Più passa il tempo, più appare evidente che internet stia fallendo i suoi principi fondanti, come dimostra il successo delle pubblicità su Netflix. Se negli anni miliardi di persone sono ricorse allo streaming per intrattenersi mettendo da parte la TV è sia per l’enorme scelta e il vantaggio di fruire dei contenuti on demand, ma anche per l’assenza delle fastidiose inserzioni pubblicitarie. Ma i numeri stanno dimostrando alla dirigenza di Netflix che gli introiti derivanti da esse è talmente grande da non poter essere più ignorato, anche perché ne derivano vantaggi per gli stessi utenti.
Netflix sta guadagnando così tanto dalla pubblicità da aver deciso di migliorare l’offerta
All’interno dei risultati finanziari del primo trimestre del 2023, Netflix ha dichiarato nero su bianco di sta facendo più soldi dagli abbonati al piano con pubblicità che da quelli senza. Chi si abbona alla tariffa “Standard con pubblicità” porta alle sue casse 7$ al mese più gli incassi pubblicitari, una cifra che sta risultando complessivamente superiore a quelle derivanti dai piani “Base” e “Standard“, che costano rispettivamente a 10$ e 15,5$ al mese: questo significa che gli incassi pubblicitari mensili per ogni utente sono di almeno 8,5$.
Per chi non l’avesse ancora provato, il piano in questione prevede inserzioni da 15-30 secondi prima e durante i contenuti, per un totale di 4-5 minuti di pubblicità ogni 60 minuti, e ovviamente non prevede il download per guardarli offline. Forse nemmeno Netflix si aspettava un successo del genere, e lo si nota dal fatto che abbia ufficialmente deciso di migliorare il piano pubblicitario aggiungendo il supporto 1080p e la possibilità di usarlo su 2 dispositivi contemporaneamente, un salto in avanti rispetto al più costoso piano “Base“, fermo in 720p e su 1 solo dispositivo, che potrebbe allettare sempre più utenti.
Anche perché è quello che dovrà fare Netflix, che da quando ha fatto partire il giro di vite attorno alla condivisione della password sta perdendo molti abbonati. Da quando l’ha bloccato, nel Q1 ha perso oltre 1 milione di utenti in Spagna, con un tasso di abbandono praticamente triplicato rispetto all’ultimo trimestre del 2022 e con il 10% degli abbonati che afferma di voler disdire nei prossimi mesi. Bisognerà capire se sul lungo periodo questo trend negativo rientrerà e se verrà compensato dalla diffusione del piano pubblicitario, che potrebbe allettare coloro che non sono disposti a pagare cifre superiori.