Recensione POCO F5 PRO: si conferma una CERTEZZA!

poco f5 pro recensione

La serie F di POCO ha da sempre rappresentato un fiore all’occhiello per l’azienda cinese: si tratta dei dispositivi con hardware migliore del Brand, ma sempre capaci di mantenere un discreto rapporto qualità prezzo. Dopo una serie F3 che ha raccolto un gran numero di consensi favorevoli, POCO si era persa lo scorso anno con una serie F4 un po’ deludente e che aveva scontentato i fan del brand: quest’anno la situazione pare essere notevolmente migliore, con un F5 ed F5 Pro degni di nota.

Certo, i prezzi sono aumentati notevolmente e parlare di smartphone “alla portata di tutti” è sempre più difficile in questo periodo: di fatto, però, il POCO F5 Pro oggetto della recensione di oggi, arriva con un prezzo aggressivo sul mercato, soprattutto se paragonato con i suoi competitor con lo stesso hardware, nettamente più costosi.

Recensione POCO F5 PRO

Design e Materiali

Per quanto mi riguarda POCO ha sempre alternato, sul fronte estetico, scelte eccezionali e discutibili: sono un estimatore dei colori eccentrici che spesso POCO utilizza sui modelli più economici, ma sicuramente il brand non può essere definito un pioniere in termini di design. ll POCO F5 Pro, invece, nella colorazione bianca lucida che ho ricevuto in prova si presenta a tutti gli effetti come un prodotto curato e dall’apparenza premium, soprattutto per la back cover in vetro: la colorazione chiara consente di non vedere troppe impronte sul retro durante l’utilizzo, mentre l’accoppiata con il frame in alluminio spazzolato rende lo smartphone decisamente appetibile sul fronte estetico.

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Certo il camera bump lo trovo sicuramente discutibile, ma parliamo di puro gusto personale: questa sua forma rettangolare con bordi arrotondati, ma soprattutto le due fasce metallizzate laterali hanno un gusto quasi retrò che ho fatto fatica, francamente, a comprendere. Vabbè, de gustibus in fin dei conti.

204 grammi e 162.8 x 75.4 x 8.6 mm sono le sue dimensioni: non è eccessivamente pesante in relazione alle dimensioni, ma riconosco che comunque è uno smartphone di un certo calibro. Ad ogni modo i bordi lievemente stondati sul retro rendono l’impugnatura comoda e piacevole, senza troppe difficoltà nell’utilizzo.

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In quanto a protezioni lo smartphone possiede sul fronte un vetro Gorilla Glass 5, mentre in termini di certificazioni lui resiste ad acqua e polvere con classificazione IP53. Per il resto, ingressi e pulsanti sono gli stessi di sempre di ogni smartphone POCO o Xiaomi: sul lato destro ci sono il bilanciere del volume ed il tasto power, in basso lo slot per la SIM, il connettore USB-C e uno dei due speaker, mentre in alto l’altro speaker affiancato dalla porta infrarossi e dal secondo microfono.

Display

In quanto a schermo, come vi anticipavo poco fa, le dimensioni sono generose: parliamo di un pannello da 6.67″ pollici di qualità, come spesso accade sui modelli del brand cinese. Siamo di fronte ad uno display di tipo AMOLED con refresh rate fino a 120Hz, compatibilità con HDR10 e 10+ e luminosità di picco che è capace di sfiorare valori fino a 1400 nits, tra i più alti nella sua fascia di prezzo.

Tra le altre specifiche di rilievo va menzionata l’alta frequenza di campionamento del tocco fino a 480Hz, caratteristica che spesso vediamo sui prodotti di POCO che, appunto, quasi certifica come ci sia l’interesse di accattivarsi un pubblico più giovane, dal momento che tali specifiche sono molto apprezzate da chi fa un uso (anche) gaming dello smartphone.

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Decisamente insolita, invece, è la risoluzione adottata da POCO su questo smartphone; insolita perchè raramente si trova uno smartphone in questa fascia di prezzo ad adottare una risoluzione pari a 3200 x 1440 pixel (WQHD+, per intenderci), privilegio riservato a prodotti un po’ più costosi. Ad ogni modo tale scelta, anche in relazione all’hardware, porta un po’ di lati negativi sul fronte batteria: POCO questo lo sa benissimo, e non a caso nel menu relativo le impostazioni del display c’è la possibilità di impostare la risoluzione più bassa, in favore di una migliore autonomia.

