Una volta terra foriera delle innovazioni più incredibili e stupefacenti, oggi il Giappone si è pesantemente ridimensionato quando si parla di presenza sul panorama tech globale, specialmente in fatto di smartphone. Basta vedere Sony, che al netto della qualità dei suoi prodotti è diventata piuttosto irrilevante sul mercato telefonico, che probabilmente riesce ad andare avanti soltanto grazie agli introiti provenienti da altre divisioni come PlayStation, fotocamere e semiconduttori dove ancora è un’azienda leader. Per quanto improvvisa, la notizia di Kyocera che abbandona il mercato degli smartphone non ci stupisce più di tanto, per quanto sia l’ennesima riprova che il settore si sta sempre di più assottigliando attorno ai soliti nomi.
Kyocera dice ufficialmente stop alla produzione di smartphone
Qua da noi non è un marchio particolarmente conosciuto o glamour, ma quando parliamo di Kyocera parliamo di una società fondata nel 1959, e come molte aziende così datate le sue origini sono di tutt’altro tipo. Inizialmente si chiamava Kyoto Ceramic ed era una produttrice di componenti ceramici per l’industria elettronica, dentro alla quale entrò a far parte negli anni ’80, prima producendo fotocamere digitali (dopo l’acquisizione di Yashica) e poi di telefoni. Nel 2000 nacque quella che sarebbe diventata la divisione smartphone, spiccando nella massa per la creazione di prodotti innovativi e atipici. Per esempio Kyocera Echo, che nel 2011 sfoggiava un formato con doppio schermo in stile Nintendo DS, un concetto di pieghevole che fu ripreso anche nel prototipo Proteus.
Provenendo dalla ceramica, quello su cui si focalizzò fu la coriaceità dei suoi telefoni. Nel 2014, Kyocera Brigadier fu uno dei telefoni più resistenti di sempre, non solo perché certificato IP68 e MIL-STD-810G ma anche e soprattutto per il suo schermo in zaffiro. Nacquero poi altre serie, fra cui DuraForce, DuraScout e Torque, e come non citare Kyocera Digno Rafre, che come LG G Flex aveva una scocca auto-riparante e poteva persino essere lavato grazie alla sua resistenza “soap-proof”. Tuttavia, il brand Kyocera non ha mai fatto particolare successo fuori dal Giappone, e anche in madre patria ha sofferto la concorrenza dei brand cinesi e di Apple, che da sola detiene il 60/70% del mercato nipponico. Per questo, Kyocera ha annunciato di aver dismesso la sua divisione smartphone visto che “non riusciamo più a trovare commerciabilità per il mercato generale“, come dichiarato dal presidente Hideo Tanimoto.