Prima è stato il turno di TikTok, adesso tocca anche a Meta adeguarsi alle ripercussioni che il Digital Services Act sta avendo sui social network in Europa. Così come col Digital Markets Act, la Commissione Europea ha stilato una serie di leggi che mira a correggere determinati comportamenti dei colossi del web, obbligandoli ad adeguarsi di conseguenza affinché possano operare in Europa. Uno degli obiettivi è il famigerato algoritmo, che per anni ha deciso in maniera più o meno trasparente ma soprattutto forzosa come gli utenti fruissero delle piattaforme ma che sta per essere depotenziato.
Meta si adegua al DSA dell’Europa e prepara il feed privo di algoritmo per Facebook e Instagram
Dopo essere stato proposto nel 2019 e promulgato nel 2022, fra le sue varie parti il Digital Services Act prevede che i social network siano più trasparenti sul funzionamento dei loro algoritmi. Per questo, Meta ha creato un team da oltre 1.000 persone per lavorare all’implementazione del DSA, partendo dalla creazione di un Centro di Trasparenza in cui spiega come funzionano i suoi sistemi AI e intervengono nel feed di Facebook e Instagram per consigliare contenuti.
“Vogliamo che tu possa vedere contenuti divertenti e interessanti“, afferma Meta, spiegando come la sua intelligenza artificiale plasmi Facebook e Instagram. L’algoritmo “prevede contenuti utili e rilevanti“, e lo fa sulla base di una mole di dati: che categoria di post guardi, che tipo di post sono (testuali, foto o video), chi li ha postati (amici o meno), per quanto tempo li visualizzi, se usi Mi Piace e Commenti, come interagisci con Gruppi e Pagine, che post invii su Messenger, che ricerche fai, su quale dispositivo usi il social e tanto altro.
Se finora era impossibile rinunciare agli algoritmi AI di Meta, con l’intervento del DSA gli utenti potranno disattivare gli algoritmi e avere una bacheca dove verranno visualizzati solo i contenuti dei propri contatti e in ordine cronologico. Questa modifica riguarderà sezioni come Reels, Storie e Ricerca sia su Facebook che su Instagram: come afferma Nick Clegg di Meta, “su Facebook e Instagram, gli utenti avranno la possibilità di visualizzare Storie e Reels solo delle persone che seguono, classificate in ordine cronologico, dal più recente al più vecchio” e “visualizzare i risultati di ricerca solo in base alle parole inserite, anziché personalizzati in base ad attività precedenti e interessi personali“.
Meta annuncia che il cambiamento partirà da fine agosto, non mancandolo di definirlo “un grosso problema” in quanto avrà un “impatto significativo sulle esperienze che gli europei vivono quando aprono i telefoni o accendono i laptop“. L’azienda aveva tutto l’interesse nell’applicare obbligatoriamente i propri algoritmi per guidare la fruizione delle sue piattaforme, ma fra pochi giorni questo sarà solo un ricordo.
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