Per il resto, ragazzi, raramente ho parlato male o trovato difetti nei pannelli scelti da POCO per i suoi smartphone: quello presente su questo F5 Pro si distingue per un’ottima retroilluminazione oltre che un buon bilanciamento dei colori e fedeltà cromatica. Nell’uso di ogni giorno è sempre piacevole utilizzare gli smartphone di POCO ed in questo segmento di mercato è davvero difficile riuscire a trovare di meglio, garantito.

Hardware e Performance

Proprio pochi giorni fa vi ho parlato del Huawei P60 Pro, e vi starete chiedendo: ma cosa c’entra adesso il P60 Pro, che è un top di gamma, con questo POCO F5 Pro che non rientra assolutamente nella stessa fascia di prezzo? Avete perfettamente ragione, ma l’hardware presente su questo POCo F5 Pro è (quasi) identico a quello del P60 Pro, anzi direi sicuramente superiore per più di qualche aspetto.

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Partiamo dalla CPU: è lo Snapdragon 8+ Gen 1 di Qualcomm, un SoC Octa-Core che ormai abbiamo imparato a conoscere, non l’ultimo presentato sul mercato, ma comunque in grado di dare filo da torcere a molti altri concorrenti in circolazione. La GPU è una Adreno 730 mentre la memoria RAM varia da 8 a 12GB di tipo LPDDR5 con Dynamic RAM Expansion 3.0. Lo storage è di tipo UFS 3.1, mentre i tagli di memoria prevista sono tre, 8/256, 12/256 e 12/512, tutti e tre regolarmente acquistabili anche nel nostro paese. Inutile dire che manca la possibilità di espansione della memoria tramite MicroSD.

Che dire ragazzi, l’hardware pur non essendo di ultima generazione è comunque di fascia medio-alta e non ha bisogno di presentazioni; in tutti i contesti in cui ho utilizzato questo POCO F5 Pro non ho trovato alcuna incertezza o tentennamento, ma d’altronde non poteva andare diversamente. I giochi non mettono assolutamente in ginocchio lo smartphone di POCO, mentre per la questione benchmark non ho potuto approfondire più di tanto l’argomento perchè, come saprete sicuramente, sulle ROM di Xiaomi molto spesso le app di benchmark sono bloccate, ed in questo caso è stato lo stesso.

Come consuetudine l’unico difetto da evidenziare ad un dispositivo come questo è quello legato le temperature: ok, resta sempre perfettamente utilizzabile e non diventa mai “fastidioso” da impugnare, ma va detto che a luminosità massima (e risoluzione alta) anche se riproduciamo dei video semplicemente su YouTube per 15/20 minuti inizia a scaldare, non in modo eccessivo ma sicuramente più di altri smartphone. E’ vero che la soluzione hardware scelta non è famosa per essere mite con le temperature, ma neanche possiamo dire che POCO sia stata attenta a tenere sotto controllo il problema.

Software

Se proprio dovessi trovare un difetto principale a questo smartphone vi risponderei, in primis, il software: purtroppo la MIUI la conosciamo benissimo tutti, e a distanza di anni e svariati aggiornamenti i suoi sviluppatori ancora faticano a renderla snella e reattiva al pari di altre interfacce realizzate da competitor. Su POCO F5 Pro arriva la MIUI in versione 14 basata su Android 13 e firme di sicurezza aggiornate al primo Marzo 2023; il produttore sul fronte aggiornamenti non è tra i migliori del mercato, ma già il fatto di trovare l’ultima release di Android a bordo di questo modello (quando molti altri sono usciti con la versione 12) è senza dubbio un punto a suo favore.

Per il resto valgono i soliti discorsi di sempre; l’interfaccia è carina (anche se è molto soggettivo), ricchissima di funzioni che altrove non si possono trovare, ma purtroppo anche molto carica di bloatware che, per carità sono disinstallabili, ma comportano una serie di perdite di tempo notevoli per l’utente.

