Honor Magic VS è solo l’ultimo arrivato nella categoria degli smartphone pieghevoli, e seppur il suo lancio globale abbia tardato di svariati mesi rispetto la versione rilasciata in Cina, provarlo per noi è stato un grande piacere. Lui è ormai alla seconda generazione, e più che una novità assoluta lo definirei un aggiornamento del modello dello scorso anno, senza troppi stravolgimenti ma con poche ed adeguate modificate.
Resta il fatto che dispositivi come questo Honor Magic VS non sono adatti a tutti, ed i motivi sono svariati: questo form factor non adatto a persone che hanno bisogno di qualcosa di estremamente pratico e portabile, ma soprattutto il suo prezzo è sicuramente non alla portata di tutti. Superati questi due scogli, però, utilizzarlo è stata una vera e propria goduria e vi racconto perchè, per filo e per segno.
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Recensione HONOR Magic VS
Design e Materiali
Voglio partire dalle colorazioni nelle quali questo smartphone arriva sul mercato globale: nera e azzurra, ma non è solo questione di colorazione quanto anche di finiture, perchè se la nera è praticamente un magnete per le impronte visto il trattamento lucido superficiale, quella azzurra in mio possesso è decisamente più pratica nel quotidiano, con il suo trattamento quasi sabbiato sulla superficie. Parlarvi, tuttavia, del design in modo convenzionale di questo smartphone sarebbe un’eresia: voglio scindere la mia disamina in due, da chiuso e da aperto.
Da chiuso è uno smartphone abbastanza standard, dico abbastanza perchè lo spessore è per forza di cose maggiore rispetto alla norma (parliamo, infatti, di ben 12.9mm) e soprattutto il peso si fa sentire, 267 grammi, non una piuma nell’utilizzo di ogni giorno. Ad essere sincero questa del peso si nota più in tasca che in mano, perchè durante l’utilizzo per via del suo form factor piuttosto insolito è piuttosto pratico da maneggiare e da utilizzare.
I tasti, da chiuso, sono concentrati tutti e due sul lato destro; c’è quello per la regolazione del volume e quello per l’accensione dello smartphone, nel quale è stato inserito anche un sensore biometrico piuttosto ben funzionante e soprattutto ben posizionato. Alla fine della storia lo smartphone misura, da piegato, 160 x 72.6mm, dimensioni che raggiungono esattamente il doppio in larghezza, ovvero 141mm quando aperto. Sul fronte dimensioni è davvero perfetto, non c’è che dire, anche se il formato a 21:9 da chiuso potrebbe non stare simpatico a molti: a me è piaciuto, non mi nascondo.
Sul fronte cerniera, invece, ci sarebbe un libro da scrivere: Honor ha fatto un passo in avanti grandioso rispetto la precedente generazione dove il sistema di apertura era “ad ingranaggi”, lasciando spazio ad una soluzione senza ingranaggi con soli quattro componenti e struttura interamente in titanio, aspetto che rende più leggero di circa il 20% il dispoisitivo. Honor garantisce la cerniera per 400.000 azionamenti, un numero talmente alto che probabilmente nessuno di noi riuscirà a raggiungere la fine della sua vita prima di “rottamare”, per forza di cose, lo smartphone.
Non sono in grado di dirvi, ad oggi, se i valori dichiarati da Honor corrispondano a verità, quel che posso dirvi, invece, è che la mia unità è passata di mano in mano sotto diversi recensori prima di arrivare a me, e non ho riscontrato strani rumori, attriti particolari o difetti durante l’apertura.
L’unica vera mancanza che si può attribuire a questa cerniera è l’assenza di un blocco per aperture “intermedie”, non previste da Honor; per il resto devo menzionarvi la presenza di un piccolo magnete (ovviamente invisibile) che permette allo smartphone di restare ben chiuso. Ok, ci sta perchè rispetto a Samsung, ad esempio, non si crea quell’antipatico spazietto tra le due parti da chiuso, ma è anche vero che talvolta potrebbe essere difficile l’apertura dello smartphone, che definirei praticamente impossibile con una sola mano.
Per quanto riguarda la restante parte degli elementi presenti lungo la scocca dello smartphone posso dirvi che il posizionamento è tutto abbastanza insolito, ma nel complesso ben studiato. Nella parte inferiore c’è il connettore USB-C ed il microfono lungo il lato corto che rimane a destra quando aperto, mentre sull’altro lato c’è il carrellino per la SIM ed uno dei due speaker; in posizione opposta, invece, c’è l’altro speaker, il secondo microfono e la porta infrarossi.
