Recensione Motorola Razr 50: il pieghevole più bilanciato

recensione motorola razr 50 flip phone

Quando sul nostro gruppo Telegram di offerte, GizDeals per chi non lo conoscesse, è spuntato il messaggio “Offerta bomba con TIM: 2 Motorola Razr 50 al prezzo di uno, a soli 25€ al mese per 30 mesi” non ci ho pensato due volte: onestamente non ne avevo bisogno, ma l’idea di portarmene a casa due per quella cifra, mi ha gasato parecchio.

E’ cosi che ho acquistato due Motorola Razr 50, di tasca mia, in primis per farci una recensione ed una sorta di confronto extra con il Razr 50 Ultra che ha recensito Dario qualche settimana fa, ed in secondo luogo per regalarne uno ciascuno ai miei genitori, soprattutto a mio padre che così ha sostituito il suo “vecchio”, si fa per dire, Razr 2022 sempre di Motorola che lo aveva fatto innamorare sin dai primi momenti di utilizzo.

Recensione Motorola Razr 50

Design e materiali

Questa recensione sarà più un confronto con il modello Ultra, piuttosto che una recensione vera e propria, anche perchè le somiglianze tra i due modelli sono tante, e le offerte disponibili per l’acquisto di questo modello sono decisamente più interessanti rispetto a quelle per il modello Ultra, soprattutto perchè i vari marketplace sicuramente saranno popolati da tanti annunci di gente che rivenderà Razr 50 acquistati con TIM a prezzo decisamente concorrenziale.

Tralasciata questa piccola digressione, se dovessimo parlare puramente del fattore estetico e costruttivo, il Motorola Razr 50, così come il modello Ultra, è una vera chicca, qualcosa che vi lascia a bocca aperta sin dall’apertura della scatola, che emana una fragranza eccezionale, e di cui spero Motorola inizi a commercializzare un profumo vero e proprio.

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Scherzi a parte, il Razr 50 esternamente si differenzia dal fratello maggiore principalmente per lo schermo esterno più piccolo, 3.6″ pollici contro i 4″ pollici del modello Ultra. Le dimensioni, però, rimangono le medesime con la differenza, vistosa direi, di un piccolo pezzo di scocca in più sopra lo schermo, superficie che invece sul modello Ultra era occupata interamente dal display.

Fatta eccezione di questo dettaglio, peso, dimensioni, form factor e tutto il resto sono indistinguibili dal modello Ultra: il peso è di 188 grammi, e da aperto lo smartphone è lungo 171 mm. Ovviamente, poi, si può anche chiudere ed è qui che questa tipologia di smartphone si fa apprezzare particolarmente: con i suoi 90 mm (da chiuso) è davvero un piacere metterlo in tasca, e lo è anche per lo spessore di 7.1 mm da aperto, che raddoppia quando lo si chiude.

Ve lo dico: quando lo mettete in tasca è impercettibile e persino mio padre che non fa un lavoro d’ufficio, anzi, si muove spesso su scale o muletti, non riuscirebbe a tornare mai più indietro ad uno smartphone tradizionale, tant’è comodo per lui metterlo in tasca.

I bordi laterali sono realizzati interamente in alluminio, con finitura opaca non lucida come il modello Pro: ad essere sincero non sono stato sfortunato come Dario che ha rovinato il frame del suo Razr 50 Ultra dopo pochi giorni di utilizzo, ma è anche vero che questa finitura opaca scelta su questa variante, pur apparendo meno premium, mi è sembrata decisamente più resistente a graffi e usura.

La parte inferiore del dispositivo, invece, è quasi setosa al tatto: piacevole da toccare, profumata come tutto il resto del dispositivo, ma soprattutto molto comoda quando si impugna il dispositivo che, da aperto, certamente non è tra gli smartphone più comodi da utilizzare. Il suo form factor stretto e lungo non è tra i miei preferiti, ma di fatto è il prezzo da pagare nei dispositivi di questa categoria, per come sono stati studiati fino ad ora, per lo meno.

Non manca anche su questo modello più “economico” la certificazione IPX8 contro acqua e polvere che alza l’asticella rispetto la generazione precedente di Motorola che ne era sprovvista. Il sensore biometrico, invece, è integrato nella parte destra del dispositivo, ed è comodissimo da utilizzare sia con lo smartphone chiuso che aperto.

Anche qui, inoltre, l’azienda in confezione ha integrato la fighissima cover che, grazie allo strap dedicato, permette di utilizzare lo smartphone quasi a tracolla, una soluzione molto particolare e in voga con le tendenze attuali di mercato alle quali Motorola è sempre molto attenta.

