È evidente che il lockdown abbia spostato gli equilibri del mercato tecnologico, anche in termini di produzione degli smartphone, non soltanto da parte di Apple ma anche di Google. La crisi dell’approvvigionamento globale ha evidenziato i limiti dell’affidarsi quasi unicamente alla filiera cinese di cui hanno sofferto le aziende tech. Uno dei casi più plateali è stato quello della fuga dalla fabbrica di iPhone avvenuta a Zhengzhou, ma sono numerosi i casi in cui la politica Zero Covid del governo cinese ha rallentato il mercato globale. Da qui nasce la volontà di spostarsi in India ed evitare che in futuro si ripetano nuovamente queste problematiche.
Google vuole spostare in India parte della produzione della linea Pixel
Secondo il report di Bloomberg, infatti, Google sarebbe in fase di trattativa con Foxconn, Bharat FIH, Dixon Technologies e Lava International, le principali realtà che compongono la filiera produttiva telefonica in India. L’obiettivo sarebbe quello di spostare sul suolo indiano parte della produzione degli smartphone Pixel, una diversificazione evidentemente necessaria per aggirare i suddetti limiti. Non a caso, in questi giorni è previsto un viaggio del primo ministro Narendra Modi negli Stati Uniti, durante il quale è plausibile che incontrerà politici e CEO delle Big Tech per abbattere le barriere commerciali fra USA e India e porsi come alternativa alla rivale Cina.
Non sono solo le aziende americane a guardare all’India come prossimo polo produttivo di riferimento, visto che anche Xiaomi sta facendo lo stesso. Tuttavia, l’India sta sempre di più puntando i riflettori sui brand cinesi, come testimoniano i problemi legali in cui si sono imbattute le varie OPPO, OnePlus, Realme, vivo, Huawei e la stessa Xiaomi.
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