Per pa rcondicio vi dico che questo smartphone non possiede certificazioni di alcun tipo, a differenza del suo diretto competitor Fold 4 di Samsung che, invece, arriva con certificazione IPX8 per immersioni sott’acqua fino a 1.5mt di profondità per massimo 30 minuti.
Display
Il display, assieme al design, è tra le altre parti di maggiore importanza in un prodotto come questo e Honor ha fatto bene il suo lavoro quasi al 100%, se non fosse per un aspetto lievemente trascurato: mi riferisco alla frequenza di aggiornamento del display “grande” che si ferma a “soli” 90Hz, valori lievemente al di sotto rispetto ai suoi diretti competitor che, invece, raggiungono senza problemi i 120Hz, sia dentro che fuori.
Honor Magic VS, d’altra parte, li raggiunge con lo schermo da 6.45″ pollici frontale che, come quello interno, è di matrice OLED con una profondità colore a 10bit e supporta i recenti standard HDR10 e HDR10+. Il display aperto, invece, raggiunge i 7.9″ pollici di diagonale con una risoluzione pari a 1984 x 2272 pixel ed un form factor sicuramente insolito, 10.3:9.
Come si vede? Beh, incredibilmente bene direi. Sia da chiuso che da aperto Honor Magic VS dimostra di avere delle grandi qualità con delle immagini davvero da primo della classe: i colori sono vividi e ben tarati, e la brillantezza è esattamente corrispondente a quello che ci si aspetterebbe da un dispositivo di questo tipo. Sul fronte cromatico Honor mette a disposizione due preset predefiniti tra cui scegliere, oltre che un selettore piuttosto accurato tramite il quale modificare e personalizzare la temperatura colore.
C’è un toggle per abilitare o meno la risoluzione intelligente, ma purtroppo non si può scegliere tra quali parametri regolare la risoluzione stessa, come invece accade altrove; la frequenza di aggiornamento del display, invece, si regola con quattro preset di cui due a 60 e 90HZ, e altri due con i 120Hz esterni e 90 interni.
Lo so, vi starete chiedendo della piega: si vede, o non si vede? Aprendo lo smartphone e passandoci un dito sopra, ovviamente, la presenza della piega non passerà inosservata, così come vi accorgerete di lei se guardate lo smartphone lateralmente, oppure se sbirciate lo schermo mentre lo utilizza qualcun altro. Preso in mano e visto frontalmente, davanti ai propri occhi, la piega è quasi completamente impercettibile alla vista, seppur non al tatto, ma sappiamo bene che per tali cambiamenti ci sarà da aspettare probabilmente ancora qualche anno.
E le app come si comportano? Nel menu delle impostazioni c’è una sezione dedicata alle singole applicazioni e al loro upscaling e downscaling con lo smartphone aperto oppure chiuso; in alcuni casi le app sono state già adattate a form factor come questo e funzionano piuttosto bene, in altre tipo Instagram, vedete le due barre bianche laterali come riempimento, e in altre ancora avrete la possibilità di effettuare un upscaling, ma potreste trovare delle parti tagliate (come avviene praticamente ovunque quando si cerca di forzare le varie risoluzioni).
Hardware e Performance
Quando in apertura vi dicevo che questo smartphone arriva sul mercato con un lieve ritardo rispetto la tabella di marcia iniziale mi riferivo, principalmente, alla sua piattaforma hardware che per quanto perfettamente funzionale non è l’ultima rilasciata sul mercato, cosa che invece ci si aspetterebbe di trovare in uno smartphone che, di listino, sta a circa 1600€, decisamente una cifra che ci deve far pretendere il massimo dall’acquisto che stiamo per fare.
Questa premessa, doverosa, per dirvi che sotto la scocca di questo Honor Magic VS troviamo lo Snapdragon 8+ Gen 1 con la solita Adreno 730 come GPU, affiancato da 12GB di memoria RAM e 512GB di storage, l’unico taglio di memoria disponibile e pronto per le spedizioni nel nostro paese. Per rimanere in tema hardware posso dirvi che lo smartphone supporta una sola SIM e una eSIM in 5G, è dotato di Bluetooth 5.2 e Wi-Fi 6; presente all’appello l’NFC per i pagamenti cardless.
