Aggiornamento 14/05: a distanza di pochissimo, ecco arrivare la risposta di Lenovo tramite un comunicato ufficiale. Trovate tutte le novità direttamente a fine articolo.
Vi ricordate quando OPPO, OnePlus e vivo subirono quel ban in Germania che ne bloccò l’operatività per molti mesi? Ecco, la stessa sorte sta adesso toccando Lenovo e il suo sotto-marchio Motorola, anch’esse finite vittima del divieto imposto loro da parte della corte tedesca che le impedisce di vendere nella nazione europea.
Lenovo e Motorola sono state bannate dal mercato degli smartphone in Germania
Il contenzioso è stato avviato dall’azienda statunitense InterDigital, secondo cui Lenovo e Motorola avrebbero compiuto la violazione di brevetti relativi al reparto connettività, non pagando loro la cifra richiesta per le royalties d’utilizzo. Più nello specifico, la proprietà intellettuale interessata sarebbe quella relativa ai modelli wireless WWAN utilizzati per le connessioni 3G, 4G e 5G, spesso fonti di questo tipo di diatribe legali.
Il ban delle vendite in Germania riguarda gli smartphone Motorola e i PC Lenovo, cioè tutti i prodotti della compagnia cinese che possiedono quei componenti che permettono loro di collegarsi alle reti telefoniche per il traffico dati. Nel caso di OPPO e vivo, il contenzioso si è protratto molto più tempo del solito, visto che normalmente questi casi si risolvono nel giro di poco con un accordo economico fra le due parti. Secondo Lenovo, però, la richiesta di InterDigital è ingiusta pertanto ci aspettiamo che faccia appello alla decisione del tribunale tedesco; nel frattempo, tutti i succitati prodotti non potranno più essere venduti se non tramite rivenditori di terze parti e fino a esaurimento scorte.
La risposta di Lenovo
La rispostaufficialediLenovo non ha tardato ad arrivare: la compagnia ha diramato uno statement in cui espone il suo punto di vista e guarda alla fase successiva del procedimento in atto.
“In qualità di leader tecnologico globale Lenovo rispetta l’impegno e gli investimenti che portano innovazione, e siamo sia concessori che titolari di licenze di proprietà intellettuale. Per quanto riguarda il caso Interdigital (IDC), rispettiamo la decisione del Tribunale di Monaco ma non la condividiamo poiché riteniamo che IDC abbia violato i propri obblighi legali di concedere in licenza la propria tecnologia a termini equi, ragionevoli e non discriminatori (FRAND) a Lenovo o ai nostri fornitori terzi. L’accesso a tecnologie conformi a uno standard secondo i termini FRAND è fondamentale per il futuro dell’industria tecnologica globale; continueremo a lottare per la trasparenza nelle trattative sulle licenze e contro le aziende che determinano tariffe eccessive per i loro portafogli di brevetti. L’innovazione deve essere accessibile e a prezzi ragionevoli, e i comportamenti e le tariffe irragionevoli di IDC in materia di licenze globali sui brevetti svantaggiano i clienti in Germania, in particolare i consumatori, riducendo l’accesso alle tecnologie più recenti e facendo aumentare i prezzi dei dispositivi tecnologici. Guardiamo fiduciosi alla successiva fase del procedimento e al nostro appello”.
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