Se da un lato gli utenti Android hanno a disposizione la scelta di un’infinità di smartwatch, smartband e chi più ne ha più ne metta, dall’altro qualora si volesse acquistare un dispositivo animato da WearOS, le cose diventerebbero un po’ più complicate per via di un problema che da sempre ha accompagnato gli orologi smart animati dal sistema operativo di Google: l’autonomia della batteria.
C’è quindi sempre una scelta da fare: acquistare uno smartwatch con un OS completo, con tante app disponibili, la possibilità di vedere visualizzare e rispondere alle notifiche senza limitazioni ma con una batteria poco performante, oppure uno smartwatch con un sistema operativo molto più limitato, ma con una batteria in grado di durare diversi giorni.
Questo fino all’arrivo del OnePlus Watch 2: perché è inutile perdersi in troppe parole, ma la caratteristica principale di questo smartwatch è l’autonomia della batteria che, ve lo anticipo, nei nostri test ha sfiorato i 7 giorni di utilizzo con un’unica carica. Un record, considerando che è animato (anche) da WearOS. Come ci sono riusciti? Scopriamolo nella nostra recensione.
Indice
Recensione OnePlus Watch 2: WearOS con questa autonomia non si era mai visto
Design, Display e materiali
Da un punto di vista puramente relativo al design e ai materiali, OnePlus Watch 2 è nella media. I materiali sono buoni, l’aspetto è gradevole, e l’utilizzo del vetro in cristallo di zaffiro è un particolare da non sottovalutare, soprattutto in termini di durabilità. È comunque uno smartwatch piuttosto grande e non troppo adatto ai polsi più esili, che viene venduto in una sola versione e che quindi “o si ama o si odia”. Lo schermo ha un ottimo trattamento oleofobico, ma va detta una cosa: il vetro che riveste il pannello è particolarmente stondato lungo tutta la circonferenza del quadrante, il che tende molto a riflettere le luci e a evidenziare ancora di più le cornici che non sono poi così ridotte.
Ad ogni modo, stiamo parlando di un ottimo display AMOLED a 60 Hz da 1.43” che è in grado di garantire una luminosità di picco di 1000 nits. In soldoni è un buon pannello, ben visibile anche sotto la luce del sole, che però non raggiunge la qualità di quello integrato nel Galaxy Watch 6 Classic di Samsung (qui la recensione).
Lateralmente sono stati inseriti due tasti multifunzione: in alto c’è una corona che, purtroppo, non è rotabile mentre in basso c’è un ulteriore tasto programmabile a scelta dell’utente. Nella zona che viene a contatto con il polso, poi, sono stati come sempre inseriti tutti i sensori per il monitoraggio dell’attività fisica e per l’analisi del battito cardiaco. Integra anche un altoparlante ed un microfono per poter interagire con Google Assistant e rispondere alle telefonate direttamente dall’orologio: attenzione però, non è una versione dotata di connessione alla rete cellulare, il che vuol dire che potrete utilizzare questa funzione solo se lo smartwatch è collegato allo smartphone via bluetooth.
Il peso è di 49 grammi, in linea con i circa 47 del suo competitor di Samsung, ma arriva a sfiorare gli 80 gradi con il cinturino in silicone incluso in confezione: utilizza un passo standard da 22 mm ma, a dirla tutta, anche se non fa sudare troppo il polso non mi ha fatto impazzire.
Infine, OnePlus Watch 2 non solo è certificato IP68 ed è in grado di essere immerso fino a 5 atm, ma dispone anche della certificazione militare di grado MIL-STD810H, che lo certifica anche per le condizioni estreme.
Software e caratteristiche: il vero segreto dell’autonomia di OnePlus Watch 2
Ora, design a parte, per poter capire come sono riusciti quelli di OnePlus ad ottenere un risultato così eccezionale relativo all’autonomia della batteria, dobbiamo unire due capitoli che in genere nelle recensioni teniamo separati: il software e l’hardware. Perché è proprio grazie al connubio di queste due sezioni, che OnePlus Watch 2 è lo smartwatch WearOS con la migliore autonomia attualmente disponibile nel mercato.
Il segreto di OnePlus Watch 2 è un’idea quasi geniale, ossia l’utilizzo di due piattaforme hardware e due piattaforme software che lavorano all’unisono e si dividono i compiti. Il concetto è un po’ come quello dei diversi core dei processori: in genere tutte le moderne CPU sono dotate di alcuni core ad alte prestazioni, affiancati a loro volta da altri core a basso consumo energetico.
