Aggiornamento 09/11: arriva la conferma in merito ad un’altra restrizione pensata per limitare lo sblocco del bootloader. Trovate tutte le novità direttamente all’interno dell’articolo.
Quando si parla di modding e di personalizzazioni dedicate al mondo Android, lo sblocco del bootloader è una procedura fondamentale (sia per smartphone Xiaomi che per quelli di qualsiasi altro brand), una porta d’accesso a questo mondo dedicato agli utenti più esperti. Il modding non rappresenta soltanto qualcosa per smanettoni e super appassionati tech, ma si tratta della massima espressione della libertà all’interno del mondo Android. Tuttavia, sembra che Xiaomi possa avere dei piani non proprio felici: che la compagnia di Lei Jun sia intenzionata a limitare fortemente losblocco del bootloader dei suoi terminali?
Xiaomi contro lo sblocco del bootloader: come potrebbero cambiare le cose per gli smartphone del brand
Le indiscrezioni arrivano direttamente dalla Cina: tanti utenti tra i più appassionati di modding si sono ritrovati alle prese con il misterioso messaggio “manutenzione del sistema“ durante il tentativo di sblocco. Inoltre, uno degli utenti più esperti ha individuato un’opzione sospetta all’interno del codice dell’app Community di Xiaomi (in versione cinese): si tratta del fileBootloader Unlock Beta. Insomma, sembra che Xiaomi stia cercando dei modi per impedire lo sblocco del bootloader dei suoi smartphone.
La conferma viene segnalata dal noto insider Kacper Skrzypek, che ha postato uno screenshot che riporta la seguente dicitura: “Impossibile associare. Richiedere le autorizzazioni nella cerchia interna della community Xiaomi e riprovare.“. Dopo ulteriori indagini, è stato scoperto che adesso lo sblocco del bootloader richiede determinati pre-requisiti:
- Avere un account di livello 5 nella Xiaomi Community cinese
- Una volta ottenuto il permesso, si hanno 72 ore di tempo per lo sblocco
- I permessi di sblocco con HyperOS sono validi solamente per 1 anno
- Solo tre dispositivi sbloccabili all’anno
Al momento non è dato di sapere con certezza se ciò sarà limitato solo al territorio cinese oppure se riguarderà anche il mercato Global. Gli indizi sembrano esserci, perché Kacper segnala che c’è chi in Europa ha provato a fare lo sblocco su uno Xiaomi 14 Pro con un account irlandese anziché cinese e ha ottenuto lo stesso messaggio; questo solleva dei problemi, perché la procedura richiesta per gli utenti cinesi richiede anche la verifica dell’account tramite documento d’identità, passaggio che farebbe storcere il naso agli utenti occidentali.