Per ciò che concerne le prestazioni, invece, è difficile lamentarsi con un hardware di questo calibro; la mia premessa iniziale avrebbe dovuto suonare più come una polemica nei confronti di Honor e dei suoi tempi di rilascio sul mercato globale più che come una polemica contro l’hardware in sè che, detto tra noi, è ancora (quasi) da primo della classe.
La soluzione di Qualcomm è affidabile nella totalità degli scenari in cui ho messo alla prova questo dispositivo; si nota una sorta di freno messo in campo da Honor per tenere a bada il SoC ed i suoi famosi problemi di gestione delle temperature, non a caso Honor Magic VS non si distingue per le valutazioni ottenute nei benchmark.
Test empirici a parte, però, Honor Magic VS si muove bene in tutti gli scenari nonostante il software non sia tra i migliori mai visti. L’utilizzo quotidiano non presenta difficoltà ed anche nei giochi, con lo schermo aperto, lo smartphone non perde colpi e non perde frame, soprattutto. Nonostante tutto, ho notato alcuni aumenti di temperatura nella zona antistante la fotocamera dopo un po’ di utilizzo intenso dello smartphone, e ciò l’ho percepito maggiormente con il display aperto.
Detto ciò non mi sono mai trovato di fronte a limitazioni di alcun tipo ed anzi utilizzare questo smartphone è stato un piacere in praticamente tutti gli scenari.
Software e gestione del multitasking
Dalla MagicUI si passa a MagicOS, ma la sostanza non cambia: Android 13 è la base su cui si basa il sistema operativo di questo Honor Magic VS, sistema non molto differente rispetto le tante declinazioni viste in passato, se non per la presenza di alcune ottimizzazioni per lo schermo grande che ci permettono di rendere utile, e non solo figo, uno schermo di questo calibro. Vi dico, per completezza, che Honor ha confermato tre major update per questo Magic VS
Tralasciato l’aspetto legato all’interfaccia grafica che è la solita di sempre, le più grandi funzionalità presenti possono racchiudersi sostanzialmente in due concetti, quello di multitasking e multifinestra, che vanno sicuramente a braccetto insieme.
Honor consente infatti di avere un’esperienza multifinestra piuttosto libera e senza troppi schemi: si possono organizzare rapidamente le app, aumentare o diminiuire la grandezza delle finestre, ma soprattutto trascinare file da un’applicazione ad un’altra con un solo tocco e senza troppi giri: una volta memorizzate le sequenze e impostato, più che altro mentalmente, il nostro workflow, si riesce ad ottenere un’esperienza piuttosto completa senza precedenti. Tutte le applicazioni supportano le finestre, dunque potrete facilmente aprire la galleria ed inviare un allegato via mail, piuttosto che prendere appunti e vedere un video su YouTube.
A livello software, come anticipavo prima, c’è una sezione dedicata alle funzioni da “pieghevole” ma di fatto se ci rechiamo lì, ci rendiamo conto che si tratta soltanto di settaggi relativi la scalabilità delle finestre. Avrebbe potuto sfruttare meglio Honor questa possibilità? Probabilmente sì, ma forse non ne sentiamo ancora la necessità: nella mia esperienza d’uso ho notato che questo smartphone è completo, sotto ogni fronte durante l’utilizzo, e difficilmente mi viene in mente qualche scenario di utilizzo differente da quello studiato da Honor.
Fotocamera
L’hardware fotografico di Honor Magic VS lo porta in vantaggio per superiorità numerica, vista la presenza di due lenti selfie anzichè una come consuetudine; la formazione prevede una fotocamera principale da 54MP (f/1.9) SONY IMX800, affiancata da una Ultra Grandangolare da 50MP (f/2.0) e da un teleobiettivo da 8MP (f/2.4); le due lenti selfie principali sono le stesse identiche sia fuori che dentro, quindi 16MP con apertura f/2.45.
Parto con il dirvi che il software fotografico inserito da Honor su questo smartphone è praticamente identico a quello installato a bordo degli altri dispositivi dell’azienda, quindi non ci sono grosse personalizzazioni per poter sfruttare al meglio la conformazione di questo dispositivo; l’unica funzionalità degna di nota è quella che permette di abilitare lo schermo esterno quando stiamo scattando una foto con lo smartphone aperto, in modo tale da far visualizzare ai soggetti inquadrati una sorta di anteprima dello scatto che stiamo per relizzare.
