Recensione POCO X6 Pro: tanta potenza, al prezzo giusto. È tornato il flagship killer?

Recensione POCO X6 Pro caratteristiche prezzo prestazioni display scheda tecnica fotocamere batteria HyperOS sconto offerta Italia

Memorie più veloci, un nuovo design, fotocamere migliorate e – per la prima volta – il nuovo SoC di Mediatek che garantisce prestazioni (quasi) da top di gamma, con consumi energetici e prezzo al pari di quelle di uno Snapdragon 7+ Gen (2). Sono queste le caratteristiche con cui POCO X6 Pro vorrebbe sbaragliare la concorrenza nella fascia medio/bassa.

Un hardware assolutamente di tutto rispetto che, però, spesso in questa fascia di prezzo è accompagnato da un software non sempre ottimizzato. POCO X6 Pro però, è il primo smartphone ad arrivare out-of-the-box con Hyper OS: le carte in tavola quindi ci sono tutte, sarà quindi riuscito a convincerci?

Recensione POCO X6 Pro: prestazioni da top, a meno di 350 euro

Design e materiali

Al netto di gusti personali, POCO X6 Pro non è di certo uno smartphone che lascia indifferenti. Lo stile è sempre quello, eccentrico, del brand e anche quest’anno è disponibile nella colorazione gialla che, però, ora è in similpelle. Purtroppo il sample che abbiamo ricevuto è quello nella colorazione nera, una versione che teme tantissimo polvere e impronte digitali.

Il bump delle fotocamere è davvero molto grande, ed è in linea con quanto visto nella generazione precedente, ma tutto sommato parliamo di un prodotto ben realizzato, con materiali di ottima qualità e processo costruttivo superiore di quello che ci si aspetterebbe da uno smartphone venduto a meno di 350 euro.

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Con i suoi 186 grammi di peso e 8.3 millimetri di spessore, è molto comodo da impugnare anche con una mano, e questa comodità è possibile anche grazie ad un buon bilanciamento dei pesi.

Buoni anche gli speaker, che sono stereofonici ed indipendenti dalla capsula auricolare e che sono di un livello difficilmente paragonabile a quello di uno smartphone economico: la qualità sonora è buona sia in termini di equalizzazione pura che in termini di volume, sufficientemente alto per qualsiasi evenienza. 

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Dito in su per la presenza del Blaster IR, grazie al quale POCO X6 Pro si potrà trasformare in un vero e proprio telecomando universale, purtroppo è certificato solo IP54, e per poter inquadrare bene il prodotto mi sento di dover sottolineare che fin dal primo utilizzo si ha una sensazione di utilizzare un dispositivo dalla qualità e le potenzialità molto maggiori rispetto a quelle che ci si aspetterebbe da uno smartphone di questa fascia di prezzo. Quindi, brava POCO.

Display

Il pannello utilizzato nel POCO X6 Pro è un AMOLED CrystalRES Flow da 6.67”. Non abbiamo informazioni ufficiali a riguardo, ma dovrebbe essere un pannello prodotto da Huaxing (ossia, TCL), ed è un produttore con il quale Xiaomi collabora anche per i display dei suoi top di gamma. La definizione è ottima e la luminosità di picco è da primato nella fascia di prezzo: POCO X6 Pro e uno dei pochi (se non il solo, attualmente) ad essere dotato di un display da ben 1800 nits di picco.

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Al di là di questi aspetti prettamente tecnici, nel concreto è un display che si apprezza senza sé e senza ma anche nella vita di tutti i giorni: c’è una buona luminosità, una buona reattività del touchscreen ed un’elevata fluidità durante l’uso, per via della compatibilità con i 120Hz (può lavorare a 60 Hz o a 120 Hz, ma non è di tipo LTPO).

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La qualità dei colori è ottima, non a caso c’è una copertura colore 100% DCI-P3 10 bit. Davvero nulla da dire, soprattutto se considerate che Hyper OS ha portato con sé le infinite possibilità di calibrazione dei colori che aveva la MIUI.

