Aggiornamento 05/03: nuove indiscrezioni suggeriscono che i problemi dell’intelligenza artificiale potrebbero essere dovuti al fatto che il servizio non fosse ancora pronto al lancio quando è stato poi effettivamente reso disponibile. Trovate tutte le informazioni direttamente nell’articolo.
Purtroppo, proprio come accaduto con Bard, sembra che anche Gemini non sia partito con il piede giusto: nelle ultime ore, infatti, Google si è trovata a sospendere la funzionalità che consente di generare immagini da una semplice indicazione testuale. Il motivo, apparentemente, sembrerebbe essere l’incapacità dell’intelligenza artificiale di ricreare immagini storicamente accurate.
Le immagini generate da Gemini non sono storicamente accurate: Google le sospende
Negli ultimi giorni gli utenti si sono accorti che alcuni prompt non vengono recepiti al meglio da Google Gemini, soprattutto per quanto riguarda la generazione delle immagini. Per esempio, chiedendo all’AI di creare una illustrazione di un soldato tedesco del 1943, Gemini propone immagini di soldati asiatici, di colore oppure di donne: cosa assolutamente impossibile per quei tempi.
Per questo motivo, Google ha deciso quindi di sospendere totalmente la capacità di Gemini di generare nuove immagini, in attesa di poter proporre agli utenti un aggiornamento che risolva questo problema. “Stiamo lavorando per migliorare la capacità dei Gemelli di generare immagini di persone. Ci aspettiamo che questa funzionalità ritorni presto e ti avviseremo negli aggiornamenti di rilascio quando ciò avverrà” ha dichiarato la compagnia.
Per il momento, quindi, Gemini perde una delle sue funzioni caratteristiche: sarà però solo questione di tempo prima di poter tornare a generare nuovamente le immagini anche con questa intelligenza artificiale.
Aggiornamento 24/02: arriva la spiegazione di Google
Con un post sul blog ufficiale, Google ha provato a spiegare i motivi per cui si è reso necessario il blocco della generazione delle immagini di Gemini, scusandosi ovviamente con tutti gli utenti per l’accaduto. A quanto pare la causa della creazione delle immagini poco accurate storicamente sarebbe da ricercare in una estrema cautela utilizzata dal chatbot per evitare di cadere nel razzismo (ma per certi versi facendolo poi lo stesso).
“Quindi cosa è andato storto? Insomma, due cose. Innanzitutto, la nostra messa a punto per garantire che Gemini mostrasse un intervallo di persone non è riuscita a tenere conto dei casi che chiaramente non avrebbero dovuto mostrare un intervallo. In secondo luogo, nel corso del tempo, il modello è diventato molto più cauto di quanto intendessimo e si è rifiutato di rispondere completamente a determinati suggerimenti, interpretando erroneamente alcuni suggerimenti molto anodini come sensibili” ha dichiarato Google.
Per tutte le informazioni dettagliate sull’incidente vi inviamo a consultare la pagina ufficiale di Google.
Aggiornamento 27/02: ecco quando la generazione delle immagini potrebbe tornare a funzionare
In un keynote sul palco del Mobile World Congress 2024 che si sta tenendo in questi giorni a Barcellona, il CEO di Google DeepMind, Demis Hassabis, è tornato a spiegare le motivazione che hanno costretto gli sviluppatori a bloccare la funzione di generazione delle immagini tramite Gemini, indicando anche una possibile finestra temporale per la risoluzione del problema.
Potrebbero essere necessarie “diverse settimane” prima che il chatbot possa tornare liberamente a creare immagini mantenendo una fedeltà storica che per il momento sembra essere sconosciuta all’intelligenza artificiale di Google. La compagnia, tuttavia, ha tenuto a scusarti con gli utenti, promettendo di fare assolutamente meglio in futuro.
Aggiornamento 28/02: arriva il commento di Sundar Pichai
In queste ore il CEO di Google ha inviato ai dipendenti un memo, commentando la spiacevole vicenda che ha visto coinvolto Gemini e i suoi utenti. Sundar Pichai ha definitivo semplicemente “inaccettabili” questo tipo di errori, assicurando tutti che verrà fatta luce su come sia stato possibile incorrere in sbagli del genere.
“Attueremo una serie chiara di azioni, tra cui cambiamenti strutturali, linee guida aggiornate sui prodotti, processi di lancio migliorati, valutazioni approfondite e red-teaming e raccomandazioni tecniche. Stiamo esaminando tutto questo e apporteremo le modifiche necessarie” si legge nel memo inviato ai dipendenti da un particolarmente adirato Sundar Pichai.
Aggiornamento 05/03: nuove indiscrezioni sui problemi di Gemini
Alex Heath, giornalista di The Verge, ha raccolto nuove indiscrezioni sui problemi che hanno portato al blocco della generazione delle immagini di Google Gemini. Secondo i rumor, infatti, la creazione delle immagini non era affidata al modello di Gemini, bensì ad un vecchio modello text-to-image aggiunto al servizio per far si che fosse pronto al lancio nel minor tempo possibile.
“Dopo aver parlato con fonti di Google, sono giunto alla conclusione che queste risposte negative di Gemini sono sfuggite ai test perché tutti si sono affrettati a far uscire il prodotto. Un esempio : la generazione di foto nell’app Gemini non è effettivamente alimentata dal modello Gemini. È un modello più vecchio, da testo a foto, che è stato aggiunto all’esperienza utente di Gemini per far uscire la funzionalità più velocemente.” ha dichiarato Heath.
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