L’accoppiata Apple e TSMC continua a dare i suoi frutti: da anni, Cupertino è in prima linea nell’evoluzione della legge di Moore, come dimostrano i 3 nm di A17 Pro. iPhone 15 Pro e Pro Max sono ufficialmente i primi smartphone ad avere un SoC così avanzato sotto il profilo produttivo, e con tutta probabilità andrà allo stesso modo col passaggio dai 3 ai 2 nm. Non lo dice un leaker qualsiasi bensì Ming-Chi Kuo, celebre analista le cui previsioni si rivelano spesso molto attendibili.
Nel futuro di Apple ci sono i primissimi SoC a 2 nm, ma ci vorranno ancora anni prima di vederli
Apple ha maturato un certo vantaggio rispetto alle compagnie rivali: nonostante i nuovi iPhone 15 Pro e Pro Max siano a 3 nm, i prossimi Snapdragon 8 Gen 3 e Dimensity 9300 saranno realizzati ancora a 4 nm da parte di TSMC. Per i primi mesi, il chipmaker taiwanese avrebbe concesso il processo produttivo a 3 nm in esclusiva al partner di Cupertino, mentre per Qualcomm e MediaTek se ne dovrebbe riparlare a fine 2024.
È ancora presto per parlare di tempistiche certe, ma è previsto che la primissima produzione di TSMC a 2 nm inizio proprio verso la fine del prossimo anno, con la produzione di massa prevista non prima del 2025. Tuttavia, i primi prodotti mainstream arriverebbero nel 2026, anno che Ming-Chi Kuo prevede sarà quello in cui debutteranno i primi iPhone a 2 nm.
Come accaduto coi 5 nm, utilizzati da Apple per 3 anni (A14, A15 e A16 Bionic), i 3 nm dovrebbero accompagnarci durante 2023, 2024 e 2025 e i rispettivi A17, A18 e A19. Possiamo quindi ipotizzare che i 2 nm debuttino con Apple A20 a bordo di iPhone 18 Pro e Pro Max, anche se come sempre le denominazioni possono cambiare nel tempo. Miniaturizzare ulteriormente i System-on-a-Chip permetterà ad Apple e alle altre aziende di avere ulteriori vantaggi in termini di potenza e consumi.
Come al solito, ci teniamo a ricordare che parlare di 4, 3, 2 nm e così via è sempre controverso, in quanto oggi la dicitura “nanometri” è spesso vittima del marketing. Sarà anche interessante capire l’avvicendamento fra TSMC e Samsung: la compagnia sud-coreana ha dalla sua tecnologie più avanzate per il processo a 3 nm che TSMC dovrebbe introdurre proprio col passaggio ai 2 nm. Tutto ciò dovrebbe però riflettersi pesantemente sui costi, e si prevede che l’introduzione dei primi chip a 2 nm aumenterà i prezzi degli smartphone.
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