaborazione delle immagini che è molto simile a quanto visto anche nello Xiaomi 14 Ultra: quando si utilizza la modalità Leica autentico, è sempre presente un fastidioso effetto vignetta.

Bene anche i video, che possono essere registrati alla risoluzione massima di 8K a 30 fps, oppure in 4k a 60 fps ma non con tutte le fotocamere: quando si sceglie l’ultra-wide il frame rate scende a 30 fps se si continua a registrare in 4K. Ad ogni modo la qualità generale è buona, i colori sono naturali ma brillanti, la messa a fuoco è veloce e precisa e la nitidezza è buona.

Hardware e prestazioni

Xiaomi 14T è animato da un MediaTek Dimensity 9300+ con architettura CPU all-big-core. Che vuol dire? Che quello delle prestazioni è il secondo dei fattori (oltre le fotocamere) che sicuramente stupirà. La velocità di clock fino a 3,4GHz porta un incremento del 37% nelle prestazioni multi-core rispetto al suo predecessore e la GPU Immortalis-G720 riesce ora a gestire anche il Ray-tracing. Integra poi una nuova APU che è ottimizzata per l’IA e supporta modelli linguistici da 33 miliardi di parametri, raddoppiando le prestazioni dell’anno scorso.

La RAM è da 12 GB di tipo LPDDR5X, la memoria interna è di tipo UFS 4.0 e può arrivare fino ad 1 TB, ma a mio avviso ciò che il brand ha fatto davvero bene è il sistema di raffreddamento Xiaomi 3D IceLoop che, come vedremo nei benchmark, riesce a dissipare davvero bene le temperature garantendo ottime prestazioni al netto di una temperatura sotto stress notevolmente ben gestita.

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Lato connettività non manca nulla: c’è il WiFi 7, il Bluetooth 5.4, il dual sim 5G ed il supporto alle eSIM. Buono il sensore per le impronti digitali, che è ottico, mentre il sensore di prossimità è di tipo virtuale ma tranquilli: funziona bene, i vocali vanno regolarmente in capsula e non ho mai avuto problemi particolari neppure in chiamata.

Bene l’audio in capsula così come gli speaker stereofonici, ottimo il sistema di vibrazione che è al pari da quello che ci si aspetterebbe da un top di gamma.

Software

Così come tutti gli smartphone del brand presentati in questo 2024, anche Xiaomi 14T arriva con Android 14 personalizzato dalla HyperOS. Dell’interfaccia grafica ne abbiamo parlato già tantissimo e non vorrei troppo soffermarmi nel ripetere sempre le stesse cose, anche perché c’è una novità: il nuovo smartphone del brand è uno dei primi dispositivi di Xiaomi a supportare l’IA di Google (Gemini e Cerchia e Cerca) e ad arrivare con tutta una serie di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale.

C’è AI Notes e AI Recorder che vi permetteranno la registrazione e la traduzione in tempo reale, con l’identificazione del parlante e la generazione dei riassunti, l’editing video e fotografico sono potenziati dall’IA e così via. Arriverà presto un approfondimento proprio su tutta l’intelligenza artificiale dello Xiaomi 14T.

Batteria e ricarica

Ottima la batteria da 5000 mAh che nella stragrande maggioranza dei casi garantirà oltre la giornata di utilizzo con un’unica carica, anche grazie all’ottima gestione energetica del chip di Mediatek. Certo, in condizioni di utilizzo più intenso o quando ci si trova all’esterno in condizioni di luce diretta (con il display al massimo della luminosità) l’autonomia diminuisce, ma in linea generale Xiaomi 14T non delude in quanto a batteria.

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Così come la ricarica a 120w che vi permetterà di ricaricare lo smartphone in meno di 20 minuti, e la ricarica wireless a 50w, che vi permetterà di farlo in 45.

Prezzo e considerazioni

Xiaomi 14T Pro è disponibile in tre varianti, tutte con 12 GB di RAM: 799,90 euro per la variante con 256 GB di storage, 899,90 euro per la versione da 512 GB e 999,90 euro se volete 1 TB di spazio. Per un periodo di tempo limitato il brand vi regalerà anche un Redmi Pad Pro 6/128GB ed un caricabatterie a 120w.

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Ora, non è un prezzo economico, anzi tutt’altro. Ma è un prezzo in linea con il mercato per un prodotto che ha un’ottima qualità praticamente in ogni settore e che darà del filo da torcere ai suoi diretti competitor come l’S24 Plus rispetto al quale, ok, garantisce meno anni di aggiornamenti ma un comparto fotocamere nettamente superiore ed una maggiore velocità di ricarica.

Insomma, per noi è promosso e quanto lo street price si assesterà a cifre più accessibili lo Xiaomi 14T Pro sarà sicuramente un best-buy.



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