Hardware e prestazioni

Una delle caratteristiche che più lasceranno sorpresi gli utenti meno esperti, che magari si troveranno ad acquistare questo POCO X6 Pro solamente per il presso, è la sua fluidità. Il Dimensity 8300-Ultra fa davvero egregiamente il suo lavoro, senza soffrire mai di alcun microlag nell’interfaccia grafica né di cali di franerete durante il gioco. Nei miei test ho volutamente provato a metterlo in difficoltà, caricandolo il più possibile, e non sono mai riuscito a fargli perdere un colpo.

E queste prestazioni si notano palesemente anche nei benchmark che abbiamo effettuato: oltre al punteggio di AnTuTu, che è molto alto, vi farei soffermare anche sullo stress test, nel quale il POCO X6 Pro si è comportato quasi da top di gamma, evidenziando delle performance praticamente costanti in tutta la durata del test, con un termal throttling praticamente inesistente.

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Ma il merito non è solo del SoC di Mediatec: POCO X6 Pro è l’unico smartphone in questa fascia di prezzo ad essere dotato di memorie RAM di tipo LPDDR5X e memorie interne UFS 4.0. E sono le stesse memorie che si trovano oggi sui top di gamma.

Inoltre, è uno dei pochi smartphone a meno di 350 euro ad essere dotato di un sensore per le impronte digitali sotto lo schermo: è di tipo ottico, è di buona qualità e nei nostri test si è dimostrato sempre molto veloce e preciso.

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Ma c’è un ma, perché volenti o nolenti i compromessi in questa fascia di prezzo ci sono sempre. A differenza dei nuovi smartphone di Xiaomi, POCO X6 Pro non è dotato di un sensore di prossimità di tipo “tradizionale” e continua ad utilizzare la “vecchia soluzione” del brand.

Ed è questo il vero punto debole di questo prodotto: sia chiaro, in chiamata e su WhatsApp non si verificano particolari problemi, ma in applicazioni come Telegram (probabilmente non ottimizzate per i sensori virtuali), risulta praticamente impossibile ascoltare i messaggi vocali avvicinando lo smartphone all’orecchio.

Poco X6 Pro – Scheda Tecnica

  • dimensioni di 160,45 x 74,34 x 8,25/8,35 mm per un peso di 186/190 grammi
  • certificazione IP54
  • display TCL OLED a 12 bit da 6,67″ 1.5K+ (2.712 x 1.220 pixel), refresh rate a 120 Hz, campionamento del tocco a 2.160 Hz, PWM Dimming da 1.920 Hz, Gorilla Glass 5 e luminosità di picco fino a 1.800 nit
  • Lettore d’impronte digitali sotto lo schermo
  • Raffreddamento al liquido con camera di vapore (LiquidCool 2.0)
  • SoC MediaTek Dimensity 8300-Ultra a 4 nm TSMC
  • CPU octa-core (4 x 3,35 GHz A715 + 4 x 2,2 GHz A510)
  • GPU Mali-G615 MC6
  • 8/12 GB di RAM LPDDR5X
  • 256/512 GB di storage UFS 4.0 non espandibile
  • batteria da 5.000 mAh con ricarica da 67W
  • fotocamera da 64 + 8 + 2 MP con OV64B, OIS, ultra-grandangolare da 120° e macro
  • selfie camera da 16 MP
  • Dual SIM 5G, Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.4, NFC, GPS, Speaker stereo, Type-C, sensore IR
  • Android 14 sotto forma di HyperOS

Fotocamere

Ora, uno dei punti più dolenti degli smartphone venduti nella fascia di prezzo del POCO X6 Pro è il comparto fotocamere. D’altronde è la stessa POCO che ha più volte sottolineato il fatto che la sua “filosofia” non è certo quella di produrre cameraphone, ma di riuscire a vendere prezzi contenuti dispositivi molto performanti.

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Ma nonostante questa premessa, va detto che il comparto fotocamere del POCO X6 Pro non è niente male. Sia chiaro, non sono di certo foto e video le caratteristiche di punta di questo smartphone, ma la presenza di uno stabilizzatore ottico nella fotocamera principale, è un plus che difficilmente si troverebbe nei suoi diretti competitor.

Ma andiamo con ordine. Le fotocamere sono tre, la principale utilizza un sensore Omnivision OV64B da 64 megapixel ed è in grado di scattare immagini più che gradevoli, anche e soprattutto grazie alla presenza dell’OIS. Con questa fotocamera il dettaglio non è niente male, così come la gestione della gamma dinamica, ed anche quando si scatta con la modalità notturna, i risultati ottenuti sono soddisfacenti (soprattutto se paragonati al prezzo di vendita del dispositivo).

