Recensione POCO F5: ha (quasi) tutte le CARTE in REGOLA

recensione poco f5

Se da una parte ci troviamo di fronte a prezzi che crescono all’impazzata in praticamente ogni settore, è anche vero, però, che gli smartphone della fascia media di mercato sono sempre più affidabili, caratteristica che di certo non è comune ai modelli di qualche anno fa. Proprio pochi giorni fa vi ho parlato di POCO F5 Pro, uno smartphone piuttosto interessante con tante luci e poche ombre, ma dal costo di circa 500 euro, cifra forse non tanto popolare.

Tuttavia POCO ha rilasciato due modelli per questa gamma di smartphone: il POCO F5, protagonista di oggi, mantiene molte delle caratteristiche migliori del fratello maggiore, ma si presenta sul mercato con un prezzo decisamente più appetibile e alla portata di tutti. Dunque oggi, in questa recensione, cerchiamo di capire chi deve spendere qualcosina in più e chi, invece, può risparmiare un centinaio di euro per il suo prossimo smartphone.

Recensione POCO F5

Design e Materiali

Le differenze da mettere in chiaro con la variante Pro di questo F5 possono partire, senza dubbio, dall’aspetto estetico e costruttivo. POCO F5, infatti, possiede un corpo realizzato interamente in plastica, è un po’ più squadrato e non possiede quelle curve che caratterizzano parzialmente il corpo dell’F5 Pro che, in parte, si presta anche meglio in campo ergonomico e di manegevolezza. Tuttavia questa costruzione in plastica gioca a favore di POCO F5 che riesce a defilarsi con un peso di soli 181 grammi, decisamente buoni, mentre le dimensioni sono pari a 161.1 x 74.9 x 7.9mm, in sostanza molto simili a quelle dell’F5 Pro.

recensione poco f5

Per quanto i materiali siano senza dubbio di minor pregio rispetto il PRO, devo dire che la costruzione del POCO F5, come da tradizione del brand cinese, è eccezionale: non si percepisce di avere tra le mani un dispositivo “economico”, e l’unica pecca che potrei evidenziare risiede nel trattamento della back cover, la quale trattiene davvero moltissime impronte. L’azienda ha presentato tre varianti cromatiche di questo POCO F5, la Black con una trama quasi in finto carbonio (come quella in mio possesso), la White quasi brillantinata, e la Blue, sicuramente la più sobria ed elegante, soprattutto perchè ha delle finiture opache in grado di trattenere meglio le impronte.

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Sebbene molti online abbiano parlato di certificazione IP53, su questo modello l’azienda non fa menzione di alcuna certificazione IP sulle sue schede tecniche ufficiali; certo, il carrellino SIM possiede la solita piccola guarnizione intorno, ma non mi assumerei il rischio di avervi convinto a lasciarlo alle intemperie! Scherzi a parte, per il resto lo smartphone si presenta con il bilanciere del volume sul lato destro insieme al tasto power che, in questo modello, funge anche da sensore biometrico per lo sblocco: si perde, dunque, il sensore ultrasonico sotto lo schermo, presente invece nel modello Pro.

Solita configurazione di sempre, invece, per la parte superiore e inferiore: in alto c’è il secondo microfono, lo speaker secondario, la porta infrarossi e un utile jack da 3.5mm per le cuffie (mancante nella versione Pro). In basso c’è spazio per slot SIM, connettore USB-C e speaker principale.

Display

Pochissime rinunce, invece, sul fronte display dove le specifiche sono pressochè molto simili a quelle del modello Pro; anche POCO F5, infatti, arriva con un pannello da 6.67″ pollici con una risoluzione più bassa, “solo” FullHD+, una soluzione decisamente più intelligente per salvaguardare prestazioni e batteria. Non manca la compatibilità con i 120Hz, mentre scende il touch sampling rate da 480Hz a 240Hz, valore comunque più che ottimo per un utilizzo tradizionale non da gaming; sempre presente anche DolbyVision e HDR 10 e 10+. Insomma, sulla carta non gli si può dire assolutamente nulla.

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Lo schermo come da tradizione negli smartphone di POCO di ultima generazione, anche nel concreto, non fa trasparire la sua natura da medio di gamma; le cornici sono davvero limitate, lo schermo occupa il 93.4% della superficie disponibile e la solita tecnologia AMOLED consente allo smartphone di avere dei colori profondi e ben calibrati, oltre che una luminosità di picco vicina ai 1000nits. Rispetto il fratello maggiore un po’ di differenza si nota, ma se non li metteste uno di fianco all’altro, soprattutto in termini di retroilluminazione, mai vi riuscireste a sbilanciare in qualche giudizio.

Hardware e Performance

Sul fronte hardware devo dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso dalle scelte fatte dal produttore cinese, il quale è stato in grado di inserire in tempi record il nuovo processore Snapdragon 7+ Gen 2 a bordo di questo nuovo POCO F5: risale a poche settimane fa la presentazione di questo nuovo SoC di Qualcomm che promette prestazioni al pari dello Snapdragon 8+ Gen 1, ma con qualche rinuncia nella GPU, l’Adreno 725, che qui è meno potente rispetto la 730.

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Tralasciando questa breve digressione sul processore, il resto dell’hardware vede protagonisti 8 o 12 GB di memoria RAM LPPDR5 e 256GB di storage (su entrambi le varianti, purtroppo) di tipo UFS 3.1 senza possibilità di espansione. Se non fosse per lo stroage vi direi apertamente che preferisco di gran lunga questa formazione tecnica piuttosto che quella vista sul Pro che sì, senza dubbio è più performante a livello puramente teorico, ma porta con sè anche dei piccoli problemini.