Fotocamera

Il comparto fotografico, almeno nella teoria, ha tutte le carte in regola per poter fare bene; ho precisato in teoria perchè spesso un hardware eccellente senza un buon software a sfruttarlo esprime il suo potenziale al 50%, perciò meglio andarci cauti. Ad ogni modo POCO F5 Pro arriva con una lente primaria da 64MP f/1.79 con stabilizzazione ottica, una lente ultra grandangolare da 8MP f/2.2, una lente macro da 2MP f/2.4 ed una lente selfie frontale da 16MP con apertura f/2.5.

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Su questo smartphone, di base, potrei dirvi che evidenzio i soliti problemi della gran parte di smartphone nella stessa fascia di mercato: la lente primaria si comporta bene in gran parte degli scenari, ma purtroppo è affiancata da lenti secondarie che fanno totalmente svalutare l’intero reparto fotografico. Diciamo che di giorno il POCO F5 Pro riesce a soddisfarci senza grosse difficoltà: gli scatti sono buoni, hanno una definizione più che buona ed un bilanciamento dei colori praticamente perfetto, la messa a fuoco è velocissima e davvero non troverete nulla da criticargli.

Di notte, invece, la qualità peggiora: non ho ben inteso il comportamento di questa lente che fornisce risultati totalmente differenti a seconda della posizione in cui ci mettiamo di fronte alle fonti di luce. Ho scattato delle foto notturne che viravano dal giallognolo, al verde fino a passare per il rosa; in poche circostanze ho ottenuti risultati veritieri.

La lente ultra-wide, invece, ha i soliti problemini di scarsa definizione; di notte non si riescono a realizzare scatti sufficienti, una grande occasione sprecata. I selfie sono nella media di mercato, buono l’angolo di inquadratura e anche il bilanciamento dei colori; con tanta luce sullo sfondo tende un po’ a bruciare la scena, ma il risultato finale sarà comunque sempre di ottimo livello.

Mi sono piaciuti molto i video invece, sia per definizione, che per velocità nella messa a fuoco e anche stabilizzazione: ho fatto i miei test in FullHD a 60fps per godere di questi tre parametri ben “calibrati”, ma il produttore ha abilitato anche la registrazione 8K a 24fps, tanto scenografica quanto inutile.

Autonomia

La batteria da 5160 mAh tende a fornire prestazioni differenti a seconda di alcune variabili, una tra tutte il display e le sue impostazioni; chiariamo, innanzitutto, che a prescindere dai parametri utilizzati questo è uno smartphone che arriva fino a sera, ma con i settaggi qualitativi del display si fa sicuramente più fatica a concludere una giornata di utilizzo davvero stressante.

In questo caso sono riuscito ad ottenere circa 4 ore di display attivo (considerando lo schermo a 120Hz, retroilluminazione massima e risoluzione WQHD+), mentre anche cinque ore di schermo attivo e un 25% residuo con risoluzione FullHD+, refresh rate variabile automatico e luminosità automatica. In termini di velocità di ricarica, invece, il POCO F5 Pro raggiunge i 67W via cavo con la possibilità di ricaricarsi dallo 0 al 50% in circa 15 minuti, oppure senza fili fino a 30W con tempi pari a circa il doppio, valori buoni ma non da primo in classifica.

Prezzo e Considerazioni

Nonostante i “se” e “ma” di cui vi ho parlato nel corso di questa mia recensione POCO F5 Pro rappresenta al momento una delle migliori soluzioni acquistabili per meno di 500 euro; certo, si inserisce in una fascia dove la concorrenza di Pixel 7 che ha uno street price simile fa paura a tutti, ma lui comunque ha tutte le carte in tavola per soddisfare gli utenti.

In fin dei conti lui arriva ufficialmente nel nostro paese a 579,90€ nella versione 8/256, ma con le offerte early-bird (che in realtà durano spesso più del solito) lo si può trovare di base a 479,90€, cifra quasi rispettabile per uno smartphone di questa categoria. Per i più esigenti sono acquistabili anche le versioni 12/256 e 12/512 rispettivamente a 499,90€ e 549,90€, prezzi già scontati di 100€ in occasione del lancio.

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