Aggiornamento 29/11: nuovi dettagli sui problemi per Apple con la realizzazione del modem 5G proprietari, li trovate nell’articolo.
Nel panorama degli smartphone, Apple è l’unica che da praticamente sempre riesce a fabbricarsi da sola i System-on-a-Chip con una certa costanza. Anche Samsung e Huawei sono solite farle, ma vuoi per problemi tecnici, vuoi per il ban USA, di tanto in tanto le due aziende devono ricorrere alle soluzioni targate Qualcomm. Ed è il proprio chipmaker statunitense fautore della linea Snapdragon ad avere un rapporto d’amore e odio con Apple, che sta in tutti i modi cercando di rendersi indipendente; tuttavia, è un’operazione che si sta rivelando più difficoltosa del previsto, al punto che il progetto potrebbe interrompersi.
Apple non sta riuscendo a realizzare il suo primo modem 5G proprietario
Il primo smartphone con SoC proprietario fu iPhone 4, che debuttò nel 2010 con l’allora Apple A4, e da allora ha mantenuto questa linea, affidandosi solo ed esclusivamente ai suoi microchip grazie anche alla partnership con TSMC, che negli ultimi anni è solita darle in esclusività i nodi produttivi più evoluti (come nel caso dei 3 nm di Apple A17 Pro). Ma se si parla di modem 5G, ecco che l’indipendenza di Apple viene meno e subentra Qualcomm, che grazie al know-how accumulato durante la sua storia è diventata azienda leader del settore connettivo.
Nel 2019 si era arrivati persino a vociferare che Apple potesse acquistare i modem 5G di Huawei, operazione che non sarebbe stata comunque possibile a causa del succitato ban. Ma il vero piano principale è quello di farsi il modem 5G da sola così come avviene con i SoC ma anche quello Wi-Fi, in barba sia a Qualcomm che a Broadcom. Tuttavia, il fatto che lo scorso settembre Apple e Qualcomm abbiano rinnovato l’accordo faceva intuire che qualcosa non stesse andando per il verso giusto in quel di Cupertino.
Tutto è partito nel 2019, quando Apple acquisì ladivisione Intel che si occupava di realizzare modem per smartphone per una somma pari a 1 miliardo di dollari. Altri miliardi sarebbero stati investiti in questi anni, come riporta il Wall Street Journal, assumendo migliaia di ingegneri (fra cui ex Intel e Qualcomm) incaricati di raggiungere lo scopo preposto. E sarebbe dovuta proprio essere la serie iPhone 15 quella su cui sarebbe dovuto debuttare il modem 5G Apple, cosa che non è però avvenuta.
Nome in codice Sinope, il programma interno di Apple “divenne presto evidente che fosse impossibile“, come affermato da “molti degli esperti wireless coinvolti nel progetto“. Gli ex ingegneri hanno parlato al WSJ di “problemi in gran parte causati da Apple“, fra cui “sfide tecniche, scarsa comunicazione, mancanza di un leader globale, obiettivi irrealistici e scadenze prolungate“. Il risultato sarebbe un microchip troppo lento, soggetto a surriscaldamento e tecnicamente arretrato, con un circuito stampato grosso quanto metà di un iPhone. “Solo perché costruisce i migliori chip del pianeta, è ridicolo pensare che possano costruire anche un modem” ha dichiarato Jaydeep Ranade, uscito da Apple nel 2018 dopo aver coperto la figura di direttore della divisione wireless.
La vera consapevolezza per Apple è arrivata nel corso del 2022, quando i primi prototipi reali sarebbero stati testati all’atto pratico, con risultati talmente scarsi da venir definiti “tre anni indietro rispetto a Qualcomm“. Da lì la scelta di fare una pace forzata col chipmaker degli Snapdragon e fare buon viso a cattivo gioco, perlomeno fin quando non riuscirà ad avere chip all’altezza delle aspettative.