Avrebbe potuto sfruttare meglio Honor la possibilità di tenere lo schermo piegato a 90 gradi per visualizzare le foto su una porzione di schermo mentre l’altra fa d’appoggio, ma di fatto non è stata integrata questa possibilità.
Ma al di là dell’interfaccia, che avrebbe potuto essere più curata, le foto che Honor Magic VS è in grado di realizzare sono piuttosto buone: i colori sono realistici, vividi e con una decente gamma cromatica, in più le foto sono sempre ben definite e con un buon livello di dettaglio. Succede lo stesso con la lente ultrawide, la quale non fa assolutamente sentire il distacco e la differenza con la lente primaria; ha un’ottima capacità di messa a fuoco e riesce anch’essa a fornire scatti nitidi e con dei bei dettagli.
Ci sono, talvolta, alcune imperfezioni sul fronte cromatico, ma probabilmente più additabili a fasci di luce solare che entrano nella lente e creano strani effetti.
Anche di notte sono rimasto piacevolmente sorpreso dai risultati; senza tirare in ballo la modalità notturna, che a quanto pare sembra essere quasi “integrata” nella modalità automatica visti i lunghi tempi di scatto serali, le foto sono sempre un giusto bilanciamento di luci ed ombre, ed una calibrazione dei colori accettabili. Aumenta, per forza di cose, la quantità di rumore all’interno dello scatto, ma mai in modo estremamente negativo da costringerci a cestinare la foto. La ultrawide di notte, invece, perde qualche punto in più in termini di definizione, ma complessivamente mi posso ritenere più che soddisfatto, soprattutto perchè lui, pur essendo uno smartphone da oltre 1500€, non si presenta in alcun modo come un cameraphone.
La selfie camera da 16MP, che sia lo smartphone aperto o chiuso, realizza degli scatti più che sufficienti con un poco rumore ed una definizione nella media; scattare selfie con lo smartphone aperto ed una sola mano potrebbe talvolta risultare difficile e abbastanza goffo, motivo per cui non ve lo raccomando. I video, infine, seguono le stesse logiche delle foto, in sostanza: con la lente primaria si raggiungono i 4K a 60fps mentre la ultrawide si ferma a 30fps; i risultati sono buoni, la stabilizzazione anche.
Autonomia
Sul fronte autonomia Honor Magic VS non ha praticamente rivali perchè, di fatto, è quello che possiede la batteria più grande, da ben 5000 mAh. Onestamente non vi nascondo che sono partito prevenuto nei suoi confronti, e ottenere l’autonomia che ho ottenuto per me è stata una grande sorpresa, oltre che soddisfazione: lui è in grado di raggiungere con facilità le quattro, o anche cinque ore di schermo acceso al giorno, logicamente non se lo utilizzate per la gran parte del tempo “aperto”, in quel caso circa tre ore e mezza di schermo attivo sono un parametro più realistico.
In ogni caso c’è anche la ricarica rapida fino a 66W che permette di ricaricare lo smartphone da 0-100% in soli 45 minuti, e ciò vi mette al riparo da eventuali consumi di batteria improvvisi, perchè si sa… la fame vien mangiando, e trascorrere un’ora giocando senza accorgersene con il fantastico schermo di questo Honor è praticamente la prassi.
Prezzo e Considerazioni
Senza prenderci in giro, Honor Magic VS arriva in una fascia di mercato piuttosto complicata con pochi (ma buoni) competitor con cui sfidarsi; il prezzo di listino di 1599€ posiziona il pieghevole di Honor in una fascia di prezzo decisamente alta, ma chi ricerca un dispositivo come lui, probabilmente, è disposto ad affrontare la spesa.
La battaglia fra lui e i competitor si gioca tutta su prezzo e chicche aggiuntive, alcune assenti qui e presenti altrove, altre viceversa. Quel che è certo è che questo Honor Magic VS mi è piaciuto su tanti fronti, quello estetico e costruttivo in primis e quello del display in secondo luogo, l’ho trovato di grande qualità, ben ottimizzato e perfettamente alla portata anche di utenti “comuni”. Il lancio ritardato sul mercato globale ha fatto invecchiare in modo prematuro la sua dotazione hardware, ma davvero, credetemi, questo non crea problemi nell’utilizzo (forse un po’ più sulla svalutazione a lungo termine). Il software? Buone le intenzioni, ma sono certo che Honor sarà in grado di tirare fuori qualche asso dalla manica.
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