Display

Sul fronte display, poi, il Motorola Razr 50 si colloca senz’altro in una fascia di mercato interessante, e differisce dal fratello maggiore solo per un dettaglio, ovvero la frequenza di aggiornamento. In verità il display interno rimane invariato rispetto alla generazione precedente, con il suo AMOLED LTPO da 6.9”, 10 bit di profondità colore e compatibilità con HDR10+ e Dolby Vision, e refresh rate fino a 120Hz contro i 165Hz del modello Ultra.

Tuttavia la vera novità è rappresentata dallo schermo esterno: il pannello da 3.6″ è un AMOLED da 1 milione di colore, refresh rate fino a 90Hz, compatibilità con HDR10+ e luminosità massima fino a 1700 nits. E sì, ok, questa è la principale differenza con il modello Ultra di Motorola.

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Senza perderci in chiacchiere inutili, vi dico chiaramente che questi due schermo sono davvero brillanti e dai colori eccezionali, per di più Motorola con i suoi sfondi in dotazione è stata furbissima, fornendo un set con dei colori molto belli e capaci di risaltare al massimo il potenziale dei due display.

Dunque se per voi uno schermo esterno lievemente più piccolo non è un problema, questo Motorola Razr 50, con il suo rapporto qualità prezzo decisamente bilanciato, può anche essere più interessante rispetto a fratello maggiore che, non dimentichiamoci, possiede un pannello da 4″, a 165Hz e 2400nits di picco, tanto per essere completi.

Hardware e prestazioni

Naturalmente le differenze principali si concentrano sul fronte hardware: se per il modello Ultra, Motorola si è affidata a Qualcomm, per il modello più economico, invece, non poteva che affidarsi a Mediatek e alla sua nuova piattaforma a 4nm, Dimensity 7300X, una CPU Octa-Core con 4 ore a 2.5Ghz e 4 core a 2.0GHz, 8 o 12GB di memoria RAM e 256 o 512GB di storage interno, non espandibili in alcun modo.

A tal proposito, pessima la scelta delle tipologie di memorie: così come la generazione precedente, anche questo Razr 50 utilizza memorie di tipo UFS 2.2, ben più lente anche rispetto le 4.0 integrate sul modello Ultra, con il quale ci sono un bel po’ di differenze a livello numerico, ma probabilmente anche a livello prestazionale.

Non vi nego una cosa: forse questa è la prima volta che in una fascia così alta del mercato mi trovo tra le mani un dispositivo di Motorola con qualche laggettino nell’interfaccia, un po’ di rallentamenti sporadici qua e là che di sicuro rappresentano, per me, una novità quando si tratta di smartphone della casa alata.

Certo, le prestazioni sono comunque buone con tutte le varie app, ma ad esempio anche nei giochi non è impeccabile: non mancano degli sporadici cali di frame durante l’esecuzione di Call of Duty, ad esempio, così come può capitare che le temperature salgano un pochettino con un utilizzo più intenso del normale, ma in quel caso le temperature sono velocissime a rientrare nella norma e a non rendere mai preoccupante la situazione.

Sul fronte multimediale nulla da dire, i due speakers stereo funzionano bene, hanno una equalizzazione piuttosto valida ed un volume superiore alla norma. Lato connettività, infine, la principale differenza con il modello Ultra la segna l‘assenza del Wi-Fi 7, che qui si ferma alla generazione 6: per il resto lui è compatibile con il Bluetooth 5.4, ha l’NFC, supporta una sim fisica ed una eSIM virtuale oltre ovviamente al 5G.

Software

Come accade nella totalità degli smartphone di Motorola, anche questo Razr 50 si distingue per un software eccezionale. In primis, naturalmente, troviamo la versione 14 di Android con la solita UI di Motorola che abbiamo più volte approfondito nelle recensioni dell’ultimo periodo, in più non manca il supporto alle funzioni AI con Google Geminini.

La cosa bella, però, è che come il fratello maggiore, anche qui, nonostante lo schermo esterno più piccolo, è possibile utilizzare la maggior parte delle applicazioni “tradizionali” anche sullo schermo esterno, tutte cose non fattibili con i modelli della precedente generazione. Il beneficio? Senza dubbio eseguire operazioni lampo come rispondere alle chiamate, ad un Whatsapp, consultare il calendario, fare una breve videochiamata, sono più comode con lo smartphone chiuso per chiunque.

Schermino secondario, inoltre, utile durante gli scatti fotografici anche per chi si trova dall’altra parte, così da consultare l’anteprima in tempo reale e non solo: insomma, un vero smartphone 2 in 1 che non differeisce in nulla, se non nelle dimensioni dello schermo, rispetto al fratello maggiore. Naturalmente anche qui è presente l’ormai canonico supporto a Smart Connect e Ready For, la modalità desktop di Motorola che svolta l’utilizzo dello smartphone agli utenti più esigenti. Motorola Razr 50 si aggiornerà con 3 major update di Android e 4 anni di patch di sicurezza, così come il fratello maggiore.

