C’è chi li trova molto utili, chi li vorrebbe veder sparire: mi riferisco ai monopattini elettrici, mezzo che ha plasmato la viabilità, specialmente nelle grandi città, ma non senza provocare controversie. A causa degli incidenti, a volte anche mortali, i governi nel mondo stanno cercando metodologie per placare e porre fine alle problematiche generatesi. Poi ci sono città come Parigi, che in modo piuttosto radicale ha direttamente scelto di bannare i servizi di sharing per i trottinette.
Parigi decide di proibire i servizi di sharing per i monopattini elettrici: chi sarà la prossima?
A partire dall’1 settembre, chi si vorrà spostare per le vie di Parigi in monopattino elettrico non potrà più farlo tramite servizi di sharing, se non acquistandone uno per conto proprio. Parigi diventa così la prima capitale in Europa e una delle prime città nel mondo a imporre questo divieto, per lo scorno delle varie Lime, Dott e Tier Mobility, che operavano nella città dal 2018.
Al referendum del 2 aprile, il 90% dei cittadini che ha partecipato (soltanto il 7% degli aventi diritto) ha votato “stop”, e il sindaco Anne Hidalgo ha quindi dato via alla rimozione di oltre 15.000 monopattini nelle strade parigine. Ovviamente non verranno rottamati bensì trasferiti in altre città, come Bordeaux e Lille ma anche Londra, Berlino, Copenaghen e Tel Aviv.
Secondo le tre aziende colpite dal divieto francese, Parigi sarà soltanto “un’eccezione sul territorio europeo“: sin dalla loro introduzione, i cittadini si erano molto lamentati delle conseguenze negative che i monopattini in sharing comportavano nella vita urbana, fra incidenti e tensioni. Anche in Italia qualcosa si sta muovendo, seppur non in modo così radicale ma comunque impattante, come l’obbligo di casco, targa e assicurazione.