Quando parlo di problemini mi riferisco alla gestione delle temperature e dei carichi durante gli utilizzi stressanti; questa nuova CPU di Qualcomm, forte della sua giovane età, risolve alcuni di quei problemi senza far mancare nulla all’utente durante l’utilizzo. Logicamente confrontando i benchmark vedrete dei numeri inferiori, ma credo che nell’utilizzo quotidiano un utente medio (ma anche un Pro, per assurdo) non sentirà la mancanza di un hardware di fascia più alta. Anche questo modello più economico è dotato della medesima tecnlogia di raffreddamento LiquidCool 2.0 già vista su altri modelli che consente una rapida dissipazione del calore: nelle sessioni di benchmark le temperature non hanno superato i 50 gradi mentre nell’utilizzo prolungato con i giochi o nella riproduzione dei video a massima luminosità lo smartphone non ha superato i 40 gradi, temperature del tutto differenti rispetto la variante Pro che anche in questi scenari sembra presentare qualche difficoltà in più.

Sul fronte connettività, invece, non vi sono rinunce di alcun tipo con questo modello: come la versione Pro, infatti, supporta il 5G su entrambi gli slot, il Bluetooth 5.3, il Wi-Fi 6 e anche l’NFC per i pagamenti.

Software

Quel che è certo, però, è che la MIUI penalizza un po’ l’esperienza d’uso dello smartphone; vi sembrerà strano, infatti, notare dei micro-lag nell’interfaccia e degli sporadici blocchi di qualche secondo in uno smartphone che, di base, funziona bene in tutti i contesti e mai dimostra di essere in difficoltà. La MIUI 14, basata su Android 13, è buona e cara, come si suol dire, ma purtroppo porta con sè gli strascichi di sempre, quindi tantissime funzionalità assenti altrove, ma anche una pesantezza non comparabile con altre interfacce.

Come consuetudine anche qui al primo avvio trovate decine di app preinstallate, ma per fortuna potrete rimuoverle in poche decine di minuti. Le patch di sicurezza sono aggiornate già ad Aprile 2023, ma purtroppo il supporto software garantito non supera i due anni di Major release e 3 anni di patch di sicurezza.

Fotocamera

La parte fotografica di questo POCO F5, per quanto sulla carta appaia davvero molto simile alla controparte Pro, all’atto pratico performa in modo totalmente diverso, soprattutto per via del processore che sicuramente elabora i risultati fotografici in modo differente. Ad ogni modo qui la lente primaria è una 64MP f/1.79, seguita da una ultra wide da 8MP con apertura f/2.2 e FOV a 119° e una macro da 2MP, presenza sempre più superflua. La lente selfie, anche qui, rimane da 16MP con apertura f/2.45.

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Tutti gli scatti realizzati sono senza infamia e senza lode: in questa fascia di prezzo c’è tantissima concorrenza, e lo raccontavo anche parlandovi del POCO F5 Pro, e di certo in questo settore questi due smartphone non sono un punto di riferimento per il comparto fotografico. Questo POCO F5 realizza degli scatti accettabili di giorno, anche se talvolta i colori potrebbero risultare troppo saturi. Buona ancora una volta la messa a fuoco, velocissima sia nelle foto che nei video.

Di notte i risultati peggiorano, ma ho notato un comportamento forse anche migliore della versione PRO; non ci sono tentennamenti nella gestione delle luci, e anzi lo smartphone è piuttosto coerente in questi scenari di utilizzo. La lente grandangolare purtroppo fornisce risultati discreti soltanto di giorno e con tanta luce, di notte invece le foto sono pressochè inutilizzabili.

Modalità ritratto e selfie camera sono, invece, accettabili: assicurarsi di essere ben illuminati è anche qui un pre requisito fondamentale, pena l’annullamento quasi totale del “bokeh” virtuale. I video, infine, raggiungono i 4K 30 fps; accettabili, ma logicamente la versione PRO riesce meglio in tutto l’aspetto fotografico.

Autonomia

Punto estremamente a favore di POCO F5 è, invece, la sua durata della batteria; a livello hardware ci troviamo di fronte ad un’unità da 5000 mAh, la quale riesce a garantire delle buone prestazioni per via di una buonissima ottimizzazione dei consumi del nuovo processore di Qualcomm, che pare aver totalmente “azzerato” quei piccoli errori commessi con Snap 8+ Gen 1.

Si completa ad occhi chiusi la giornata di uso intenso con anche un buon 20-30% residuo ancora disponibile a sera; manca la ricarica wireless come F5 Pro, ma resta la possibilità di ricarica veloce a 67W tramite l’alimentatore in confezione.

Prezzo e Considerazioni

POCO F5 è uno smartphone concreto, ma che deve fare i conti con l’agguerrita concorrenza che lo circonda: Google Pixel 6A (più vecchio, ok, ma ha il suo perchè) o Redmi Note 12 Pro, tanto per citarne due, si trovano a prezzi simili ed offrono sicuramente quello sprint in più. Messo in chiaro questo aspetto, non c’è da nascondersi: POCO F5 ha un design ed una costruzione molto validi, una super batteria da fare invidia a moltissimi ed un display certamente di grande qualità.

I suoi difetti? Senza dubbio una fotocamera così così ed un software che tiene sempre a freno il grande potenziale degli smartphone di casa POCO.

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