Fotocamera

L’ambito fotografico, almeno in quanto a scheda tecnica, secondo me è decisamente più promettente su questo modello “base” piuttosto che sull’Ultra; se avete guardato la nostra, o altre recensioni, ricorderete bene che Motorola Razr 50 Ultra possiede due fotocamere, proprio come questo Razr 50, di cui una primaria e una…Macro! Sì, avete capito bene, Motorola ha inserito una lente Macro al posto di quella Ultra-Wide di cui tutti, ormai, facciamo un uso smisurato.

E questa è la vera differenza tra il Razr 50 e il Razr 50 Ultra: il modello più economico tra le mie mani adesso, infatti, monta a bordo un sensore primario da 50MP, f/1.7, lo stesso identico del Razr 50 Ultra, quindi sempre con messa a fuoco PDAF e stabilizzazione ottica. La lente secondaria, invece, è per fortuna una ultra-wide da 13MP f/2.2 e FOV a 120°, scelta decisamente più azzeccata per le esigenze dei consumatori moderni.

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Che si scatti in condizioni di buona luminosità o in modalità notturna, le immagini prodotte dal sensore principale sono di ottima qualità. La gestione della gamma dinamica è eccellente e il bilanciamento di saturazione e tonalità risulta molto naturale. Anche la messa a fuoco Dual-PD è efficace, sebbene vi siano margini di miglioramento.

Il software di Motorola, poi, offre delle ottimizzazioni automatiche post-scatto che migliorano decisamente i risultati finali, sia di giorno che di notte, ma di base li ho trovati sempre piuttosto buoni ed in linea con le mie aspettative: certo, non sono le migliori fotografie che si potrebbero ottenere da uno smartphone a questo prezzo, ma ricordiamoci che stiamo parlando di un pieghevole che si fa voler bene principalmente per altre caratteristiche, e solo in secondo luogo per le sue capacità fotografiche.

La lente ultrawide, invece, per forza di cose cattura un po’ meno dettagli e le foto appaiono più rumorose e meno definite rispetto la lente primaria; ad ogni modo di giorno la qualità è buona, senza nulla da dire, di sera invece il rumore video è più evidente e, se non doveste avere delle buone luci a supporto, difficilmente riuscireste a portare dei buoni risultati a casa.

Bene anche la fotocamera frontale da 32 megapixel, seppur ad essere sincero io abbia utilizzato quasi costantemente la fotocamera esterna a smartphone chiuso per scattare i selfie: e sì, è vero che a telefono chiuso le foto assumono un aspetto a 4:3, ma considerando la qualità nettamente superiore, forse si può chiudere occhio, o comunque si può bilanciare l’utilizzo a seconda delle necessità.

I video sono di buona qualità e possono essere registrati in 4K a 60 fps con entrambe le fotocamere, anche se quelli realizzati con la fotocamera principale sono decisamente migliori grazie alla presenza dell’OIS. Anche la fotocamera frontale da 32 megapixel può registrare alla stessa risoluzione, ma senza autofocus, risultando quindi più adatta alle videochiamate.

Autonomia

La batteria del Razr 50 di Motorola è poco più capiente della variante Ultra 4200 mAh contro i 4000 del modello più costoso; ad ogni modo sul campo, nonostante l’hardware decisamente differente, non ci sono grosse differenze tra i due modelli in termini di autonomia. Anche con lui si arriva tranquillamente fino a sera senza limitazioni di alcun tipo, grazie anche alla CPU e al software che gestiscono bene il rapporto energia/prestazioni.

In quanto a ricarica, invece, i valori vanno a suo sfavore: solo 30w la ricarica cablata, contro i 45 del modello Ultra. E’ assente la ricarica inversa come sul modello Ultra, ma in compenso con lui condivide la ricarica wireless fino a 15W.

Prezzo e considerazioni

Ecco, veniamo al prezzo: di listino Motorola chiede 899 euro per questo smartphone, contro i 1199 euro della versione Ultra in taglio 12/512. La differenza di prezzo tra i due modelli c’è nettamente, ma grazie a qualche sconticino reperibile online, il modello base è venduto a 849 euro, mentre l’Ultra a 1099 euro: io, come vi dicevo in apertura, ho comprato di tasca mia due Razr 50 in promozione bomba con TIM, necessariamente con finanziamento e con una linea attiva (mobile o fissa), a 25 euro al mese per 30 mesi, per un totale di 750 euro, in pratica meno di quello che ne costerebbe uno soltanto.

Che io abbia fatto un affarone gigantesco, questo non me lo toglie dalla mente nessuno, ma al suo prezzo di listino ha davvero senso? Probabilmente se state cercando un pieghevole lui rappresenta la migliore soluzione per rapporto qualità prezzo, a mio parere anche rispetto al modello Ultra, il quale lo supera principalmente per il display esterno più grande e per l’hardware più performante, caratteristiche di cui, probabilmente, a conti fatti si può fare anche a meno.

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