In sostanza in OnePlus Watch 2, quando ci sono operazioni semplici da portare termine entra in azione il chip a basso consumo BES2700, mentre quando invece viene richiesta più potenza di calcolo utilizza il Qualcomm Snapdragon Wear 5. Allo stesso tempo, quindi, quando lo smartwatch funziona utilizzando il processore a basso consumo esegue il sistema operativo RTOS (che è molto semplice ma particolarmente snello e poco energivoro), mentre quando si utilizza il SoC di Qualcomm entra in azione WearOS.
Una soluzione geniale, che funziona perfettamente e di cui l’utente non si accorgerà neppure. Gli sviluppatori di OnePlus sono stati bravissimi a rendere questo “passaggio di piattaforme” impercettibile, e sono riusciti a coniugare questi due sistemi operativi in maniera estremamente fluida e naturale.
Ad esempio, si potrà passare dal quadrante eseguito con RTOS alla tendina delle notifiche di WearOS in modo immediato, si potranno utilizzare le applicazioni più semplici di RTOS e poi passare in maniera naturale al menu di WearOS, utilizzarne le applicazioni e magari scaricarne delle nuove dal Play Store. Insomma, OnePlus ha fatto un lavoro quasi perfetto: ed è proprio questo sviluppo software che porterà il OnePlus Watch 2 a sfiorare la settimana di autonomia con una sola carica.
Ad affiancare lo Snapdragon W5 e il BES7200, ci pensano 2 GB di memoria RAM e 32 GB di memoria interna. Integra poi il Bloetooth, il WiFi, l’accelerometro, l’NFC per i pagamenti contactless, il barometro ed un GPS a doppia frequenza.
Sport e salute
Per il monitoraggio della salute e delle attività fisiche, OnePlus Watch 2 si affida ad un sensore cardio e pulsossimetro ottico ed arriva con una suite di servizi preinstallati piuttosto ampia. È in grado di rilevare e tenere traccia praticamente di tutti i fattori più importanti, come il battito cardiaco, l’ossigenazione del sangue, i passi, le camminate, il sonno etc. Inoltre è in grado di tracciare un buon quantitativo di sport all’aperto o al chiuso.
I dati raccolti vengono organizzati e visualizzati in maniera piuttosto chiara e semplice, ed hanno una precisione accettabile. Quelli di OnePlus si sono focalizzati parecchio sulla corsa, sul badminton, sullo sci e sul tennis: sezioni in cui vengono visualizzate tantissime informazioni come ad esempio, nella corsa, la lunghezza della falcata, la qualità del recupero cardiaco e il VO2 Max.
Insomma, se da un punto di vista software per un utilizzo più “tradizionale” OnePlus Watch 2 è tra gli smartwatch più dinamici in circolazione, anche per quanto riguarda lo sport il nuovo smartwath del brand cinese dice la sua.
Batteria e ricarica
La batteria integrata in OnePlus Watch 2 è una 500 mAh che, come penso abbiate avuto ben modo di capire, garantisce un’autonomia quasi da record per essere un dispositivo animato da WearOS. In realtà, il brand afferma che il suo nuovo smartwatch sarebbe in grado di arrivare anche a circa 12 giorni di autonomia, ma con il mio utilizzo tradizionale (cioè con poca attività fisica, tutti i sensori sempre attivi e ricevendo un discreto numero di notifiche), sono riuscito a sfiorare i 7 giorni di utilizzo con un’unica carica.
Ricarica che, tra le altre cose, è anche piuttosto veloce: 20 minuti di ricarica vi daranno il 40% di autonomia, mentre per una carica completa ci vorranno 60 minuti tondi tondi.
Prezzo e considerazioni
Il prezzo di vendita del OnePlus Watch 2 è di 349 euro ma, sullo store ufficiale del brand, lo si può acquistare in sconto a 299 euro. Un prezzo niente male per un prodotto a cui è difficile trovare difetti. Certo, il design è forse la parte più “personale” di tutto il dispositivo, e che piaccia o meno è una cosa molto soggettiva, ma da un punto di vista hardware è uno smartwatch eccezionale. Ad oggi, non c’è uno smartwatch WearOS in grado di competere con l’autonomia del OnePlus Watch 2.
Insomma, brava OnePlus.
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