Addio inganni: AGCOM obbliga gli operatori a dire le velocità reali

fibra ottica

Velocità minima, massima ma il vero nocciolo della questione è la velocità normalmente disponibile: sto parlando delle offerte telefoniche per la linea fissa che gli operatori offrono alla clientela. Ogni giorno, chi vuole attivare una nuova utenza o vuole cambiare operatore si scontra con questa annosa questione: a quanto andrà la connessione? Proprio per questo, l’AGCOM ha reso ufficiale un nuovo regolamento per impedire di essere ingannati da cifre poco realistiche.

L’AGCOM vuole che gli operatori siano più cristallini sulle velocità delle offerte

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Più trasparenza e qualità dei servizi mobili: è questo l’obiettivo della delibera n. 23/23/CONS, che prevede che ogni offerta telefonica abbia una pagina di “trasparenza tecnica” in cui non siano indicate soltanto la velocità minima e quella massima ma anche quella normalmente disponibile. E la cosa più importante è che questi valori andranno indicati anche sul contratto per far sì che abbiano valore legale, di modo che l’utente possa fare reclamo e chiedere rimborsi qualora la velocità non venga rispettata.

Allo stato attuale, infatti, gli operatori sono soliti usare la velocità massima come elemento pubblicitario, quasi mai raggiungibile per varie ragioni tecniche e commerciali; al contempo, per legge devono garantire una velocità minima, solitamente molto più bassa di quella massima. Questi due valori possono confondere il consumatore, che consultando le offerte non sa con precisione a quale velocità potrebbe andare incontro la sua utenza.

Entro 180 giorni dalla pubblicazione dell’AGCOM il regolamento diventerà attivo, e da quel momento in poi gli operatori dovranno far sapere all’utente quale velocità possa aspettarsi al suo civico. Non è chiaro come questa velocità sarà calcolata, ma ipotizziamo che possa dipendere dalla distanza dall’armadio e dalla centrale e dalla congestione condominiale per gli appartamenti. L’AGCOM parla anche dell’adozione di un “testo unico di revisione e semplificazione degli indicatori di qualità (KPI)“, utile per avere parametri più moderni e attuali con cui determinare la qualità della connessione, passando dagli attuali 21 a 10 indicatori.

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