In Belgio un’IA controlla se i politici si distraggono: funzionerebbe in Italia?

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Associare il concetto di intelligenza artificiale a quello del riconoscimento delle persone è sempre qualcosa di estremamente rischioso e controverso, ma è ciò su cui si basa The Flemish Scrollers. Creato nel 2021 dall’artista Dried Depoorter, è un bot che controlla se i politici si distraggono, e lo fa utilizzando le dirette in live streaming che il governo belga trasmette sul suo canale YouTube. Tradotto in italiano, il termine “Scrollatori Fiamminghi” fa capire quale sia l’intento del progetto, ovvero pizzicare quei politici che si distraggono usando lo smartphone o il tablet mentre sono in seduta parlamentare. Usando tecniche di riconoscimento delle immagini, il bot analizza la diretta video e individua quali politici sono presenti e chi si sta distraendo con lo smartphone: a quel punto, se l’azione avviene per troppo a lungo, il bot fa un tweet in automatico dove tagga il politico invitandolo a rimanere concentrato.

The Flemish Scrollers è l’intelligenza artificiale che controlla l’attenzione dei politici belgi

L’immagine di un politico che anziché seguire la seduta governativa passa il tempo scrollando il feed dello smartphone non fa piacere a nessuno, per esempio quando il primo ministro fiammingo venne beccato a giocare ad Angry Birds durante un dibattito in parlamento. Sin da subito, Flemish Scrollers ha suscitato emozioni contrastanti, polarizzando l’utenza fra chi crede che sia giusto che i politici vengano controllati e chi crede che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per il riconoscimento delle persone sia un serio rischio per la privacy nonché un destabilizzatore sociale, potendo creare un clima di sfiducia e di sospetto fra cittadini e politici; inoltre, non è dato sapere cosa stia facendo un politico col proprio smartphone, magari lo sta utilizzando effettivamente per distrarsi, magari per motivi lavorativi o personali più o meno urgenti.

Parliamo comunque di un bot che non è uno strumento del governo bensì un progetto artistico, che secondo Depoorter non è pensato per violare la privacy bensì di aumentare la consapevolezza sull’esistenza di strumenti tecnologici del genere. Dries Depoorter non è nuovo a progetti del genere: in “Surveillance Paparazzi” puntò il dito contro la quantità di telecamere di sorveglianza non protette presenti nel mondo, usando la sua IA per paparazzare oltre 200.000 VIP; oppure “Seattle Crime Cams“, dove lo stesso concetto viene sfruttato per individuare possibili reati commessi in giro per Seattle.

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