Senza lode e senza infamia l’ultrawide, anch’essa di Omnivision, che garantisce prestazioni nella media, senza particolari punti di forza e che inizia ad andare un po’ in difficoltà con gli scatti notturni “estremi”, cioè quando di luce ce n’è davvero poca.

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La terza fotocamera, quella Macro, è del tutto inutile. Continuo a chiedermi il motivo per il quale i brand si ostinino ad utilizzare ottiche del genere, e sono dell’idea che anche in questo POCO X6 Pro la sua presenza sia puramente per simmetria e per marketing.

Buoni i video, che possono essere registrati in 4K a 30 fps e che di giorno garantiscono un buon dettaglio, soprattutto quando si utilizza la fotocamera principale. Insomma, OIS a parte, questo POCO X6 Pro è più o meno sullo stesso livello delle generazioni precedenti.

Hyper OS

POCO X6 Pro è poi animato da Android 14, personalizzato dalla Hyper OS. È la prima volta che vediamo uno smartphone in Italia venduto direttamente con la nuova interfaccia di Xiaomi e, va detto, è una cosa che ci ha fatto piacere.

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Cosa cambia? In molti potrebbero dire nulla. In realtà le novità ci sono, ma sono tutte sotto la scocca. Dal punto di vista grafico cambia ben poco oltre il centro di controllo e le app di sistema, ma in realtà la memoria viene gestita molto meglio: l’obiettivo di Xiaomi HyperOS è saper sfruttare meglio l’hardware a disposizione al fine di ottimizzare prestazioni e consumi. In base alla tipologia di prodotto su cui viene eseguito, si adatta nelle dimensioni potendo così essere adeguatamente “pesante”, che si tratti di smartphone o gadget IoT: nel caso degli smartphone, ha un peso di soltanto 8,75 GB.

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Rispetto ad Android, il kernel di HyperOS è più rapido fino al +70,3% nella schedulazione delle attività più critiche sui terminali più performanti. Ciò è possibile grazie a una migliore valutazione del carico su componenti quali CPU, GPU, RAM e interfaccia I/O, distribuendo in maniera più efficace le operazioni su microchip, impianto connettivo, DSP e sensoristica.

Batteria e ricarica

Buona la batteria da 5000 mAh che, nei nostri test, ci ha garantito poco più di un giorno di autonomia con un utilizzo “medio”. Va detto però, che se il Mediatek Dimensity 8300-Ultra sembra gestire bene l’energia con i task più semplici, quando si trova a che fare con calcoli più complessi inizia a diventare molto energivioro. Questo vuol dire che, ad esempio, qualora si giochi potrebbe verificarsi un battery drain più marcato rispetto a quello che si avrebbe nell’uso di tutti i giorni.

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Poco male però, perché in confezione è presente un benvoluto caricabatterie da 67w ed avere la ricarica veloce su uno smartphone a meno di 350 euro non è niente male. Purtroppo, però, manca la ricarica wireless.

Prezzi e considerazioni

Il prezzo di vendita del POCO X6 Pro è di 349,90 euro per la versione 8/256 e di 419,00 euro per la versione 12/512. Sicuramente un prezzo più che a fuoco, per uno smartphone che è in grado di garantire una user experience davvero soddisfacente e gran lunga superiore ai suoi diretti competitor.

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Certo, non mancano i compromessi, e l’assenza di un sensore di prossimità di tipo tradizionale si fa sentire parecchio, ma considerando le caratteristiche degli smartphone venduti a meno di 350 euro, è indubbio che POCO sia riuscita a fare un ottimo lavoro nel mantenere il prezzo economico a fronte di prestazioni da top.


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Dario Caliendo
Nel mondo della tecnologia dal lontano 2007, ingegnere informatico di formazione, condivide la sua passione per il tech con quella per gli animali e per la buona cucina. Crede che la tecnologia debba essere sempre alla portata di tutti, e per questo ama spiegarla nel modo più semplice e chiaro possibile. Le recensioni sono il suo pane quotidiano.
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