Per il momento, l’unico modo per saggiare la potenza delle GPU NVIDIA su smartphone è grazie a GeForce Now, ma con MediaTek potrebbe avvenire il suo ritorno anche nel mondo mobile. Escludendo Apple e le sue soluzioni proprietarie, se si guarda al mercato degli smartphone pressoché tutti i i modelli si basano su schede grafiche realizzate da due aziende; da un lato c’è Qualcomm, che nel 2009 comprò la divisione ATI Radeon e creò le sue GPU Adreno, dall’altro c’è Arm e la sua divisione Mali, anch’essa nata dall’acquisizione nel 2006 di Falanx.
Il ritorno di NVIDIA nel mercato degli smartphone avverrà con MediaTek
Qualcuno potrebbe giustamente citare un’eccezione chiamata Samsung Galaxy S22, che per il suo SoC Exynos 2200 cambiò le carte in tavola passando da Arm alle primissime GPU AMD. Fu così che debuttò l’Xclipse 920 con architettura RDNA 2, la stessa di console quali PlayStation 5, Xbox Series X e Steam Deck, ma l’esperimento non andò benissimo: seppur avesse ray-tracing hardware, la scarsa compatibilità con i giochi del Play Store la rese poco efficace. Anche MediaTek ha sempre utilizzato GPU ARM Mali, ma non sono mancati esperimenti proprio in collaborazione con NVIDIA; MediaTek ha creato la serie di SoC Kompanio per il mercato dei tablet e Chromebook, e in passato NVIDIA ha dimostrato che le sue GPU GeForce RTX possono funzionarvi assieme, allargandosi così anche alle CPU ARM (usate da MediaTek).
Come tutte le Big Tech, anche NVIDIA sta soffrendo lo stato dell’economia globale, con cali per utili e azioni che hanno portato a una ristrutturazione della strategia aziendale. In tal senso, la collaborazione con MediaTek potrebbe rivelarsi strategica, perché segnerebbe il ritorno delle GPU mobile NVIDIA, e si vocifera che ciò potrebbe accadere nel 2024 a bordo di un futuro SoC high-end MediaTek, probabilmente della serie Dimensity 9xxx. Subito sono sorti dubbi sulle capacità di miniaturizzare con efficacia l’architettura Ada Lovelace su prodotti così piccoli rispetto alle ben più grosse GPU da gaming, ed è proprio qui che interverrebbe l’intelligenza artificiale, con cui NVIDIA potrebbe migliorare le performance e aggirare (di quanto sarà tutto da vedere) le limitazioni dimensionali. Questo sarebbe un vantaggio anche per MediaTek, che potrebbe così recuperare il gap generazione con Qualcomm nelle prestazioni AI. Si vocifera che la partnership fra le due si estenderebbe anche a Windows on ARM ergo al settore dei notebook, ricollegandosi ai rumors che la vedono volenterosa nello sfidare Apple e Qualcomm.
Il debutto di NVIDIA nel mercato degli smartphone risale al lontano 2008 con la creazione della linea Tegra, negli ultimi anni tornata agli onori grazie a Nintendo Switch ma che oltre 10 anni fa veniva montata da smartphone come Microsoft Kin e Motorola Atrix; a NVIDIA va il merito di aver portato il primo chip con CPU dual-core su LG Optimus 2X e il primo quad-core su HTC One X ed LG Optimus 4X; i chip NVIDIA vennero utilizzati anche nel mondo dei tablet con la serie ASUS Transformer, Samsung Galaxy Tab e su Nexus 7, 9 e Pixel C di Google, sui primi convertibili Microsoft Surface basati su Windows RT e sulla celebre Nvidia Shield. Da allora, però, NVIDIA ha concentrato i suoi sforzi altrove, e chissà che il 2024 non sia veramente l’anno del suo ritorno su smartphone.
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