Era soltanto questione di tempo prima che un’azienda come Xiaomi usasse le potenzialità dell’intelligenza artificiale per dare una marcia in più ai propri smartphone. È già accaduto in passato per quanto riguarda la fotocamera, adesso in grado di capire quello che stiamo inquadrando e auto-regolarsi di conseguenza. Il prossimo passo sarà quello dell’assistente vocale, che dopo la fotocamera sarà la funzionalità che beneficerà dall’avanzamento delle tecnologie AI.
Xiaomi sta utilizzando il modello AI MiLM per evolvere il suo assistente vocale XiaoAI
Xiaomi ha recentemente presentato MiLM, acronimo che sta per “Mi Language Model” ed è il modello linguistico di grandi dimensioni realizzato per competere con OpenAI, azienda divenuta celebre grazie al suo modello LLM GPT su cui si fonda appunto ChatGPT. Parliamo di un sistema AI addestrato su enormi quantità di testo per imparare, comprendere e generare il linguaggio umano, e quindi rispondere a domande, generare testo sensato, tradurre tra lingue diverse e altro ancora.
Di questi modelli ne esistono diversi in base all’azienda che l’ha creato: nel caso di Xiaomi MiLM, ne esistono due varianti, una a 6 miliardidi parametri (MiLM-6B) e una depotenziata a 1,3 miliardi (MiLM-1.3B); per capirci, più alto è il numero di parametri, più il modello è “intelligente” nel capire e generare testo. Il perché esiste una versione depotenziata è presto detto: lo scopo di Xiaomi non è quello di creare il modello LLM più potente in assoluto bensì creare il miglior equilibrio fra potenza e portabilità. Al contrario di GPT e tanti altri, MiLM-1.3B funziona in locale su smartphone anche offline, basandosi unicamente sull’NPU del System-on-a-Chip ed eliminando la necessità di collegarsi ai server della OpenAI di turno.
Subito dopo la presentazione, Xiaomi ha dato via al beta testing per testare la nuova versione dell’assistente vocale XiaoAI, che essendo adesso basata sul modello MiLM-1.3B acquisisce nuove capacità. Per ora è testabile soltanto sui modelli delle serie Xiaomi 13, 12, MIX Fold 3, Redmi K60 e K50, ma nei prossimi mesi il rilascio pubblico porterà a oltre cento milioni di utenti le nuove funzionalità dell’assistente AI di Xiaomi.
Basandosi su un modello LLM, XiaoAI può adesso comprendere le domande che gli vengono poste in maniera più profonda, formulando risposte più elaborate e ricche di informazioni. Lo si può usare per generare testo anche creativo (storie, poesie, canzoni, ecc), farsi aiutare nello studio, correggere bozze, suggerire idee per superare il blocco dello scrittore, approfondire argomenti, pianificare attività e persino programmare; nel video dimostrativo pubblicato dal leaker Digital Chat Station, infatti, vediamo che XiaoAI è in grado di usare il linguaggio Python per scrivere il codice in un gioco in stile Snake.
Tuttavia, sono ancora presenti limiti: provando a chiedergli quale dovrebbe essere la scheda tecnica del prossimo Xiaomi 14, XiaoAI apre il browser per usare il motore di ricerca. Evidentemente manca l’accesso in tempo reale ai dati presenti in rete, sia perché è ancora in beta testing sia perché Xiaomi potrebbe aver preferito dare priorità alle capacità offline che quelle online. Sarebbe interessante poterci mettere mano per provarlo, ma per il momento XiaoAI è un’esclusiva cinese, nonostante gli indizi del possibile debutto in Europa.