Aggiornamento 16/02: anche Phil Spencer, in seguito all’evento Xbox del 15 febbraio, è tornato a discutere le nuove politiche che Apple ha messo in pratica per l’App Store regolamentato dal DMA. Trovate tutte le informazioni direttamente all’interno dell’articolo.
I cambiamenti proposti da Apple per adeguarsi alle nuove normative previste dall’Unione Europea con l’entrata in vigore del Digital Markets Act sembra non aver per niente trovato il favore del pubblico. Le grandi aziende tech come Spotify, Epic e Mozilla, si sono schierate apertamente contro quella che è stata giudicata “una farsa“, con politiche che danneggiano ulteriormente gli sviluppatori che vogliono abbandonare l’App Store. Nelle ultime ore, però si aggiunta un’altra figura illustre alla lista degli scontenti: Microsoft.
Anche Microsoft si aggiunge alla lista degli scontenti
Per Microsoft, infatti, l’arrivo dei marketplace di terze parti su iOS avrebbe dovuto significare la nascita di uno store ufficiale Xbox, ma a quanto pare anche a Redmond sono rimasti parecchio scottati dalle proposte di Apple. Il presidente di Xbox, Sarah Bond, infatti ha scelto i social per esprimere tutto il suo disappunto.
“Crediamo che le conversazioni costruttive guidino il cambiamento e il progresso verso piattaforme aperte e una maggiore concorrenza. La nuova politica di Apple è un passo nella direzione sbagliata. Ci auguriamo che ascoltino il feedback sul piano proposto e lavorino per un futuro più inclusivo per tutti” ha dichiarato Sarah Bond di Microsoft su Twitter/X.
Non ci resta che attendere, quindi, che l’Unione Europea si pronunci sui cambiamenti proposti da Apple per adeguarsi al DMA.
Aggiornamento 16/02: anche Phil Spencer è deluso da Apple
In seguito all’evento Xbox del 15 febbraio, anche Phil Spencer ha commentato la vicenda del nuovo App Store di Apple, chiudendo probabilmente le porte ad uno store mobile per Xbox. Dando manforte alle precedenti dichiarazioni di Sarah Bond, Spencer ha aggiunto: “Non c’è spazio per monetizzare l’ecosistema Xbox su iOS: le proposte di Apple non si spingono abbastanza oltre l’ostacolo e non aprono davvero alla concorrenza sulla piattaforma“.
Spencer, inoltre, ha tenuto a ribadire l’impegno nel lavorare con le autorità di regolamentazione per far si che si possano davvero creare dei marketplace alternativi sulle piattaforme chiuse come quelle di Apple e Google. Ancora una volta, quindi, la palla torna nelle mani dei governi.
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