Aggiornamento 27/09: un noto analista spiega perché la colpa del surriscaldamento non sarebbe da attribuire a TSMC, nell’articolo vi spiego perché.
Nonostante sia stata accolta in maniera tendenzialmente positiva, purtroppo la serie iPhone 15 non è esente da problemi, uno su tutti il surriscaldamento. Girando in rete, infatti, è possibile imbattersi in numerose testimonianze di come i nuovi melafonini di Apple scaldino in maniera anche evidente e persino in situazioni di carico modesto, come per l’esempio la navigazione web e l’utilizzo dei social.
Apple A17 Pro si scalda facilmente? Problemi di surriscaldamento per iPhone 15 Pro e Pro Max
Il problema sembra colpire perlopiù iPhone 15 Pro e 15 Pro Max, cioè i due modelli alimentati dal nuovo Apple A17 Pro, il nuovo SoC che si è presentato al mondo come il primo con processo produttivo a 3 nm. Appena arrivato nelle mani degli smanettoni, si è scoperto che i punteggi ottenuti nei benchmark non sono così alti come qualcuno si poteva aspettare rispetto ai top di gamma Android a 4 nm. Non fraintendetemi: i nuovi melafonini sono molto potenti, ma il nuovo SoC realizzato da TSMC si starebbe rivelando meno performante rispetto alle alte aspettative che aleggiano attorno ad Apple e al chipmaker taiwanese.
In rete ci sono diversi esempi dei problemi di surriscaldamento che affliggerebbero le versioni Pro e Pro Max di iPhone 15, e il motivo sarebbe Apple A17 Pro. Come sottolineato su X, il passaggio dai 4 ai 3 nm di TSMC non sarebbe andato come previsto, con risultati meno efficienti rispetto al passato. E forse non è un caso che TSMC abbia deciso di concedere in esclusiva ad Apple la linea a 3 nm N3B: non solo per la forte partnership che le lega, ma anche perché non sarebbe ancora in grado di avviare una produzione ancor più di massa e soddisfare anche gli ordini di Qualcomm e MediaTek.
Durante l’estate, si vociferava che il tasso d’efficienza dei 3 nm di TSMC si aggirasse attorno al 55%: questo significa che ogni 100 microchip stampati 45 vengono scartati, numeri più bassi rispetto alla media dell’80% sui 4 nm. Come spiegato in questo video-editoriale, la terminologia “nanometri” può cadere vittima del marketing, e lo possiamo constatare proprio in questo caso. Mentre i 3 nm di Samsung sono realizzati con la nuova tecnica GAAFET, quelli di TSMC si basano ancora sulla vecchia tecnologia FinFET, con la compagnia sud-coreana che può vantare tassi migliori.
TSMC e quindi Apple avrebbero abbassato gli standard per non incappare in volumi di scarto eccessivi che si tradurrebbero in ritardi e costi elevati. Il risultato sarebbe un Apple A17 Pro di poco migliorato rispetto ai modelli precedenti, ed Apple avrebbe aumentato il wattaggio fino a 14W per erogare più energia al SoC e poter così avere smartphone più potenti. Perché effettivamente i nuovi iPhone 15 Pro e 15 Pro Max sono talmente potenti da far girare giochi AAA come Resident Evil e Death Stranding, ma allo stesso tempo aumentare il wattaggio significa aumentare consumi e temperature e incorrere nel famigerato thermal throttling.
Sulla base di tutto ciò, il 2024 dovrebbe essere l’anno della “redenzione” per TSMC, che inaugurerà la linea produttiva a 3 nm N3E, che rispetto a quella N3B dovrebbe offrire una migliore efficienza energetica. Quello del surriscaldamento non sembra comunque essere l’unico problema strutturale che affligge la serie iPhone 15: come evidenziano i test di JerryRigEverything, sembrerebbero esserci anche problemi di resistenza.
Non è però dello stesso avviso Ming-Chi Kuo, noto analista sempre molto informato sul mondo Apple: secondo i suoi sondaggi, i problemi di surriscaldamento della serie iPhone 15 non sarebbero da attribuire a TSMC. Non sarebbe il nodo produttivo a 3 nm a provocare l’impennata nelle temperatura, bensì i compromessi per ridurre il peso dello smartphone adottati da Apple.
iPhone 14 | 172 grammi |
iPhone 15 | 171 grammi |
iPhone 14 Plus | 203 grammi |
iPhone 15 Plus | 201 grammi |
iPhone 14 Pro | 206 grammi |
iPhone 15 Pro | 187 grammi |
iPhone 14 Pro Max | 240 grammi |
iPhone 15 Pro Max | 221 grammi |
Il peso è calato soprattutto con iPhone 15 Pro e 15 Pro Max, e questo perché Apple avrebbe utilizzato una ridotta superfice per la dissipazione del calore e una scocca in titanio dalla minore efficienza termica. Secondo Ming-Chi Kuo, Apple cercherà di risolvere tramite aggiornamenti software ma solo in maniera parziale: sarebbe necessario depotenziare il SoC per avere cambiamenti importanti, ma difficilmente ciò accadrà. Tuttavia, per l’analista la mancata risoluzione potrebbe avere “un impatto negativo sulle spedizioni durante il ciclo di vita della serie iPhone 15 Pro“.
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